Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Nella puntata di oggi restiamo in Inghilterra perchè vogliamo parlarvi di una donna che ha fatto la storia del ventesimo secolo. Vi narreremo della leggendaria donna per la prima volta primo ministro donna inglese. Nella puntata di oggi vi parleremo dell’inossidabile Lady di ferro, di Margaret Thatcher.
Margaret Thatcher, una donna prima ministro
Eletta nel 1979 Margaret Thatcher fu la prima donna primo ministro del Regno Unito. La sua vittoria non contribuì di certo ad aiutare il movimento femminista nel realizzare una nuova generazione di donne forti in politica in quanto la Thatcher stessa espresse un forte disprezzo per il femminismo. Tuttavia questa donna riuscì a fare la storia del suo tempo grazie alla sua forte ed inossidabile personalità. Una determinazione dimostrata dalla desecretazione di alcuni documeti che provano come la Thatcher fosse pronta a tutto per raggiungere i suoi obbiettivi.
Questa donna riuscì a rimanere in carica fino al 1990 grazie ad una politica denominata per l’appunto thatcherismo. Essa consisteva in una fusione tra conservatorismo e il liberismo di Milton Friedman coniugata con una forte gestione governativa. Proprio grazie a questo la Thatcher riuscì ad uscire brillantemente dalle crisi internazionali degli anni 80′ come la guerra delle Falkland.
La Thatcher nella cultura di massa
La Thatcher è entrata diritto nella cultura di massa come uno dei personaggi più importanti del ventesimo secolo. Le sua politica e la sua storia hanno ispirato musica, teatro, televisione e cinema. In particolare sulla figura è stato girato il famoso film “The Iron Lady” con cui Meryl Streep ha vinto l’Oscar per la migliore attrice protagonista per il ruolo del leggendario primo ministro inglese.
Anzi la critica alle politiche economice deindustrializzanti e il racconto delle contraddizioni sociali degli anni 80’inglese ad ha dato origine ad un filone cinematografico antithatcheriano. Basti pensare a film di Ken Loach come “Piovono pietre” oppure a due cult come “The Full Monty” e “Billy Elliot” che ben fotografano la vita di quegli anni.