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Settembre 7, 2024, sabato

McCarthy, lo speaker debole e le pressioni di Donald Trump

Dalle ultime elezioni dello speaker della Camera degli Usa ne è uscito vincitore un uomo senza qualità e debole per i compromessi accettati. È questo l’impietoso ritratto emerso di Kevin McCarthy che deve la sua elezione, dopo ben 15 votazioni, grazie all’intervento diretto di Donald Trump. L’ex presidente, nonostante le diverse inchieste che lo riguardano resta una figura dominante dello scenario repubblicano tutt’altro che messa da parte

Kevin McCarthy, la debolezza e l’ambiguità

Kevin McCarthy, fonte vox.com

Sin dal primo istante della sua elezione, avvenuta dopo ben 15 votazioni come non succedeva dal 1859, Kevin McCarthy è apparsa subito una figura debole. Il nuovo speaker della Camera è tra i fedelissimi di Trump che aveva appoggiato le accuse dell’ex presidente sui presunti brogli elettorali delle scorse elezioni . McCarthy aveva poi condannato l’ex presidente per i fatti di Capitol Hill salvo poi fare marcia indietro e omaggiarlo a Mar-a-Lago. La debolezza di McCarthy è emersa definitivamente quando è stato costretto a cedere ai ricatti dell’ala più radicale repubblicana, il Freedom Caucus, per essere eletto. Il tutto piazzandosi una vera e propria spada di Damocle sulla testa. In cambio di probabili ruoli chiave nelle Commissioni alla Camera McCarthy si troverà sotto lo stretto controllo degli ultraradicali che potrebbero ricusarlo ad ogni passo falso.

Accanto al suo essere un uomo senza qualità che ha preferito una strategia basata su alleanze e compromessi piuttosto che su un vero pragmatismo, McCharty risulta essere anche una figura molto ambigua. Nonostante la sua fedeltà a Trump, un articolo del Washington Post ha rivelato come i suoi consiglieri abbiano speso milioni per “eliminare sistematicamente i candidati del GOP” del Freedom Caucus alle scorse elezioni del midterm. Inoltre il neo speaker della camera ha avuto un grande contributo di FTX, il colosso americano delle criptovalute che in precedenza aveva appoggiato il partito democratico. Infine Tucker Carlson, l’anchorman di riferimento del trumpismo, aveva detto che McCharty sarebbe stato “un burattino dei democratici” se fosse stato eletto. Un commento arrivato dopo la pubblicazione di una registrazione dove il neospeaker della Camera chiedeva a Liz Cheney, neconservatrice e avversaria di Trump, di censurare i suoi amici repubblicani.

Il sostegno chiave di Trump

McCarthy deve la sua elezione come speaker della camera al sostegno diretto di Donald Trump. L’ex presidente rimasto inizialmente in silenzio, ha poi chiamato personalmente i membri più radicali del partito repubblicano convincendoli a votare per McCharty dopo ben quattordici tentativi andati a vuoto. Trump, nonostantre le inchieste che lo hanno colpito, è tutt’altro che sconfitto ed è ancora in grado di incidere sugli scenari politici. Lo stesso non si può dire di McCharty che non è stato capace di trattare da solo per la sua elezioni ma ha avuto bisogno delle pressioni dei suoi emissari e di elementi di rilievo come lo stesso Trump.

Stefano Delle Cave

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