Michelangelo, il gigante del tormento e l’estasi

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Di Redazione Metropolitan

Correva l’anno 1475 quando Michelangelo Buonarroti nasceva il 6 di marzo a Caprese, nell’Alta Val Tiberina, oggi provincia di Arezzo.

Michelangelo Buonarroti

Correva l’anno 1475 quando Michelangelo Buonarroti nasceva il 6 di marzo a Caprese, nell’Alta Val Tiberina, oggi provincia di Arezzo, da Ludovico di Leonardo Buonarroti Simoni e da Francesca di Neri.

Cresce con una balia di Settignano provincia di Firenze, un paese di scalpellini in cui si estrae la pietra serena, e denota fin da piccolo una grande passione per la scultura. All’età di 12 anni il padre lo manderà però a lavorare nella bottega dei fratelli Ghirlandaio, pittori.

Michelangelo - Tondo Doni 1515
Michelangelo – Tondo Doni 1515

Il Giardino delle Sculture di San Marco

A circa 15 anni,venne accolto da Lorenzo il Magnifico nel Giardino di San Marco, dove si specializzò nella tecnica della scultura. Il periodo sarà di grande stimolo per il giovane Michelangelo, che qui incontrerà le grandi personalità del tempo come Poliziano, Marsilio Ficino e Pico della Mirandola.

Ma il suo fosco carattere verrà presto allo scoperto: già lì arriverà allo scontro fisico con un giovane che con un pugno gli spezza il naso deturpandogli per sempre il volto.

Nel 1494 su Firenze si imbatte una violenta nevicata: il figlio del grande Lorenzo, ne approfitta per commissionargli un pupazzo di neve. Si narra che Michelangelo fece un grande Ercole di neve che durò quasi 8 giorni. E’ la sua realizzazione del Cupido dormiente, acquistato dal cardinale Riario come antichità Romana, che gli darà visibilità. Infatti proprio il Riario, scoperta la truffa, chiamerà Michelangelo a Roma.

Michelangelo tra Roma e Firenze

Quindi grazie alla sua crescente fama Michelangelo si recherà presto a Roma, anche perchè spaventato dal nuovo signore di Firenze, il fanatico fra’ Girolamo Savonarola. La sua prima commissione a Roma sarà La Pietà. Michelangelo ha appena 22 anni. E’ il 16 agosto del 1501 quando l’Opera del Duomo di Firenze gli commissiona il David, da collocare in uno dei contrafforti esterni posti nella zona absidale della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Anche questa volta il capolavoro meraviglia il pubblico. La fama e le commissioni per Michelangelo sono molte, le quotazioni dell’artista crescono. Nello splendore dell‘Italia rinascimentale, il geniale artista Michelangelo Buonarroti sta scolpendo alcune delle quaranta statue che aveva previsto per la monumentale tomba che Papa Giulio II gli aveva commissionato, quando improvvisamente il papa cambia idea.

La fatica della Sistina

Giulio II chiederà a Michelangelo uno dei capolavori più iconici di tutta l’arte occidentale una delle più grandi fatiche artistiche mai realizzate: l’affresco del soffitto della Cappella Sistina. Michelangelo accoglie la commissione come una punizione, ritenendosi prima di tutto uno scultore e non un pittore. Inoltre il progetto che desidera il Papa non lo ispira: cerca di darsi malato per sottrarsi alla commissione e poi tenta di fuggire da Roma. Braccato dalle guardie papali Michelangelo ritorna dal Papa e trova la sua ispirazione. Ma più volte durante i lavori la geniale creatività di Michelangelo si scontra con la curia romana e con il Papa.

Come racconta il film degli anni 60 del secolo passato, Il Tormento e L’estasi la realizzazione di questa grandissima opera, richiederà all’artista uno sforzo sovrumano.

I 500 metri quadri dipinti in quattro anni da lui dipinti senza aiuti toglieranno la salute all’artista ma regaleranno all’umanità uno dei più grandi capolavori della storia della pittura occidentale. E saranno il punto di svolta per la storia dell’arte sulla strada della modernità. Altri grandissimi capolavori seguiranno l’affresco della Sistina, sia a Firenze che a Roma.

Longeva creatività

Quando nel 1546 gli vengono affidate le fabbriche di Palazzo Farnese e della Basilica di San Pietro, l’artista ha 70 anni. Terminerà anche la ricostruzione, iniziata da Bramante, della basilica vaticana di San Pietro. Michelangelo, lavorerà fino all’ultimo dei suoi giorni, finchè avrà la forza necessaria a colpire il marmo per liberare le figure imprigionate nella pietra. Muore a Roma il 18 febbraio 1564 all’età di 88 anni.

di M. Cristina Cadolini