Mariangela Melato è stata una delle più grandi attrici di cinema e teatro. Icona di stile, è scomparsa a soli 71 anni dopo aver lottato con un cancro al pancreas. L’attrice aveva reagito con grande forza e determinata al male del secolo sottoponendosi anche ad un intervento riuscito al 100%. A raccontarlo è la sorella Anna dalle pagine del settimanale Di Più: “si era ripresa benissimo, con la sua solita forza carattere. Dopo essere stata sottoposta a un intervento chirurgico durato dodici ore, aveva voglia di ricominciare subito a lavorare, perché amava immensamente recitare”.

Nonostante l’intervento fosse riuscito bene, Mariangela Melato si riammala nuovamente. “Il male è ricomparso” – ha raccontato la sorella Anna, ma questa volta in maniera molto più forte ed aggressivo al punto che gli ultimi giorni di vita l’attrice aveva perso la sua grinta. “Negli ultimi due giorni, prima di andarsene, mi ripeteva: ‘Anna, mi sento stanca, molto stanca’. E non mi parlava più del debutto. Un brutto segno. Come se quella prostrazione, più mentale che fisica, le avesse fatto perdere tutto l’entusiasmo di cui era piena” – ha raccontato la sorella Anna.

Anna Melato, la sorella tanto amata: “Conservo l’urna con le ceneri di Mariangela nello studio dei miei due figli, di ventidue e sedici anni. Proprio su uno scaffale di una libreria piena di volumi, che mia sorella consultava tutte le volte che veniva a trovarmi a casa. In questo modo ho esaudito il desiderio di Mariangela. Prima di morire, me lo ripeteva spesso: ‘Quando sarà, il più tardi possibile, voglio essere cremata e starti vicino, come sempre’”.

Mariangela Melato proveniva da una famiglia piuttosto modesta: madre sarta e padre vigile urbano. Aveva due fratelli: Ermanno e Anna, anch’essa attrice.

Mariangela Melato
Mariangela Melato Photo credits:web

Appassionata di recitazione sin dall’infanzia, ha lavorato come vetrinista alla Rinascente per pagarsi gli studi di recitazione presso il gruppo di Esperia Sperani. È entrata ben presto nella compagnia teatrale di Fantasio Piccoli, ha lavorato con Dario Fo e Luchino Visconti, ma il suo primo successo è stato l’Orlando furioso di Luca Ronconi, nel 1968.

Nel 1968 è diretta da Luchino Visconti per “La Monaca di Monza” e da Luca Ronconi per “I lunatici” e “Orlando Furioso”. L’anno successivo segna l’incontro con il cinema e la televisione. Dopo un piccolo ruolo in un episodio di “Contestazione generale” di Luigi Zampa, lavora in “Thomas”, secondo film di Pupi Avati, tanto curioso quanto sfortunato (distribuzione di nicchia, uscita regolare solo nel 1983).

Nel 1983 ritrova Ugo Tognazzi ne “Il petomane” di Pasquale Festa Campanile. Continua parallelamente la sua attività teatrale con Giorgio Gaber e con Giancarlo Sepe, con cui collaborerà per molti anni, rappresentando opere come “Vestire gli ignudi”, “Medea” e “Anna dei miracoli”, che verranno anche riprese per la televisione. Nel 1989 è affiancata da Vittorio Gassman nello stravagante film “Mortacci”, di Sergio Citti, in cui interpreta sapientemente un ruolo vivace e brillante. Per la televisione lavora per Franco Girali in “Una vita in gioco” (1990) e nelle fiction “Due volte vent’anni” (1993) e “L’avvocato delle donne” (1996).

Negli anni novanta e duemila lavorò per la televisione: Scandalo (1990), Una vita in gioco (1991), Due volte vent’anni (1995), L’avvocato delle donne (1997), Rebecca, la prima moglie (2008) e Filumena Marturano (2010) ed è proseguito il suo impegno teatrale, spesso in collaborazione con il Teatro di Genova (Il lutto si addice ad Elettra, 1996; La dame de Chez Maxim, 1998; Fedra, 1999; Un amore nello specchio e Madre Coraggio e i suoi figli, 2002; La centaura, 2004; Chi ha paura di Virginia Woolf?, 2005; Il dolore, 2010).