La Camera ha approvato la proposta di legge del centrodestra che introduce il reato universale per la maternità surrogata. Il testo, che adesso passa in discussione al Senato, ha raccolto 166 voti a favore e 109 contrari, mentre 4 deputati si sono astenuti. Eugenia Roccella, la ministra della Famiglia: “l’Italia si pone all’avanguardia nella difesa dei diritti delle donne e dei bambini a livello internazionale”.
La maternità surrogata diventa reato universale?
La Camera ha detto sì alla proposta del centrodestra che introduce in Italia il “reato universale” per la maternità surrogata, che quindi sarà perseguita dai magistrati anche se commessa all’estero da italiani. Dopo un’intensa giornata d’aula, i deputati hanno infatti approvato (166 sì, 109 no e 4 astenuti) questo testo che ricalca uno presentato nella scorsa legislatura dalla stessa Giorgia Meloni oggi premier e che ora passa al Senato per l’approvazione definitiva da settembre.
La proposta Magi
Le opposizioni, unite sul no, si sono fortemente divise, anche all’interno dei diversi partiti, su una serie di emendamenti che infatti costituivano la partita politica più attesa. In particolare su quello di Riccardo Magi, il segretario di +Europa che, dopo aver portato in piazza martedì le famiglie arcobaleno, aveva presentato una proposta che legalizza la maternità surrogata solidale (la madre riceve denaro solo in forma di rimborso spese). La maggioranza del Partito Democratico però ha ritenuto l’emendamento di Magi, una “forzatura” che li ha spinti a lasciare l’aula. “A nostro avviso non viene presentato per emendare una legge ingiusta, ma apre una questione cha meriterebbe di essere discussa in altra sede”, spiega in aula la capogruppo a Montecitorio Chiara Braga.
Le opposizioni
Mentre la maggioranza va avanti compatta e festeggia, le opposizioni sono andate in ordine sparso. Su 16 deputati del gruppo Terzo Polo, solo 7 hanno votato contro la proposta, 5 sono stati i voti a favore, tra cui quello di Ettore Rosato e Mara Carfagna, e 4 gli astenuti. Il PD e il M5S hanno votato contro la proposta di sopprimere il carcere, lasciando solo la pena pecuniaria. Elly Schlein (che si è battuta molto sulla questione) e Giuseppe Conte non erano presenti in aula. La proposta Magi avrebbe potuto mettere tutti d’accordo, ma il Parlamento ha deciso di dire no e vietare un qualcosa che era stato vietato nel 2004 in Italia, 19 anni seguendo la stessa linea di pensiero senza guardare al futuro del Paese.
Giulia Simonetti
Seguici su Google News