Marcello De Vito è stato arrestato per l’inchiesta sullo stadio della Roma. Questa mattina primo interrogatorio di garanzia. Di Maio su Facebook: “E’ fuori dal Movimento 5 stelle”.

Corruzione nell’ambito dell’inchiesta della Procura sul nuovo stadio della Roma, questa l’accusa mossa a Marcello De Vito, arrestato ieri per corruzione. Questa mattina si è tenuto l’interrogatorio di garanzia nel carcere Regina Coeli di Roma, alla presenza del gip Maria Paola Tomaselli. Interrogatori anche per altre tre persone raggiunte da provvedimento cautelare, tra cui l’avvocato Camillo Mezzacapo.

Le perquisizioni da parte dei carabinieri hanno riguardato sia il Campidoglio che gli uffici di Acea, Italpol e la Silvano Toti Holding spa (sarebbe infatti stata pretesa una somma di 110 mila euro agli imprenditori Claudio e Pierluigi Toti da Marcello de Vito e l’avvocato Camillo Mezzacapo per favorire l’ok al progetto di riqualificazione degli ex mercati generali di Roma Ostiense).

I reati ipotizzati sono corruzione e traffico di influenze illecite. L’indagine riguarda, infatti, oltre le procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma, anche la costruzione di un albergo presso la ex stazione ferroviaria di Trastevere e la riqualificazione degli ex mercati di Roma Ostiense, di interesse della Lamaro Appalti, società del gruppo Toti.

Grave, vergognoso e moralmente basso: così è stato definito il comportamento di De Vito che da quanto si apprende sarebbe stato subito sostituito nel suo incarico di Presidente del consiglio comunale dal pentastellato Enrico Stefàno, già vicepresidente dell’Assemblea capitolina e presidente della commissione trasporti.

Di Maio su Facebook non ha perso tempo a portare in alto la bandiera a 5 stelle e ha bannato De Vito dal Movimento. Anche la Sindaca, Virgina Raggi, ha dichiarato ‹‹Nessuno sconto a chi ha sbagliato, non c’è spazio per ambiguità››

Subito dopo l’arresto hanno incalzato anche i capigruppo del Pd in assemblea capitolina, chiedendo le dimissioni della sindaca Raggi, non per le inchieste giudiziarie dicono, ma per il totale fallimento politico e amministrativo.