“Essere migliori” è lo slogan dell’ultimissimo titolo della Insomniac Games, Marvel’s Spider-Man, videogioco dedicato al tessiragnatele e rilasciato esclusivamente su PlayStation 4.
Spider-Man, uno dei supereroi più famosi dell’universo Marvel, già in precedenza ha avuto diversi capitoli collegati tra loro o meno sul campo videoludico (tra i più recenti troviamo i due The Amazing Spider-Man, risalenti rispettivamente al 2012 e al 2014, stesso anno degli omonimi film).
Nonostante i precedenti capitoli non abbiano ricevuto una notorietà degna di nota, il nuovo titolo sviluppato dalla Insomniac Games (la stessa casa sviluppatrice di Spyro the Dragon e Ratchet & Clank) sembra portare a un livello superiore sia l’omonima casa sviluppatrice, che Spider-Man stesso, in una formula già nota grazie alla serie Arkham di Batman ma un pò modificata per via del personaggio. Con Marvel’s Spider-Man, la Insomniac ci porta ciò che definisco un “Simulatore di Spider-Man” vero e proprio.
Trama
Le origini dello Spider-Man di questo titolo sono quelle che conosciamo tutti: la puntura da parte del ragno, l’acquisizione dei poteri, la morte dello Zio Ben e tutto il resto rimangono così come ce le propone l’immaginario classico. Marvel’s Spider-Man salta però tutta la fase adolescenziale di Peter Parker e ci presenta ormai un protagonista diverso dal solito, come un giovane di ventitré anni ormai abituato a vivere il doppio ruolo che è costretto a ricoprire nella vita dopo essere diventato Spider-Man. L’equilibrio tra le due vite rimane intanto una visione utopistica: al proprietario di casa che intima a Peter di pagare l’affitto si affianca il datore di lavoro che lo chiama per sapere dove si è cacciato dimenticandosi di una riunione importante, il tutto mentre volano ceffoni con i nemici di turno.
Il gioco inizia con la cattura di Kingpin, portando così una nuova scia di caos a Manhattan, nella quale ovviamente Spider-Man dovrà ristabilire l’equilibrio. Tra nemici guastafeste, l’aiuto da dare a Zia May nel volontariato, una relazione ormai cessata con Mary Jane Watson (che intanto lavora per il Daily Bugle), il nostro Peter avrà a che fare con un periodo difficile per la sua vita. In generale, la trama di Marvel’s Spider-Man non è troppo complessa, ma nemmeno troppo scontata, garantendo così una narrazione interessante e priva di momenti “morti”, a partire da una spettacolare introduzione che riesce perfettamente nel suo compito di calare il giocatore nel ruolo del tessiragnatele.
Tanti momenti cinematografici e un numero giusto di Quick Time Events non mancano per assicurare un ritmo giusto al proseguimento del gioco. Per la durata invece, come confermato dagli sviluppatori, la storia principale da sola si aggira tra le venti ore di gioco. Personalmente, a difficoltà “Spettacolare”, solo la storia principale ha avuto una durata di sedici\diciassette ore. Il tutto dipende da quanto tempo viene speso per giocarci, se vengono compiute o meno le missioni secondarie e se ci si mette alla ricerca dei collezionabili sparsi per gli edifici di New York City.
Gameplay: Movimento
Basta spendere pochi minuti giocando a Marvel’s Spider-Man per rendersi conto quanto sia soddisfacente “essere Spider-Man”. Si parte ovviamente dalle fasi di oscillazione tra i palazzi, dove gli sviluppatori hanno messo a punto un sistema d’uso delle ragnatele sostanzialmente derivato da Spider-Man 2 della Activision, uno dei titoli del passato più ispirati e di successo per il sistema di oscillazione. Riuscire a volteggiare come Spider-Man può sembrare facile all’inizio, ma padroneggiare l’uso del tasto R2 in combinazione con tutti gli altri comandi richiede un po’ di tempo e alla lunga sa donare parecchie soddisfazioni. Oltre a dondolarsi tra una ragnatela e l’altra, Spider-Man può infatti eseguire salti in avanti e mirare sporgenze da raggiungere in modo rapido, compiendo movimenti che restano sempre fluidi e senza imprecisioni, garantendo il massimo della velocità.
Quando non c’è modo di evitare un edificio, Spider-Man passa rapidamente dall’oscillazione all’aderenza sulla struttura con mani e piedi, con la possibilità di muoversi velocemente su di essa entrando nella modalità parkour: i momenti di blocco vero e proprio ci sono, ma sono davvero pochi. Il punto di forza del sistema di oscillazione di Marvel’s Spider-Man è la quantità di ore nelle quali state a volteggiare: nel gioco è presente anche il viaggio rapido, ma il divertimento che trasmette dondolare qua e là per New York City non ve ne farà sentire la mancanza.
Gameplay: Combattimento
La fase introduttiva dedicata a Kingpin si rivela un buon modo per apprendere ciò che il gioco porterà davanti a noi nelle ore successive, in particolare per quanto riguarda i nemici. Come abbiamo detto in precedenza, Insomniac Games ha preso lo stile di lotta dalla serie Arkham, arricchendolo per dare a Marvel’s Spider-Man una sua identità dettata anche dalla maggiore agilità posseduta da Spider-Man rispetto a Batman.
Entrando in un’area piena di nemici (specialmente nelle modalità a ondate) si può cercare di eliminarne una parte senza farsi vedere o lanciarsi dritti nel vivo dell’azione, stando però attenti in questo caso a non farsi sopraffare numericamente. Oltre ai nemici normali ne troviamo infatti altri dotati di scudo, da attaccare quindi da dietro, insieme a energumeni da bloccare con la ragnatela prima di poter essere colpiti. Non mancano quelli che possiedono armi speciali, fino all’uso di granate e lanciarazzi. Sia a difficoltà media che difficile, gli scontri sono comunque abbastanza impegnativi, con unica differenza: il danno.
Ma le alternative non mancano: Spider-Man può infatti contare su diversi gadget sbloccabili proseguendo nella storia, come delle ragnatele che attaccano al muro chi viene colpito da esse e droni che lo aiutano in lotta. Le munizioni sono tuttavia limitate, per cui bisogna fare attenzioni nei diversi combattimenti, a volte frenetici. Quando proprio non si riesce a evitare che questo accada, il senso di ragno offre un valido indicatore per eseguire una schivata, in modo da essere pronti a contrattaccare senza subire danni.
Un’utile alternativa nel caso in cui si venga circondati è rappresentata dall’uso degli elementi presenti nell’ambiente: schiacciando R1+L1, Spider-Man può infatti tirare giù scaffali con la sua tela, o far roteare intorno a sé pacchi di cemento, tombini e altri oggetti da scagliare contro i nemici. Anche nelle fasi di combattimento, tutto avviene in modo fluido e armonioso, regalando attimi di pura soddisfazione quando si riesce a centrare una lunga combo senza essere toccati.
I Boss invece risultano sufficientemente diversi tra loro, ma si ha la sensazione che si sarebbe potuto fare qualcosa in più sulla complessità: una volta individuato il punto debole da sfruttare, la difficoltà non è eccessivamente elevata.
Gameplay: Abilità e Potenziamenti
In Marvel’s Spider-Man, il gioco offre una varia scelta di abilità, tutte ottenibili con l’avanzare della storia e soprattutto con l’avanzare di livello. A seconda delle azioni da compiere, Spider-Man può guadagnare punti esperienza per salire di livello e ottenere così diverse abilità che possono aiutare nel proseguimento del gioco, come ad esempio l’agevolazione di saltare ostacoli sugli edifici dopo una capriola a terra o la possibilità di aumentare il tempo di reazione tra una schivata e l’altra, agevolandone l’uso in combattimento.
Oltre il ramo delle abilità, è possibile ottenere gettoni di vario tipo a seconda delle missioni secondarie che vengono compiute durante il gioco. Questi gettoni serviranno poi per la creazione di alcuni potenziamenti per i Gadget sopraccitati e soprattutto per la creazione di nuovi costumi, che sbloccheranno diversi poteri in grado di ribaltare la situazione in casi critici.
Grafica e Sonoro
La grafica di Marvel’s Spider-Man riesce a impressionare anche a livello puramente tecnico. La Manhattan realizzata da Insomniac Games colpisce soprattutto per il modo in cui risulta “viva” agli occhi di chi ha il controller in mano, dandogli la possibilità di intravedere gli interni dei palazzi su cui si arrampica il nostro testa di ragnatela ma soprattutto mostrandogli una città indaffarata nelle sue attività di tutti i giorni. Volteggiando qua e là sulle strade si ha modo di vedere quante persone e automobili si muovono sotto di noi, coi passanti che non mancano di notare Spider-Man scambiando una battuta con lui o chiedendogli di scattare un selfie.
La mappa comprende tutta quanta Manhattan, estendendosi da Harlem fino al Financial District e cambiando di conseguenza il modo in cui Spider-Man può usare la ragnatela per volteggiare nel cielo. In Marvel’s Spider-Man, delle volte andrete in giro per cercare luoghi famosi come l’Empire State Building, Central Park, Wall Street e altri ancora, approfittandone anche per completare l’attività secondaria che chiede di fotografarli.
Giocato su PlayStation 4 Pro il gioco tiene bene la quota dei trenta FPS imposta da Insomniac Games. Gli unici cali di frame vengono riscontrati durante scene particolarmente movimentate e pieni di effetti particellari. Marvel’s Spider-Man tende verso il realismo della rappresentazione, mostrando quindi una versione più matura del supereroe nella scelta dei colori per le scene: un passaggio obbligato per dare al protagonista lo stesso tocco di serietà dedicato a Batman nella serie Arkham, senza però dimenticare l’umorismo che contraddistingue Peter Parker. Durante l’avventura il nostro amichevole Spider-Man di quartiere si concede diverse battute, apprezzabili grazie all’ottimo doppiaggio in italiano. I vari effetti contribuiscono a dare al giocatore la percezione di essere in una New York piena di vita, mentre l’immancabile colonna sonora accompagna con successo i momenti più rilevanti della trama.
Voto finale: 8.5
Marvel’s Spider-Man è disponibile esclusivamente per PlayStation 4, in copia fisica stand-alone, in bundle con PS4 Pro o PS4 Slim da 1 TB e in Digital Delivery.
Domenico Petrizzo