Nel football americano, il ruolo del quarterback è da sempre il più intrigante
Dalle sue mani passano tutte le azioni di attacco, dai suoi movimenti passa la differenza tra un sack o un lancio completo, dalla sua testa e dalla rapidità di decidere può dipendere una intera partita. Solitamente, ad ogni inizio stagione, il coach annuncia a chiare lettere chi sarà lo starter, ovvero il titolare dalla prima partita. In casa Jets, il coach Todd Bowles dovrà risolvere questo grosso enigma. Nella passata stagione, Josh McCown, quarterback ormai quasi 39enne, ha giocato una delle sue migliori stagioni, dopo una carriera passata a girovagare per tutti gli Stati Uniti. Infortunatosi nelle terz’ultima di campionato, ha lasciato la cabina di regia a Bryce Petty nelle ultime due, con risultati imbarazzanti.

Visto il confronto impari, McCown ha guadagnato sul campo un altro anno di contratto, mentre Petty è stato spedito a Miami (che non è peraltro una pessima destinazione!!). Per non sbagliare, i Jets hanno anche fatto fuori Christian Hackenberg, 51esima scelta assoluta nel draft del 2106. Zero presenze in partite ufficiali, movimenti definiti “robotici” dal coaching staff, si fa in fretta a capire quale fosse la considerazione nei confronti del giocatore.
Arrivano le prime scelte
Ecco quindi che viene prelevato, come free agent, Teddy Bridgewater, ex astro nascente della NFL. Grande promessa ai Minnesota Vikings, il giocatore ha 26 anni ed un gravissimo infortunio alle spalle, che lo ha costretto a 14 mesi di inattività. A ben guardare, non gioca una partita ufficiale dal playoff del 10 gennaio 2016 contro i Seattle Seahawks, visto che il suo rientro con i Vikings del novembre 2017 è stato poco più di una comparsata. Si capisce facilmente perchè i Jets gli abbiano offerto solo un anno di contratto, visti i dubbi sul suo ginocchio. In effetti li talento del giocatore non si può discutere ma la tenuta atletica è, purtroppo, tutta da dimostrare.

E si arriva al draft
I Jets si aggiudicano, con la terza scelta assoluta al Draft 2018, Sam Darnold. Il ragazzo ha poco più di 21 anni, misura m. 1.93 per 100 kili di peso; ha un faccione simpatico, gli occhi chiari ed un gran talento. In grado di muoversi con grande agilità, nonostante la stazza, all’interno della tasca, ama uscirne in scramble per lanciare.

Molto freddo, resiste alla pressione ed è in grado di lanciare in profondità con grande precisione, oltre ad avere una strana predilezione per il jump pass, tecnica di passaggio, per lo più medio-corto, effettuato con un saltello per poter superare i difensori avversari. Il coach Bowles si è detto subito elettrizatto dal poter lavorare con Darnold: “He’s Great!!!”, ha dichiarato in conferenza stampa. Con queste premesse, non sembra campata in aria l’idea che il ragazzo posso essere nominato starter già dalla prima di campionato. Un altro motivo per seguire le partite di pre season!!!!