Meloni sul salario minimo: “Mi pare la classica arma di distrazione di massa rispetto ai problemi del lavoro in Italia, perché il salario minimo riguarda una fetta di lavoratori già garantiti dal contratto nazionale di lavoro, dentro cui tendenzialmente c’è un salario minimo”.
Salario minimo: cos’è e chi lo possiede
Il salario minimo è una soglia fissata da ciascuno Stato sotto la quale nessun datore di lavoro può scendere nel pagamento delle prestazioni lavorative. Di norma i contratti collettivi fissano queste soglie per ciascuna categoria di lavoratori, lasciandone però scoperta un’enorme fetta, a cui manca una sorta di paracadute che scongiuri paghe troppo basse. Per questo il salario minimo andrebbe a colmare questo buco.
Dei 27 Paesi dell’Unione, 21 prevedono un salario minimo. L’Italia, insieme a Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia, è al momento tra i Paesi in cui non è previsto. In alcuni degli Stati in cui questa misura è prevista, la soglia è a livello orario. In Germania, per riportare un esempio, la scorsa settimana è stato portato a 12 euro l’ora a partire dal 1° ottobre. In molti Paesi è prevista invece una soglia mensile minima. Utilizzando come riferimento una settimana lavorativa di 39 ore, Eurostat ha messo a confronto i salari mimimi dei diversi Paesi: a godere delle buste paga minime più generose sembrano quindi essere Francia (1.603 euro), Germania (1.621 euro), Belgio (1.658 euro), Paesi Bassi (1.725 euro), Irlanda (1.775 euro) e Lussemburgo (2.257 euro).
La Meloni contro la questione del salario minimo
“Se si volessero alzare davvero i salari la soluzione migliore sarebbe quella di tagliare il cuneo, circoscrivendolo al lato lavoratore”. Così la leader del partito FDI Giorgia Meloni ha voluto commentare un’iniziativa elettorale a Marina di Carrara (Massa Carrara) a sostegno del candidato Andrea Vannucci.
“Mi pare un modo per non affrontare i veri problemi di discriminazione che esistono oggi nel mercato del lavoro: la precarizzazione, le mancate tutele per i lavoratori autonomi e i non garantiti, il problema della tassazione eccessiva sul lavoro. Non vorrei che alla fine risultasse un tema per non parlare di discriminazioni che in Italia sono ancora più rilevanti”.
Ginevra Mattei
Seguici su Google News