Miguel Angel Jiménez: “Il meccanico”

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Di Redazione Metropolitan

Da sempre siamo affascinati dalle leggende, perchè in esse si celano storie meravigliose, fatte di gesta e vittorie memorabili.
Ma a volte succede che non siano queste a far nascere una leggenda; a volte succede che sia semplicemente l’uomo in sé. Miguel Angel Jiménez è uno di quegli uomini; è una leggenda che vive questo status in scioltezza
Non perchè non abbia ottenuto successi, anzi, ma perchè è la rappresentazione di un fuoco che arde (con calma) per la vita stessa. Ed è per questo motivo che a tutti gli effetti è considerato: “L’uomo più interessante del Golf”.

Miguel Angel Jiménez
Miguel Angel Jiménez is glorious in victory – CBS Sports

Le origini di Miguel Angel Jiménez

Miguel Angel Jiménez giunge a noi il 5 Gennaio 1964 a Churriana, distretto di Malaga, nel sud della Spagna, ed è il quinto di quelli che alla fine saranno 7 fratelli.
Di origini umili, decide di lasciare la scuola a 15 anni per iniziare a lavorare in un’autofficina.
In seguito, trova lavoro presso il Golf Club Torrequebrada; vuole guadagnare soldi il piccolo Jiménez e quale modo migliore del fare da caddie a gente benestante. Iniziare a tirare colpi ad una pallina e sviluppare l’amore per il gioco è un passaggio naturale.
Ma la vera folgorazione arriva nel 1979, quando l’Open di Spagna si svolge nel suo club e il giovane Jiménez può guardare da vicino Seve Ballesteros.
In quel preciso istante, decide quale deve essere il suo futuro e mette tutto se stesso nel raggiungimento di quel sogno, che si avvera nel 1982.

Una carriera infinita

Gli inizi della sua carriera non sono brucianti come altri, tant’è che arriva all’European Tour solo nel 1988 grazie alla qualifying school.
Deve aspettare quattro anni per assaporare il gusto della prima vittoria, che avviene al Piaget Belgian Open nel 1992.
La carriera di Miguel Angel Jiménez è piena di alti e bassi che si srotola in (molto) tempo.
Ha avuto la possibilità di calcare i campi insieme ai più grandi: Jack Nicklaus, Gary Player e Arnold Palmer, fino a Seve Ballesteros e Tiger Woods.
Non ha mai vinto un Major, il suo miglio piazzamento è il secondo posto allo U.S Open del 2000.
Tutto questo può far credere che non sia un top palyer, ma basta guardare uno dei suoi record per capire che tale affermazione è infondata. Infatti Miguel Angel Jiménez è il giocatore con più hole in one in carriera, ben 10, che dimostrano come sia un colpitore di ferri eccezionale.
A dimostrazione di questo, ci sono 21 vittorie sul Tour Europeo, 30 milioni in premi e altre vittorie in giro per il mondo, per un totale di 30 (senza contare il Senior Tour).
Ma se ancora non bastasse, è il detentore del record di “Oldest Winner” sul Tour europeo a 50 anni compiuti.

Miguel Angel Jiménez
La tavola, una delle tante passioni di Jiménez. Photo credits: Sports Gambling Podcast

Una vita di passione per Miguel Angel Jiménez

Sembra strano da dire, ma i suoi successi sono solo un granello di sabbia nella spiaggia della sua carriera. La sua più grande vittoria non è ottenuta con uno score, ma è frutto del suo modo di essere unico.
Come ha detto un giorno Andrew “Chubby” Chandler: “Vive la sua vita e gioca come vuole. Non si affretta mai in niente, assapora tutto. Inala solo la vita e la trasuda. Non ho mai conosciuto qualcuno più a suo agio nella sua pelle di Miguel. ”
Ed è tutto questo che Jiménez ha saputo trasmettere alla gente; un amore smisurato per il golf ma al tempo stesso un amore smisurato nel godersi la vita.
Basti pensare alla sua routine di stretching: un turbinio di esercizi di sumo-squat e allunghi mentre si gusta uno dei suoi immancabili sigari cubani.
Oppure agli innumerevoli balletti sul tee di partenza o alle celebrazioni da spadaccino dopo una hole in one.
Non esiste giocatore di golf più felice di Miguel Angel Jiménez nel bagnarsi con una bottiglia di champagne.

Gli “amori” di Miguel Angel Jiménez: vino, sigari e auto

Quando Miguel Angel Jiménez è in campo non puoi non notarlo, anche a distanza di un par 4.
Una lunga criniera di ricci color zenzero racchiusi in una coda di cavallo dietro agli immancabili occhiali modello “Aviator Mavericks”.
Jiménez non cammina semplicemente in campo, avanza a testa alta e petto in fuori, trasudando sicurezza. Qualità che non nasconde quando si pavoneggia dopo una vittoria, con un bicchiere di vino in una mano e un sigaro (non il primo della giornata) nell’altra.
Ama in modo particolare il vino Rioja e i sigari cubani come il Siglo VI o il Cohiba Bhike, ma anche un buon Whisky.
Perchè come lui stesso dice: “È rilassante godersi un buon vino, un sigaro, del buon cibo, un whisky”. Devi prenderti il ​​tempo per goderteli. Non puoi goderteli se li affretti, no? Non puoi goderti la vita se ti precipiti.”
Ovviamente, per uno come lui, non poteva mancare l’amore per le auto, in particolare per la sua Ferrari 550 Maranello, con la quale si reca ai tornei disputati in Spagna.
Visto il suo lavoro da ragazzo in una autofficina e l’amore per le auto sportive, il soprannome non poteva essere più azzeccato: “Il meccanico”.

Miguel Angel Jiménez
Jiménez ed il suo insolito riscaldamento – Photo Credits: PGA Tour

Un’amore da ripagare

Seppure assapori ogni istante della vita, senza fretta, Miguel Angel Jiménez non ha dimenticato le sue origini. Tanto che fuori dal campo da golf che ha ottenuto una delle sue vittorie più belle ed importanti. Nel 2012 infatti, “Il meccanico”, crea la Miguel Angel Jiménez Golf Accademy Junior Circuit.
La scuola nasce per dare la possibilità a ragazzini spagnoli fra i 7 e i 18 anni di avvicinarsi a questo sport e misurarsi in una serie di tornei con i loro coetanei.
Inoltre, non ha mai scordato che è grazie al golf che ha potuto godere di quella che lui stesso definisce: “una vita meravigliosa”.
E per ringraziare lo sport che gli ha donato tutto ciò, negli ultimi anni ha contribuito di tasca propria con 650.000$ al premio dell’Open Andalucian.
Per fortuna c’è un altro elemento affascinate di questa leggenda vivente. Ed è che nonostante abbia già superato il record di 700 partecipazioni, la sua storia è ancora lontana dall’avere fine.