Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato dell’affaire laurea abilitante per i corsi di laurea in Farmacia e CTF. In particolare ci eravamo ripromessi di porre delle questioni legittimamente sollevate dagli studenti, nel corso della nostra intervista, direttamente a chi questa battaglia l’ha portata fino in Parlamento. Abbiamo così intervistato per Metropolitan Magazine il deputato Alessandro Melicchio, membro della Commissione Cultura, al fine di poter fare maggior chiarezza sulla vicenda.
L’intervista al deputato Alessandro Melicchio
Durante lo scorso mese, grazie al decreto Cura Italia, il titolo di laurea in Medicina e Chirurgia è stato reso direttamente abilitante.
Potrebbe spiegarci la ratio di questo provvedimento e in che modo si possa evidenziare un’assonanza, in tal senso, tra il corso di laurea in Medicina e Chirurgia ed i corsi di laurea in Farmacia e CTF?
“Con il decreto Cura Italia è stato disposto che il titolo di laurea in Medicina e Chirurgia fosse abilitante per l’esercizio della professione di medico. Questo è stato possibile in quanto gli studenti di Medicina e Chirurgia svolgono un periodo di pratica professionale ancor prima del conseguimento della laurea. Proprio il tirocinio pre-laurea ha così reso possibile tutto ciò al fine anche di poter rispondere all’attuale richiesta di medici causata dall’emergenza sanitaria“
“Tale provvedimento, più che logico, avrebbe comunque trovato ragione anche in altre circostanze storiche. Le competenze acquisite durante il percorso di studi in Medicina e Chirurgia erano di fatto già attestate in maniera preventiva rispetto all’esame di Stato. Lo stesso discorso vale anche per i corsi di laurea in Farmacia e in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Tali corsi di laurea potrebbero essere resi abilitanti all’esercizio della professione di Farmacista in quanto sussistono le stesse ragioni che sussistevano per i medici. Anche per tali corsi è previsto, infatti, un tirocinio professionale di circa 800 ore da svolgersi durante il corso del IV e V anno di studio (con alcune differenze rintracciate tra i diversi atenei)”
L’ombra perenne della professione
Tirocinio che, come evidenza lo stesso deputato Alessandro Melicchio, presenta tratti comuni con l’analogo tirocinio svolto durante il percorso di studi in Medicina e Chirurgia. Sebbene il parallelismo tra i tre corsi di laurea sembri dunque essere appurato ciò che sorprende è la noncuranza generale relativa ad una professione, quella di Farmacista, che troppo spesso vive nell’ombra della mancata riconoscenza.
“Per i medici se ne è giustamente parlato molto in quanto la carenza di medici ha reso necessaria la loro importazione dall’estero. Dei farmacisti se ne è parlato decisamente meno. E’ una categoria, quella dei farmacisti, meno attenzionata e, alle volte, ingiustamente ritenuta meno nobile rispetto a quella del medico (e sottolineo ingiustamente). La necessità di farmacisti è concreta anche in ragione del fatto che le farmacie sono state tra le pochissime attività rimaste aperte durante il periodo del lockdown. I farmacisti sono stati parimenti esposti in quanto i professionisti che vi operano sono a diretto contatto con il pubblico”
La funzione filtrante delle Farmacie
Un ruolo, quello svolto dalle farmacie, che funge da filtro svolgendo una funzione determinante per evitare il sovraffollamento delle strutture ospedaliere
“La ragione per la quale un soggetto si reca in farmacia è legata alla necessità di ricevere cure mediche. La farmacia è il primo presidio presso il quale il cittadino molto spesso si reca. In un numero di casi frequentissimo è questo il primo posto in cui il cittadino cerca un consiglio di carattere sanitario prima ancora di recarsi dal medico di base, dalla guardia medica e allo stesso pronto soccorso. Questo ha determinato il contagio di centinaia di farmacisti i quali non hanno più potuto così esercitare la professione“
“Fino alla scorsa settimana ben tredici farmacisti sono deceduti a causa del Covid-19. In diverse località, specialmente rurali o di montagna, si è dovuti ricorrere alla chiusura del presidio farmaceutico a causa della carenza di farmacisti che potessero sostituire quelli ammalati. Questo mette in luce la necessità numerica di nuovi farmacisti. Proprio questo mi ha spinto a chiedere al Ministro dell’Università di rendere abilitanti tali titoli di laurea”
A che punto si trova la proposta?
In che modo sta portando avanti questa battaglia?
“Ho prodotto quattro atti per chiedere questa norma. Il mio primo intervento è stato fatto attraverso un’interrogazione parlamentare a risposta in Commissione, poi ho fatto un secondo intervento in audizione al Ministro Manfredi il 9 di Aprile. Estremamente importante è la risposta del Ministro avvenuta in una data successiva rispetto al mio intervento diretto. Nella risposta il Ministro ha affermato di valutare l’opportunità di rendere abilitanti anche le lauree in Farmacia e CTF“
“Io comunque non mi sono fermato a quella dichiarazione e infatti, successivamente, durante l’esame per la conversione in legge del decreto Cura Italia, ho presentato un ordine del giorno approvato dalla Camera per impegnare il Governo a rendere abilitanti tali corsi di laurea. In fine la scorsa settimana, in data 30 Aprile, ho depositato una risoluzione in Commissione Cultura, Scienza e Istruzione alla Camera con una serie di impegni al Governo e tra questi c’è anche quello di rendere abilitante la laurea in Farmacia e CTF. Tale risoluzione dovrà essere discussa credo intorno alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima. La discussione avrà bisogno di alcune settimane ma, se approvata, il Ministro dovrà dare seguito agli impegni chiesti in quella risoluzione”
La speranze riposte nel decreto Maggio
“Ciò che spero (e che sto chiedendo) è di vedere la norma nel prossimo decreto legge. Il decreto Aprile, oramai mutato in decreto Maggio, è una sorta di decreto Cura Italia bis ed in questo si prevede uno stanziamento molto importante di risorse per il sostegno all’imprenditoria, al lavoro e a tutte le attività che si sono fermate durante il lockdown con una serie di altre norme. Io mi auguro che entro Maggio, tra le varie norme a sostegno delle attività lavorative, venga inserita anche la norma sulle lauree abilitanti. Se così fosse la norma sarebbe automaticamente eseguibile dal momento di pubblucazione in Gazzetta Ufficiale e quindi renderebbe anche quei corsi di laurea abilitanti per la professione di Farmacista”
La risposta del deputato Alessandro Melicchio alle questioni sollevate dagli studenti
Come evidenziato, durante il corso della nostra intervista, dagli stessi studenti rappresentanti le Università siciliane per i corsi di laurea in Farmacia e CTF qualora tale richiesta di rendere abilitante il titolo di laurea non dovesse essere approvata rimarrebbe di fatto il problema legato alla tassa di iscrizione all’esame di Stato. Tale tassa, abbastanza onerosa, prevede un costo di 500 euro che potrebbe tradursi in un vero e proprio fattore di discriminazione a danno delle famiglie economicamente più deboli che non potrebbero permettersi di affrontare una spesa simile.
Come si potrebbe ovviare a tale problema data anche la situazione di emergenza economica nella quale versano moltissime famiglie italiane in questo momento?
“In assenza della norma che rende abilitante quei corsi di laurea l’esame di Stato dovrà essere certamente disciplinato. E’ recente una circolare che disciplina i prossimi esami di Stato includendo anche quella di Farmacia e CTF. Non posso attualmente assicurare sulla riuscita della richiesta in quanto un decreto legge, come sappiamo, per essere approvato necessita di una maggioranza. Nessuno, ad oggi, può affermare con certezza se l’esame di abilitazione ci sarà o meno. E’ una problematica reale quella del pagamento delle tasse. Se mi trovassi in questa situazione magari attenderei qualche giorno prima di procedere al pagamento della stessa al fine di esser certo che la norma sia o meno passata”
L’arco temporale attualmente previsto per l’iscrizione all’esame di Stato, come noto, si estende tra il 20 Giugno ed il 16 Luglio. Termine ultimo, questo, che in alcuni atenei come quello di Messina precede di pochi giorni la sessione di laurea. Questo impedirebbe, di fatto, ai laureandi di potersi iscrivere tempestivamente come evidenziato dagli stessi studenti.
C’è un modo per evitare che tale discrepanza non diventi penalizzante, in questo senso, per alcuni atenei?
“Normalmente gli atenei permettono l’iscrizione con riserva per i laureandi. Questa questione può essere risolta ateneo per ateneo. Se gli studenti presentassero un’istanza ai propri Rettori sicuramente questa sarebbe accolta. Non ci sono previsioni normative che lo vietano e gli atenei, nell’esercizio della loro autonomia, possono permettere l’iscrizione con riserva ai laureandi. Mi spiego meglio: se lo studente avrà già attivato, nei mesi antecedenti, tutte le attività per avviarsi alla laurea l’ateneo avrà coscienza della sua condizione. Questo potrà permettere l’iscrizione all’esame di Stato in via preventiva rispetto alla discussione della stessa purché tale prova si terrà in una data successiva rispetto a quella fissata per la discussione”
Le parole di incoraggiamento del deputato Melicchio rivolte agli studenti
Cosa vorrebbe dire agli studenti che in questo momento aspettano ansiosi le decisioni del Governo?
“Il consiglio principale che mi sento di dare ai neolaureati è quello di studiare e di impegnarsi. Personalmente mi impegnerò a portare avanti questa battaglia anche oltre l’emergenza sanitaria. Questa battaglia non riguarda solamente l’esame di Stato in Farmacia ma anche altri corsi di laurea. Per questi corsi il discorso della laurea abilitante verrà portato avanti, attualmente non è stato preso a causa della mancata contingenza con l’emergenza. Speriamo, comunque, di riuscire nel nostro intento rendendo quanto prima il titolo di laurea in Farmacia e CTF direttamente abilitate. Riusultato, questo, necessario non solamente in questo periodo di emergenza ma anche in previsione del futuro”
Ringrazio pubblicamente l’On. Alessandro Melicchio per la cordialità e la cortesia dimostrata nell’aver accettato di sottoporsi alle nostre domande.