Nello spazio di Letteralmente Donna, una donna eccezionale che si è distinta per il suo femminismo radicale con cui ha risvegliato la coscienza di molte donne grazie al primo ed indimenticabile romanzo. La donna è Marylin French e queste sono le sue opere.
“Da qui ci è stato insegnato a non piegarci mai all’autorità”.
Sono parole che Marylin French ha dichiarato al quotidiano Guardian nel 2006 mentre parlava della sua infanzia difficile Come riportato dal Los Angeles Times, sua madre era più dominante tanto che si batteva continuamente contro il marito per evitare che picchiasse la French e la sorella minore. Sono elementi questi a cui si aggiungono lo stupro della figlia e lo studio del trattato femminista “Sexual Politics” di Kate Millett, che contribuirono alla radicalizzazione del suo pensiero. Non bisogna poi infine dimenticare il suo fallito matrimonio definito dalla French come “assolutamente orribile” e come un fatto “che non ho mai superato”.
Marylin French, la stanza delle donne e il risveglio delle coscienze
Quando nel 1977 Marylin French scrisse “The Women’s Room” fu, dichiarò Susan Faludi, come se avesse lanciato “una bomba nel confortevole campo di concentramento dei sobborghi americani“. Quest’opera fu infatti una delle più rappresentative del cosiddetto femminismo della seconda ondata perchè raccontava il cambiamento desiderato da una generazione come quella degli anni 50-60‘ risvegliando le coscenze di molte donne sulla scia di quello che era l’obiettivo dichiarato dalla French: “raccontare la storia di cosa significhi essere una donna nel nostro Paese a metà del XX secolo”. Un risveglio centrato pienamente dalla French con questo suo primo romanzo che vendette milioni di copie e fu tradotto in diverse lingue suscitando un forte impatto sulla critica con il suo pensiero radicale. Basti pensare alla frase “Tutti gli uomini sono stupratori, e questo è tutto ciò che sono”, come riportanto da Los Angeles Times, che suscitò diverse polemiche.
Oltre che nei romanzi Marylin French ha espresso il suo pensiero radicale anche in diversi saggi. Basti pensare a “On Women, Men and Morals” dove la French si sofferma sulla storia delle relazioni di genere nelle prime società matrifocali lavorando su un elemento che ha contraddistinto la sua attività di scrittrice e opinioniste: la denuncia della società patriarcale.
Non è da meno poi la colossale opera intitolata “From Eve to Dawn: A History of Women”. Un lavoro che si basa sulla teoria secondo cui alle donne è negato il presente, il passato e il futuro perchè escluse dalla storia intellettuale. Un opera che trae dunque le file di una lunga oppressione storica ma che non tralascia l’ottimismo verso un mondo in cambiamento.
The Love Children e la nostalgia del passato
Nel 2006, qualche hanno prima di morire, la French aveva dichiarato, come riporato da The Indipenedent, che “il femminismo è quasi scomparso dalla superficie della nostra società”. Per questo la famosa scrittrice decise di scrivere quello che è considerato un seguito di “The Women’s Room”. Il libro, intitolato “The Love Children”, ci riporta alla fine degli anni 60′ ripercorrendo gli inizi di quella che è ritenuta dall’autrice una causa perduta.
La critica ovviamente non ha risparmiato nemmeno questo romanzo ritenendolo da un lato un libro nostalgico di un mondo passato dall’altro una mancata riflessione sui problemi più attuali del femminismo moderno come Playboy e il ricorso alla chirurgia plastica. Il tutto in un’ epoca come la nostra, in cui le madri sole come la protagonista sono comuni e le pressioni sulle donne pesano. D’altronde in questo testo la French stessa si chiede se l’idea di sorellanza sessantottina sia ancora utile oggi e se “è importante nella scala delle cose che alcune persone raggiungano una vita felice? Cambia l’equilibrio per gli altri? Crea un esempio utilizzabile?”.
Stefano Delle Cave
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