Mariotti, reduce dall’esperienza con la Torres, che nel girone G della Serie D ha chiuso al terzo posto in classifica, alle spalle della Turris e dell’Ostiamare, può dirsi certamente soddisfatto dei risultati ottenuti sul campo.

Con il tecnico originario di Treviso, abbiamo ripercorso le sensazioni dell’ultima stagione e non solo…

La crisi ed un campionato inatteso

Non c’è dubbio che la pandemia, ha messo ulteriormente a nudo molte delle problematiche che circondano il calcio dilettantistico e non solo. A confermarcelo è anche Marco Mariotti il quale dichiara: “Questa crisi, dovuta ad un fatto eccezionale qual è il Coronavirus, ha stravolto la vita non solo di noi italiani, ma di gran parte della popolazione mondiale, cambiando usi e costumi. Per quanto riguarda il calcio italiano, ha acuito ulteriormente quelli che erano problemi latenti. Forse, andava riformato già qualche anno fa, non solo nella sostanza, ma anche nella forma. Quando parlo di sostanza – spiega il tecnico classe ’61 – mi riferisco al format dei campionati, mentre nella forma, il nostro calcio è passato attraverso tante crisi, sia tecniche che d’identità, compreso gli scandali”.

Parlando dell’ultimo campionato della Torres, il tecnico afferma: “Al nostro campionato darei un bel 9, perché nessuno si aspettava che questi ragazzi avrebbero giocato una stagione di così alto profilo, non solo dal punto di vista dei risultati, ma anche per quello del gioco. Nell’ottenere risultati, punti abbinando il tutto al bel gioco, sempre propositivo, credo che il gruppo abbia fatto qualcosa di bello ed inaspettato. Levo un punto e mi dispiace, anche perché sono arrabbiato per non aver potuto finire il campionato. Forse non lo avremmo vinto – continua Mariotti – ma di certo saremmo andati alla grande ed avremmo raccolto quello che abbiamo costruito in otto mesi. Purtroppo, questo lascerà i ‘se’ ed i ‘ma’, benché rimanga anche un campionato bellissimo, con 51 punti ottenuti in 26 partite, con sole 3 sconfitte, ed un gruppo giovanissimo, con una media di 22 anni. Un gruppo proiettato ad avere un ottimo futuro anche in altre categorie”.

Alcuni elementi di valore del girone

Marco Mariotti, con un lunghissimo curriculum, sia da calciatore che da allenatore (Lazio, Frosinone, Spal, Civitavecchia, Viareggio, Fondi, Pisoniano, Ferentino, Arezzo, Ascoli, Grosseto, Spezia, Lecce, Ternana, Nuorese, sino alle più recenti Albalonga e Monterosi), è inevitabilmente la persona giusta a cui chiedere qualche consiglio per gli “acquisti”, in previsione del prossimo calciomercato.

Ed il tecnico ci parla allora di qualche elemento che ben ha figurato nell’ultima stagione: “Mi dispiace fare qualche nome, perché in verità mi hanno colpito in molti, non solo sul piano tecnico, ma anche dal punto di vista dell’applicazione, cosa che per un giovane è davvero molto importante. Dovendo fare dei nomi, direi Pinna, Bianco, su tutti, ma anche Rizzi e Bilea e poi il nostro fiore all’occhiello, un 2001, Edoardo Colombo, proveniente dalla Juventus. Portiere che secondo me, può fare davvero molto bene in categorie superiori. Parlando di elementi di altre squadre, mi ha colpito Andrea Cabella, un ’99 dell’Ostiamare, ma anche Giovanni Pinna del Sassari Latte Dolce, punta del 2001 molto brava, poi Fabiano, centrocampista della Turris, o Edoardo Iannoni, 2001 del Trastevere. Un girone che mi ha sorpreso per qualità, sia nelle individualità, che per espressione di gioco. Davvero una bella annata. Personalmente mi sono molto divertito”.

Il futuro e gli obiettivi personali

Sul suo futuro Marco Mariotti ci dice: “Fino al 30 giugno sono contento di essere l’allenatore della Torres. Poi, seguiranno le scelte, della Società, personali, ma fino al 30 giugno, sono orgoglioso ed onorato di essere l’allenatore della Torres. Credo che la tifoseria della Torres, in questa categoria, sia una delle più belle ed appassionate che possano esistere. Mi piacciono le Società che investono sui giovani e che si pongono degli obiettivi importanti. Vincere con squadre giovani, è possibile, sebbene riconosco non sia facile”.

Pensando ai prossimi obiettivi da raggiungere, il tecnico della formazione sarda dichiara: “Nella mia carriera, mi manca solo la partecipazione nel campionato di Serie A. Sono stato il vice in Serie B ed in Serie C. Pensare alla Serie A ora non è possibile, ma mi piacerebbe partecipare ad un campionato di Serie C, magari con una squadra giovane, potendomi così confrontare per vedere se sono bravo anche nella categoria superiore, cercando sempre di migliorarmi. Non credo ci siano uomini o allenatori che non siano ambiziosi in questo sport”.

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