Maria Luisa Astaldi, il novecento tra romanzi e critica letteraria

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Di Stefano Delle Cave

Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio tra la prima e la seconda metà del 900′ per parlarvi di una scrittrice, saggista e giornalista che ha lasciato il segno nella cultura italiana del ventesimo secolo. Parleremo di romanzi, giornalismo e critica letteraria. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a Maria Luisa Astaldi e alle sue opere

Maria Luisa Astaldi ha saputo distinguersi nel campo del giornalismo, della critica letteraria e delle scienze morali in un secolo complesso come il 900′. Fu lei a fondare nel 1947 la rivista Ulisse, la prima in Italia per la divulgazione scientifica parlando anche di argomenti scomodi per l’epoca come il divorzio. Ad essa collaborarono grandi intellettuali come Pier Paolo Pasolini. Poi nel 1949 venne istituito il Premio Europeo Cortina Ulisse, il più antico dedicato a testi di scienze fisiche e morali tutt’ora attivo. Un premio che testimonia l’intensa attività della Astaldi nel campo del divulgazione scientifica e culturale. Un fatto attestato anche dalla sua cattedra in Lingua e letteratura inglese a Roma.

Maria Luisa Astaldi, tra romanzi e critica letteraria

Maria Luisa Astaldi, fonte amazon.it

Il lavoro da scrittrice di Maria Luisa Astaldi inizia con la pubblicazione di romanzi come “Canta che ti passa” ed “Una ragazza cresce” che fu oggetto di aspre critiche perchè accusato di antifascismo. Critiche che si ripresentarono anche nell’attività-saggistico letteraria della Astaldi dove si mostrò tutta la sua passione per la letteratura inglese che la portò ad avere la sopracitata cattedra a Roma. Le sue opere, come “Clienti e parassiti anglosassoni” del 1940 e le più recenti “Tre inglesi pazzi” e “Tommaseo come era” affiancano infatti alla ricerca documentaristica e critica una forte connotazione soggettiva

Quella della Astaldi è un’attenta selezione di autori stranieri e italiani di cui non viene stillato, come vuole la prassi, un semplice trattato storico-critico ma vengono enunciati in maniera del tutto anomala giudizi personali. Considerazioni soggettive oggetto spesso di feroci critiche perchè ritenuti arbitrarie. Un esempio di queste lo ritroviamo nei pesanti attacchi ricevuti dalla Astaldi per il suo saggio “Manzoni, ieri e oggi” che voleva ridimensionare la figura del grande autore italiano.

Stefano Delle Cave

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