Sono ormai 24milioni le persone vaccinate contro il Covid e la curva di contagio sta ormai procedendo verso la discesa. Potrebbero, quindi, cambiare le regole per quanto riguarda l’uso della mascherina all’aperto.
Le parole di Sileri, sottosegretario alla Salute
L’ipotesi di eliminare l’obbligo di mascherina all’aperto è stata proposta dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervistato da Radio 24. Ha affermato: “Togliersi la mascherina all’aperto? Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni (la metà della popolazione target) con almeno una dose di vaccino, bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione: allora è chiaro che anche la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca e rimettersela in faccia quando c’è assembramento e rischio”. Trenta milioni di vaccinati diventa quindi lo spartiacque per dire addio alle protezioni al di fuori di luoghi al chiuso.
Il sottosegretario è intervenuto anche sul coprifuoco, sostenendo che tra un paio di settimane si valuterà se spostarlo alle 24. Sileri ha invitato comunque ad aspettare e a monitorare i dati. In particolare si aspetta di vedere il resoconto settimanale che viene stilato ogni venerdì.
Sull’abolizione totale del coprifuoco, invece, Sileri si è mostrato più cauto. Ha dichiarato: “Ci sono sempre i rischi di ulteriori eventi di aggregazione. Andiamo per gradi, cerchiamo di non correre troppo, già spostarlo a mezzanotte credo che sia buono. Vediamo poi a giugno quello che accadrà, quando avremmo raggiunto 30 milioni di persone vaccinate con la prima dose, dopo tre settimane dal raggiungimento di queste 30 milioni, allora – ha concluso – è chiaro che si potrà fare qualche ulteriore passo in avanti”.
I centri commerciali
Anche sulle riaperture dei centri commerciali nei weekend, Sileri apre a un parziale ritorno alla normalità: “Non vedo perché non debbano riaprire nel breve termine. Così come si procede alle riaperture, i numeri oggi permettono anche ai centri commerciali di riprendere le loro attività”.
La speranza grazie ai vaccini
A protezione delle fasce più deboli della popolazione con la vaccinazione permette comunque più libertà, anche se i contagi dovessero aumentare. L’Italia si aggrappa quindi alla campagna vaccinale, che oggi ha superato quota 24 milioni e partirà anche con le prenotazioni della fascia di età tra i 50 e i 59 anni.
Gaia Radino