Tutti gli appassionati della Formula 1 non dimenticano, ovviamente, il grande Michael Schumacher. Sono passati dieci anni da quel bruttissimo incidente occorso al tedesco mentre sciava e da quel momento, purtroppo, l’ex pluricampione del mondo del Circus è uscito silenziosamente di scena ammantandosi in un alone di mistero. I mass media teutonici hanno convenuto di non lanciare nessuna tipo d’indiscrezione sulla salute del loro fenomeno stringendosi, idealmente, in quella privacy che la famiglia dell’ex pilota ha sempre voluto. Le notizie arrivano, puntualmente, dalla Gran Bretagna, sempre molto attenta ai rumors: l’ultima voce è giunta da Nick Fry, ex CEO di Mercedes proprio ai tempi di Schumi. Il dirigente si è lanciato in un ottimismo che scalda il cuore.
Le parole di Nick Fry su Michael Schumacher: “Sta ricevendo cure straordinarie mai riservate a nessuno: speriamo bene…”
“Non ho sentito nulla sulle condizioni di Michael Schumacher, quindi non sono in grado di confermare o smentire nessuna delle recenti notizie su di lui – ha premesso Fry nella sua chiacchierata con Online Betting Guide –. Michael ha la migliore squadra medica del mondo e sono sicuro al 100% che nessun essere umano nella storia ha ricevuto il trattamento che Michael ha ricevuto per il suo infortunio specifico. La famiglia ha le risorse. Spero e prego che stiano facendo progressi con lui. Se le notizie su di lui seduto a tavola o che va in macchina fossero vere, allora non mi sorprenderebbe affatto, perché immagino che sia il tipo di cosa faresti per far ripartire il cervello. L’unica cosa che spero è che la qualità della vita di Michael sia buona. Mia madre soffre di demenza, quindi so cosa vuol dire quando qualcuno è vivo ma non è cosciente del mondo che lo circonda. Gli esseri umani sono straordinari e non è impossibile sperare che le cose tornino il più vicino possibile alla normalità. Sono sicuro che prima o poi lo sentiremo e se il team medico avrà imparato qualcosa su come trattare le persone con questo tipo di lesioni, allora quello sarà il più grande contributo di Michael. La mia esperienza di lavoro con lui? Complicata…“
(Credit foto – XPB)
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