Il mercoledì santo: il giorno del tradimento

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Di Redazione Metropolitan

Dalla domenica delle Palme, inizia ufficialmente la Settimana Santa per tutti i religiosi cristiani cattolici. Tutti si concentrano soprattutto dal giovedì santo fino alla domenica di Pasqua, ma in pochi conoscono la storia del tradimento di Gesù del mercoledì.

Mercoledì Santo: il giorno del tradimento a Gesù

Il tradimento a Gesù del mercoledì, si sarebbe consumato nell’orto dei Getsemani, quando Giuda, per indicare Gesù alle guardie, lo salutò con un bacio mentre il Signore gli rispose: “Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?”.

Cristo sapeva chi stava per tradirlo ma senza impedirglielo, facendosi umile e debole. Il senso di questa giornata va ricercato nel fatto che Dio sceglie una strada diversa da quella del dominatore, facendosi piccolo, umile, ultimo, nascosto, insignificante, lasciandosi persino disprezzare, la stessa situazione della lavanda dei piedi del Giovedì Santo: “Lavatevi dunque i piedi gli uni gli altri, imitando quello che io ho fatto per voi”.

Il Vangelo lo annuncia così: (Mt 26,14-16): “Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: – Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni? – E quelli gli fissarono 30 monete d’argento”. Secondo Matteo.

Le parole del Papa

Ci sono sempre i Giuda, persone che tradiscono, anche i propri cari, vendendoli, per i propri interessi. Anche oggi ci sono persone che vogliono servire Dio e il denaro, sfruttatori nascosti, apparentemente impeccabili, ma fanno commercio con la gente: vendono il prossimo. Giuda ha lasciato dei discepoli, discepoli del diavolo. Giuda era attaccato al denaro: chi ama troppo i soldi, tradisce. Ma è tradito dal diavolo, che è un mal pagatore e lascia nella disperazione. E finisce per impiccarsi.

Il Papa pensa ai tanti Giuda istituzionalizzati che oggi sfruttano la gente e anche ai piccoli Giuda che sono in noi: ognuno di noi ha la possibilità di tradire, per amore dei soldi o dei beni.