Una forza della natura Matteo Berrettini. Dopo aver vinto gli ATP Stoccarda battendo Andy Murray in finale, il tennista romano è pronto a difendere il titolo nella finalissima degli ATP Queen’s che oggi manderanno in scena l’epilogo del torneo su erba londinese. L’italiano è il super favorito della vigilia ed è pronto ad imprimere il suo marchio (nuovamente) nel capoluogo inglese. In attesa del grande appuntamento di Wimbledon.
Matteo Berrettini: “Vittorie su erba? Mio stile di gioco mi facilita…”
Ecco le parole proferite in conferenza stampa dal tennista romano che ha conquistato la finalissima degli ATP Queen’s 2022:
“La temperatura, la pioggia, il fatto che ci siamo fermati. Oggi mi sentivo meglio. Anche se diventa difficile giocare col vento specialmente sull’erba ma sì oggi mi sentivo un pochino meglio ma non direi che è stato più facile. Mi sentivo meglio e fin dal primo game ho capito che mi stavo concentrando nel modo giusto. Ieri non ho iniziato al meglio, oggi sì e quindi sono felice per questo. Ero pronto per iniziare alle 13 e poi qualche minuto primo del match ho visto che il referee non è venuto a chiamarmi e ho pensato che stesse piovendo e infatti l’hanno posticipata. Insomma è insidioso perché devi essere “caldo” e pronto ma allo stesso tempo non vuoi stancarti. Avevo cominciato il riscaldamento alle 12.30 quindi avevo già corso e sudato mezz’ora, ho fatto anche degli sprint. Un’ora di riscaldamento sarebbe stato troppo ma allo stesso tempo non sai quando smetterà di piovere. Impari a gestirlo comunque, è successo anche a Rio quest’anno. Non devi distrarti mai, come se stessi giocando lo stesso ma senza colpire la pallina”.
“Successi sull’erba? penso che il mio gioco sia adatto. Il mio servizio, il mio diritto, il fatto che lo slice sia davvero efficace su erba. Inoltre, soprattutto nel tennis di oggi, penso che sia davvero un aspetto mentale. Devi farti trovare pronto su questa superficie, non puoi perdere la concentrazione nemmeno per un po’ perché se vieni brekkato una volta può essere la fine del set. Comunque penso di non aver giocato tanti tornei come quanti ne ho giocato sulla terra battuta o sul cemento. Quindi in un certo senso è più difficile, ma è anche più facile; mi piace molto giocare sull’erba. Mi piace molto la sensazione. La palla è pesante e posso colpire a piena potenza senza mai avere la sensazione che la palla voli, e tutte le condizioni, in tutti i tornei sono più o meno le stesse direi. Sul cemento o sulla terra battuta, i campi possono essere molto diversi e le palle hanno piccoli cambiamenti, ma giochiamo sempre con le stesse palle sull’erba, quindi non cambia molto e penso che aiuti”.
“Avrò pressione in finale, Wimbledon? Ho bisogno di qualche giorno di riposo dopo questo torneo, indipendentemente da come andrà domani, e poi ovviamente Wimbledon. Giocare uno Slam è sempre difficile e spero che anche lì sarà un lungo percorso, ma sì, non ho giocato molto quest’anno, quindi ho molte energie rimaste. Voglio giocare più tornei che posso e finché giocherò in questo modo, giochiamo”.
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