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Marwa Mahmoud: “E’ necessaria una riforma sulla cittadinanza italiana”

Per Marwa Mahmoud, attivista e fondatrice di “Italiani Senza Cittadinanza“, è necessaria una riforma della legge sulla cittadinanza italiana. I dati dell’ultimo report del Ministero dell’Istruzione rivelano che il 10,3% degli studenti e delle studentesse non ha la cittadinanza italiana, sebbene il 65,4% di loro sia nato qui. L’attivista di origine egiziana sottolinea la necessità di una riforma che si rivolga anche ai più giovani.

Marwa Mahmoud: “una legge senza riferimento alle nuove generazioni”

E’ un iter complesso quello per riuscire a ottenere la cittadinanza: la stessa Marwa l’ha ottenuta a 22 anni dopo 18 trascorsi in Italia. L’attivista e consigliera comunale di Reggio Emilia ci ricorda che la legge attualmente in vigore sta per compiere 30 anni. Allora era stata istituita in riferimento agli adulti che arrivavano nel nostro Paese come “migranti economici“. Nel tempo questi uomini e donne si sono costruiti una famiglia ed è il motivo per cui è necessaria una riforma dedicata alle nuove generazioni.

Del suo passato da studentessa in Italia Marwa Mahmoud ricorda:

«Essendo cresciuta qui, ho vissuto in prima persona la condizione di essere una studentessa senza cittadinanza. È un vissuto che ti porti dentro, negli anni, ti tempra il carattere, e vorresti che non capitasse più ai bambini che oggi nascono e crescono qui». 

Per la fondatrice di “Italiani Senza Cittadinanza” una riforma della legge è sempre più urgente. Tanti giovani soprattutto maschi, abbandonano lo studio quando capiscono le difficoltà che affronterebbero andando avanti. Senza cittadinanza italiana non possono partecipare a concorsi pubblici o iscriversi a corsi di laurea che prevedono l’inserimento in un albo professionale. Per Marwa Mahmoud siamo di fronte a una perdita enorme per il nostro Paese:

«Se non li riconosciamo come figli legittimi di questo Stato, a livello identitario si percepiranno sempre come stranieri  e ci ritroveremo con tanti ragazzi che decideranno di andare altrove. Sarà una ricchezza enorme che andrà perduta».

Il report del Ministero dell’Istruzione

Attualmente il 10,3% degli studenti in Italia non ha la cittadinanza italiana. Sono le cosiddette “seconde generazioni“, i figli di immigrati, e rappresentano oltre 876mila giovani su un totale di 8 milioni e 484mila che hanno frequentato l’anno scolastico 2019/2020. Il dato più rilevante è che il 65,4% degli studenti che non possiedono lo status giuridico di cittadini italiani è nato nel nostro Paese. I dati del Ministero rivelano inoltre che nel nostro Paese il numero di studenti italiani è diminuito, mentre è aumentato quello di studenti con cittadinanza straniera, con oltre 166mila iscritti in più nell’ultimo anno scolastico.

Giulia Panella

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