Midnights è il viaggio nelle notti insonni di Taylor Swift

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Di Arianna

Poteva Taylor Swift riuscire a fare meglio di Folklore e Evermore? Questa era la domanda che ci stavamo tutti facendo mentre attendevamo l’uscita di Midnights di cui non si sapeva assolutamente niente. Non un’anteprima, non uno spoiler, solo un gioco alla Lynch in cui la Swift annunciava le tracce del suo album in un gioco ad estrazione che tutti seguivano trepidanti su TikTok e la sua pagina Instagram. Tutto quel che si sa sul marketing (trailer, teaser, spoiler, anticipazioni) Taylor l’ha ribaltato. E così il 21 ottobre arriva Midnights che fa esplodere letteralmente Spotify (ebbene sì, la piattaforma è collassata per i troppi streaming) e il video che accompagna il pezzo forte dell’album Anti-Hero schizza già a 10mln di visualizzazioni. Ma noi davvero avevamo dubbi?

Midnights ci porta nel concept delle notti visionarie di Taylor Swift

E così Taylor ci da le prime indicazioni di Midnights in cui dice di concepirlo “come un concept album completo, con queste 13 canzoni che formano un quadro completo dell’intensità di quell’ora mistica e folle.” E bastano queste poche dritte per capire come muoversi in questo nuovo mondo. Taylor, dopo aver anticipato le sue vesti indie di Folklore e Evermore, e tutto il suo pop da quello più sofisticato di Lover a quello più ballerino di Reputation and co, decide di realizzare qualcosa di unico, che accomuna tutte le sue anime. Perché Taylor ne ha tante e nel multiverso delle sue potenzialità, le maneggia (abilmente) tutte. Non è più una ragazzina, sa quel che vuole, sa come lo vuole e sa cosa comunicare. Il bisogno di Taylor è quello di raccontare, come un diario che segue un filo conduttore, a chi la ascolta semplicemente la sua vita. E non ha più 22 anni. Taylor ha incubi e sogni come tutti noi, lotta con se stessa, contro gli altri e contro il mondo. E queste midnights sono i suoi pensieri, deliranti e ossessivi, sognanti e malinconici. “A volte mi pare che tutti siano sexy / E io un mostro sulla collina”, dice il super pezzo Anti-Hero. E il video accompagna una doppia Taylor (quel doppio gioco interiori di voci che si sovrastano e mostri più grandi di noi) che fa fatica e sopravvivere. Emblematica la scena in cui si pesa sulla bilancia con scritto solamente “grassa”, piccoli deliranti dettagli che ci portano in uno scontro emotivo con se stessa, che poi, come ha rivelato più volte, è sempre stata la sua nemica. Ma parla di lotta alla depressione e il sentirsi sempre perennemente fuori luogo. E vogliamo parlare di quando racconta della sua futura nuora che la ucciderà per soldi? E che riderà dall’inferno perché ha lasciato tutto ai suoi gatti. Taylor ha ragione quando dice di aver scritto uno dei suoi album migliori.

Il pezzo con Lana Del Rey Snow On The Beach era sicuramente quello più atteso, dalle note oniriche, a riprendere Mirrorball. E quant’è bello il pezzo scritto con il suo Joe Alwyn in Sweet Nothing?

Midnights è come le notti in cui rimaniamo svegli e viviamo la notte: la notte può essere buia, caotica, fredda e sola, ma anche romantica, elettrizzante, luminosa, sognante e visionaria. Esattamente come le nostre vite. È una narrazione che ha un inizio e una fine, e chissà quante altre visioni ci riserverà Taylor. Questa di Midnights sconvolge e ci abbraccia, come a farci sentire meno soli in questo buio incerto. Che a combattere i nostri mostri, stanotte, c’è Taylor a farci compagnia.

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