Ouida, il romanzo ottocentesco anticonformista tra Inghilterra e Italia

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Di Stefano Delle Cave

Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio nella seconda metà dell’800′ tra Inghilterra e Italia. Parleremo di romanzi, anticonformismo e femminismo. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a Ouida e alle sue opere

A sentire lo pseudonimo Ouida si coglie subito la stravaganza di questa autrice. Maria Louise Ramé , o de la Rameè come preferiva farsi chiamare, scelse questo pseudonimo storpiando alla maniera infantile il nome Louise. Così è divenuta nota realizzando il sogno che aveva sin da giovane di diventare scrittrice e mantenere la sua famiglia con i suoi guadagni. Lo stile narrativo di Ouida, come si può evincere dai suoi primi romanzi come “The Held in Bondage” e “Under Two Flags”, è effervescente e pieno di sentimento, ritmo e colore. Caratteristiche che però furo affiancate da diverse critiche dovute a trame considerate scandalose all’epoca a causa del suo anticonformismo che le faceva stare stretto lo stile di vita femminile vittoriano

Ouida, l’amore per l’Italia e il femminismo

Un fatto molto importante per la vita di Ouida fu il suo trasferimento in Italia dove visse fino alla morte. Il motivo principale fu l’amore per un tenore italiano che poi divenne l’amore per Firenze dove rimase quasi fino alla morte salvo poi trasferirsi a Viareggio a causa della sua povertà dovuta all’incapacità di gestire il denaro. Il periodo fiorentino fu molto importante per la Ouida sia dal punto di vista sociale che letterario. Andò in fatti a contatto con l’alta società liberale italiana dell’epoca che non aveva i condizionamenti di quella vittoriana. Questo contribuì non solo a spostare le ambientazioni dei suoi romanzi in Italia, come si nota in “In Maremma”, quanto aumentò quella voglia di ribellione e di indipendenza dei suoi personaggi femminili. È per questo che pur senza averne fatto mai attivamente parte che Ouida viene spesso considerata femminista.

Stefano Delle Cave

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