Marilyn Monroe, tra Zucchero e travestimento. L’eredità di un’attrice

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Di Chiara Cozzi

Quando pensiamo a Marilyn Monroe ci vengono in mente tre cose: la voluminosa chioma biondo platino, il corpo da urlo e i ruoli da oca giuliva che impersonava nei film. Gli scandali di cui si circondò durante gli ultimi anni della sua breve vita? Lasciamoli altrove, questo non è un tribunale.
Nata il 1° giugno 1926, la Monroe è uno dei volti che rimarranno per sempre immortali nella storia del cinema e nella cultura pop, mentre la sua bellezza è vista ancora oggi come irraggiungibile. Complici anche la voce dolce e gli occhioni languidi, che creavano un ossimoro con il fisico da bomba sexy, l’attrice incarnava perfettamente i desideri degli uomini di avere una come lei al fianco, mentre le donne la ammiravano ed emulavano.
Ma oltre Marilyn Monroe c’è molto, molto di più…

Oltre Marilyn Monroe: a tu per tu con Norma Jeane

I primi anni

Marilyn Monroe a 16 anni, il giorno del suo (primo) matrimonio con James Dougherty - immagine web
Marilyn Monroe a 16 anni, il giorno del suo (primo) matrimonio con James Dougherty – immagine vanillamagazine.it

Nata Norma Jeane Mortenson da Gladys Monroe (di cui prese il cognome con cui divenne famosa), una donna con disturbi mentali che le impedivano di adempiere al proprio ruolo di madre, la piccola Marilyn passò da una casa famiglia all’altra. Della sua infanzia, l’attrice ricordava di essere stata sempre trattata male e addirittura di aver subito molestie sessuali all’età di nove anni. La ragazza scappò da quella situazione appena possibile, sposandosi a 16 anni con James Dougherty, un compagno di scuola.
I primi anni di vita dell’attrice contribuirono a formarle quel carattere fragile, emotivo e dolce per il quale tutti la ricorderanno negli anni a venire (specialmente il secondo marito, Joe Di Maggio, che le sarà per sempre legato nonostante il divorzio e la prematura morte).

La carriera

Marilyn Monroe in una scena di "Niagara" - immagine web
Marilyn Monroe in una scena di “Niagara” – immagine web

La carriera di Marilyn Monroe iniziò prima come modella e poi come attrice. Se vi chiedessero quali sono i film più celebri della donna, rispondereste sicuramente Gli uomini preferiscono le bionde, oppure A qualcuno piace caldo. Opere che, per quanto memorabili, hanno contribuito a ridurre il talento di Marilyn a macchietta semplicistica.
Il ruolo che infatti la rese celebre sul grande schermo fu quello di Rose Loomis in Niagara, un noir in cui l’attrice interpreta una donna che ordisce un piano omicida per far fuori il marito e vivere serenamente con l’amante. Un ruolo ben diverso da quello di Zucchero in A qualcuno piace caldo, film che in qualche modo però rappresenta al 100% la carriera e la vita di Marilyn: il travestitismo, tema attorno cui ruota la pellicola, può dirsi metafora della vita della donna, costretta dallo studio system in un ruolo che in realtà non le apparteneva.

L’eredità

Marilyn Monroe - Ph © Eve Arnold
Marilyn Monroe – Ph © Eve Arnold

Ciò che Marilyn Monroe ci ha lasciato non sono soltanto pellicole memorabili, non una presenza massiccia nella cultura pop (si pensi alle serigrafie di Andy Warhol o anche solo alle stampe che la ritraggono e che sono appese alle pareti di molte case), ma un’anima tanto profonda che aspetta ancora di essere indagata e compresa fino in fondo.
La sua bellezza e il suo aspetto prorompenti erano diventati tanto invadenti da impedire di capire chi ci fosse davvero dentro Marilyn Monroe; l’unica cosa che la donna poteva fare era affidare tutti i suoi pensieri più bui a carta e penna, in attesa che qualcuno ne venisse a conoscenza, li leggesse e riuscisse in qualche modo a salvarla.
Vi lasciamo con una poesia scritta dalla stessa Monroe, dal titolo emblematico La vita è meravigliosa, allora al diavolo.

I

Ho lasciato la mia casa di rozzo legno verde, 

il divano di velluto blu. 

ho sognato

un cespuglio brillante e scuro 

appena varcata la soglia. 

lungo la passeggiata 

un rumore di click 

appena la mia bambola nella sua carrozza 

è passata sopra le crepe- 

“ce ne andremo lontano.” 

II 

non piangere bambolina mia 

non piangere

ti stringerò e dondolerò finchè non dormirai 

shh, shh, sto fingendo 

di non essere tua madre morta.

III 

aiuto, aiuto 

aiuto, sento la vita farsi sempre più vicina

quando ciò che voglio è soltanto morire

Buon compleanno, Marilyn.

Chiara Cozzi

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