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Settembre 8, 2024, domenica

Microsoft e Bethesda: un matrimonio che s’ha da fare

Fino a qualche mese fa tutto questo sarebbe stato solo pura fantascienza. Eppure, il tanto chiacchierato matrimonio tra Microsoft ed il gruppo ZeniMax (che include Bethesda) ha ricevuto l’approvazione anche dalla Commissione Europea. Quello che è uno degli eventi videoludici di più ampia portata di sempre si è finalmente compiuto. Vediamo insieme tutti i possibili scenari che questa gigantesca acquisizione comporta! 

Ci eravamo tanto amati

Già prima dello scioccante annuncio del settembre scorso i due già amoreggiavano da tempo. Ci ricordiamo tutti un vasto spazio dedicato a Fallout 76 sul palco di Microsoft durante l’E3 2018 ad esempio. Eppure dall’amoreggiare i due sono passati al sodo. Stiamo parlando dell’acquisizione chiave in ambito di strategie future per la casa di Redmond. Ma inevitabilmente ciò avrà ripercussioni sul panorama delle compagnie videoludiche nella loro totalità. Eh sì perché acquisire il gruppo ZeniMax non significa acquistare Ninja Theory o Playground Games. Acquisire ZeniMax significa inserire nel proprio team un colosso di portata enorme, con già tante esperienze virtuose sulle spalle, sviluppatori già formati e già inseriti nell’ambiente di lavoro. Significa che gli sviluppatori in questione sono persone che hanno già lavorato a titoli come The Elder Scrolls, Doom, Dishonored, Fallout… Insomma non di certo i primi che passano. 

Skyrim
Skyrim. Photo Credit: web

La spesa in termini economici è stata colossale. 7.5 miliardi di dollari sono davvero tanti, forse anche troppi.

Ma questo in qualche maniera ci da la misura di come stanno le cose. La divisione gaming di Microsoft in sinergia con la casa base ha fatto una scelta ponderata ed a lungo termine. Inserire il gruppo ZeniMax nei Microsoft Studios è un po’ come indirizzare i consumatori verso un unico ecosistema. Se questo vi sembra esagerato, provate a pensare che soltanto il brand The Elder Scrolls ha venduto dalla sua prima pubblicazione qualcosa come 59 milioni di unità

Vi pare poco? Bene, perché oltre a questo, il colosso di Redmond si è portato a casa ip come quelle citate sopra, che di certo, in quanto a vendite, non sono da meno. 

Dunque provate ad immaginare questi brand, che ormai hanno una fan base che conta centinaia di milioni di persone, improvvisamente diventare esclusiva per un determinato ecosistema.

La visione a lungo termine sta tutta qui. Un investimento di questa ampiezza, in un contesto videoludico come quello odierno, significa che non c’è nessuna intenzione di tirarsi indietro di fronte alla supremazia di Sony della scorsa generazione. Anzi, probabilmente questo è l’inizio di una nuova era videoludica in cui a tenere il pallino in mano sarà proprio il colosso americano. Ecco perché. 

Scenario 1: esclusive

L’investimento fatto per acquisire ZeniMax dovrà pur dare i suoi frutti. La domanda che tutti si fanno è: “i titoli Bethesda saranno dunque esclusive Xbox e PC?”. Su questo ancora nessuno si è sbilanciato ma questo è più che comprensibile. La strategia di una compagnia fra le più grandi sul globo come Microsoft dovrebbe seguire delle logiche di mercato. Sarebbe stato folle se nella giornata di ieri Phil Spencer fosse apparso ed avesse detto: “da domani tutti i titoli Bethesda saranno esclusive PC ed Xbox!”.

Perché? Per un semplice motivo. Finanza. Infatti, l’attendere ancora un po’ ed evitare una bomba a livello mediatico è la scelta più ovvia in questi casi. 

Facciamo un po’ di mente locale. Il gruppo ZeniMax uscirà sul mercato tra il 2021 ed il 2022 con numerosi titoli. Deathloop, Starfield, The Elder Scrolls, ecc. 

Deathloop
Deathloop. Photo Credit: web

Prendiamo questi tre come esempio. E poniamo caso che tutti diventassero esclusive Microsoft. Un fan della prima ora che avesse comprato PlayStation 5 si mangerebbe le mani, rimarrebbe così deluso da considerare o un allontanamento dal suo brand preferito, o una vendita della sua console appena acquistata. 

Questo non sarebbe buono nemmeno per Microsoft stessa, in quanto, se si facesse una proporzione, una fetta bella grossa comunque deciderebbe di rimanere fedele a Sony. Di conseguenza le azioni della casa di Redmond crollerebbero, rendendo vani così in parte gli investimenti fatti. 

E se questo non accadesse? Se si decidesse infine di tenere i titoli come esclusive ed i mercati reagissero positivamente, allora molto probabilmente gli utenti Sony non vedranno mai più sulle loro console le saghe tanto amate. In questo scenario dominano le leggi della finanza (sigh!). 

Scenario 2: multi-piattaforma

Se si dovesse decidere che tutti i titoli saranno multi-piattaforma, ecco che lo scenario cambierebbe. Da una parte, Microsoft dovrebbe di volta in volta vendere le proprie produzioni a Sony, dunque ci sarebbe un incremento enorme delle entrate immediate nelle casse della compagnia. Questo scenario ci pare onestamente il più improbabile per un semplice motivo. 

L’investimento di risorse fatto è troppo grande per lasciare le cose come stanno. Anche se nel breve periodo questo dovesse comportare entrate nelle casse dell’azienda, il danno d’immagine sarebbe troppo grande per restare a galla nello scenario di mercato per come si configura al giorno d’oggi. 

“Microsoft ha speso 7.5 miliardi di dollari per mantenere lo status quo”. Tutti si metterebbero a ridere alle spalle del povero Phil Spencer e la credibilità di Xbox scenderebbe ai minimi termini. 

Scenario 3: esclusive parziali

Eccoci a quello che crediamo essere lo scenario più plausibile. Data la delicatezza della decisione da prendere, crediamo che Microsoft valuterà di volta in volta sul rendere un titolo esclusiva o meno. Per dare una maggiore genericità diciamo pure che ci aspettiamo titoli grandi (The Elder Scrolls VI, Starfield, Fallout) come esclusive dell’ecosistema Xbox. Per altri titoli (Wolfenstein, Dishonored, Deathloop), si opterà per il multi-piattaforma, oppure all’esclusività temporale. In ogni caso ci aspettiamo che le decisioni vengano prese di volta in volta, osservando come il mercato agisce di conseguenza alle scelte fatte. 

Questo scenario è quello più attendibile anche perché già dalla loro gli utenti Xbox hanno il Game Pass. I titoli ZeniMax saranno sicuramente al 100% disponibili al lancio sul servizio suddetto e questo già di per sé è un enorme vantaggio. 

Intanto consoliamoci su Game Pass…

Nella giornata di ieri è stato annunciato che Bethesda entrerà nel catalogo Game Pass questa settimana. Non è stato specificato nulla in merito, ma a questo punto ci aspettiamo tutti, ma veramente tutti i titoli della software house venire implementati nel servizio Microsoft. 

Dunque, il presente ci dice che una grossa fetta di ip amate dai fan è nelle mani di una sola delle potenze in gioco in questo mercato. Il futuro ci dirà come questo cambierà le regole del gioco. 

Nel frattempo diamo un’occhiata al catalogo Game Pass questa settimana. 

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