Massimiliano Gallo, il padre era Nunzio Gallo, amatissimo cantante di brani senza tempo come Anema neraInno del NapoliCorde della mia chitarraPaisà ed attore.

Massimiliano Gallo chi era il padre

Massimiliano Gallo chi era il padre

L’attore sarà ospite oggi a La Volta Buona, in onda a partire dalle 14:00 su Raiuno dove si racconterà tra carriera e vita privata alla conduttrice del talk Caterina Balivo. Nato a Napoli nel 1928. Nunzio Gallo inizia la carriera come cantante lirico debuttando appena diciassettenne con uno spettacolo organizzato dall’esercito statunitense. Tre anni dopo partecipa ad un concorso canoro dove sfiora la vittoria e gli apre le porte per il suo ingresso in Rai. Lo vediamo nel cast della Traviata di Giuseppe Verdi nel 1952: quattro anni dopo partecipa alla prima edizione Canzonissima trionfando con Mamma. mentre nel 1961 riscuote un grande successo con il brano Sedici Anni. Lo vediamo in tantissime edizioni del Festival di Napoli, vinto nel 1958 insieme ad Aurelio Fierro con Vurria. Ha pubblicato tre album tra il 1957 ed il 1978.

Nunzio Ferro ha inoltre ricoperto il ruolo di attore partecipando a ventitrè film: il primo è Desiderio di Roberto Rossellini (1946): lo vediamo anche  Il mammasantissima di Alfonso Brescia, con Mario Merola,  Napoli storia d’amore e di vendetta di Mario Bianchi, con Sal Da Vinci e Paola Pitagora. Riguardo la sfera sentimentale, Gallo ha sposato nel 1959 Bianca Maria Varriale, dalla quale ha avuto quattro figli Jerry, Gianfranco, Loredana Massimiliano. Il figlio nonché amato attore aveva ricordato il padre in un intervista: “Papà si è spento nel 2008, mamma nel 2010. Non sono riusciti a vedere il mio successo. Papà ci raccontava di Anna Magnani, di Totò… Abbiamo vissuto un’infanzia incredibile, durante la quale abbiamo avuto l’idea di un papà mito. Quando andai in terapia, mi accorsi che ero arrabbiato con mio padre quando invecchiò, in quanto non accettavo di vederlo a casa su una poltrona: non accettavo il decadimento egoisticamente, fortunatamente l’ho capito in tempo. È complicato: giustamente a 80 anni se ne stava a casa a vedere la tv e per me era inconcepibile

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