I matrimoni con rito civile superano quelli con rito religioso

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Di Redazione Metropolitan

I matrimoni con rito civile negli ultimi tempi hanno superato quelli che si svolgono con rito religioso. Lo indicano gli ultimi dati che si riferiscono al 2018. Infatti da una recente indagine è emerso che i matrimoni con rito civile hanno raggiunto il 50,1% del totale, mentre l’anno precedente si attestavano intorno al 49,5%. L’Istat ha svolto un’interessante indagine a questo proposito, mettendo in evidenza una tendenza tipica del nostro Paese. Ne emerge un quadro da non sottovalutare, anche per capire le abitudini dei nostri connazionali per quanto riguarda uno dei momenti ritenuti più importanti nella vita di una coppia. Ma andiamo ad esaminare più in dettaglio i dati che sono emersi dall’indagine Istat sul matrimonio.

I dati riguardanti il rito civile rispetto al rito religioso

Gli italiani sono molto attenti a tutto ciò che riguarda il tema matrimonio. Dall’organizzazione della cerimonia, per arrivare al servizio fotografico, come quello messo a punto da un professionista come Giacomo Terracciano, i nostri connazionali non vogliono rinunciare assolutamente a nulla.

Non è soltanto per un fatto di tendenza, ma anche per un fatto di tradizione sempre molto sentita e viva nel nostro Paese per ciò che riguarda le nozze.

Eppure la tradizione che per molti anni si è assestata sul rito religioso oggi sembra essere superata da un nuovo stile che guarda più come orientamento al rito prettamente civile.

Ma esaminiamo più in particolare i dati che a questo proposito sono stati messi in evidenza dall’indagine Istat. Per esempio è stato visto che il fatto del superamento del rito civile non vale tanto per le prime nozze, visto che a questo riguardo si ha una più bassa percentuale.

A fronte del 50,1% del totale, per quanto riguarda le prime nozze, coloro che scelgono soltanto il rito civile rappresentano il 31,3%. Più che altro sembra che la tendenza sia riscontrabile per le seconde nozze, un ambito riguardo al quale si registra un certo aumento.

Infatti i secondi matrimoni erano il 13,8% nel 2008 e nel 2018 sono arrivati al 19,9%. Inoltre i riti civili aumentano anche nel caso di quelle unioni in cui almeno uno degli sposi sia straniero. Anche in questo caso si è avuto un aumento: nel 2008 il 15% del totale, nel 2018 il 17,3%.

Le differenze a livello nazionale

I dati dell’indagine Istat ci mostrano un quadro piuttosto variegato a livello nazionale, con forti differenze tra Nord e Sud del Paese. Queste differenze si notano soprattutto per quanto riguarda per esempio le unioni civili.

Queste ultime sono più concentrate nel Nord Ovest, zona dell’Italia in cui rappresentano il 37,2%. Le percentuali sono sensibilmente più basse al Sud e nelle isole, raggiungendo in media l’8,6% e il 5,5%.

Emerge anche sempre di più la tendenza a sposarsi in età più avanzata. In media infatti si è visto che gli sposi hanno 33,7 anni e le spose 31,5 anni. Gli esperti ritengono che tutto ciò sia dovuto al calo della natalità che si è registrato già a partire dagli anni ’70 e che nel tempo avrebbe portato al ridursi del numero della popolazione compresa tra i 16 e i 34 anni.

Proprio in queste fasce di età si ha una diminuzione dei matrimoni. In pratica ci si sposa sempre di meno fra i giovanissimi e lo evidenziano anche le percentuali.

Per il 2018 le nozze fra i giovani ammontano al 59,7% per quanto riguarda gli sposi e al 72,5% per ciò che concerne le spese.

Un divario piuttosto evidente, se operiamo un confronto fra le percentuali a 10 anni di differenza. Infatti si riscontra che nel 2008 queste percentuali erano di circa 10 punti in più, sia per quanto riguarda gli uomini che per quanto concerne le donne.