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Settembre 11, 2024, mercoledì

Milano diventa Smoke Free: divieto di fumo da gennaio all’aperto

Milano diventa Smoke Free: divieto di fumo da gennaio all’aperto. Il Consiglio comunale di Milano ha approvato, con 25 voti favorevoli, otto contrari, quattro astenuti e due consiglieri che non hanno partecipato al voto, il Regolamento per la qualità dell’aria che, tra le altre cose, introduce in città dal primo gennaio 2021 il divieto di fumare all’aperto tranne che in luoghi isolati. Dalle fermate dei mezzi pubblici ai parchi, fino ai cimiteri e alle strutture sportive, come gli stadi, sarà proibito fumare nel raggio di 10 metri da altre persone.

Con la scusa della sigaretta si sta senza mascherina”, hanno denunciato in coro i sindaci delle varie città interessate dai provvedimenti, spacciando dunque i divieti come il loro contributo alla lotta alla pandemia. Dopo aver assistito a mezzi di trasporto colmi di persone, a sistemi sanitari al collasso (anche) per le mancanze delle amministrazioni locali, agli appelli a non fermarsi e riaprire tutto per il bene del tessuto produttivo locale, che ora si voglia battere il virus vietando le sigarette nei centri storici suona come un paradosso.

Un approccio demagogico con cui i sindaci mettono in vetrina le loro iniziative per la gestione dell’emergenza sanitaria, vetrina dietro le quali spesso non c’è niente. Il divieto di fumo all’aperto per ostacolare gli assembramenti e i no-mask ricorda tanto l’ordinanza anti-movida del governatore della Lombardia Attilio Fontana, che vietava la vendita di alcolici nei supermercati dalle 18 in poi, un nulla cosmico con cui far vedere che si stava facendo qualcosa mentre in realtà non si stava facendo nulla.

Dal 1° gennaio 2025 il divieto di fumo sarà esteso a tutte le aree pubbliche all’aperto. “Si tratta – precisa il Comune in una nota – di provvedimenti che hanno un duplice obiettivo: aiutano a ridurre il Pm10, ossia le particelle inquinanti nocive per i polmoni e tutelano la salute dei cittadini dal fumo attivo e passivo nei luoghi pubblici e frequentati anche dai minori”. Nuove regole per il riscaldamento Entra in vigore entro 30 giorni dall’approvazione del regolamento il divieto di installare nuovi impianti a gasolio e biomassa per il riscaldamento degli edifici e, a partire dal 1°ottobre 2022, sarà vietato utilizzare gasolio anche negli impianti di riscaldamento già esistenti.

Viene regolamentato l’utilizzo di legna per alimentare i forni delle pizzerie che a partire dal 1° ottobre 2023 dovrà essere di “classe A1“: per una verifica sulla qualità ambientale dei forni a legna presenti nelle pizzerie milanesi viene anche avviato un censimento che sarà effettuato entro il 1° marzo 2021.  Per quanto riguarda gli esercizi commerciali sarà obbligatorio tenere le porte chiuse entro il 1° gennaio 2022. È prevista una deroga per i negozi che fanno uso delle cosiddette “lame d’aria” non riscaldate elettricamente, con larghezza superiore a quella della porta.

Ma al di là del senso civico, c’è tutto un lato ambientale in queste misure che non si può sottovalutare. E su cui in Italia in questi giorni sta insistendo di fatto solo Milano, l’unica città che attraverso il suo Consiglio comunale ha messo l’accento sull’impronta ecologica del fumo all’aperto – non è un caso che l’imminente divieto sia stato inserito in un pacchetto chiamato Regolamento sulla qualità dell’aria. Il consumo di una sigaretta emette 14 grammi di CO2 equivalente, mentre l’Istituto nazionale dei Tumori italiano ha dimostrato che il PM10 emesso da cinque sigarette corrisponde a quello prodotto da una locomotiva a gasolio. Un altro studio pubblicato sull’European Respiratory Journal ha rilevato che le sostanze inquinanti emesse in alcune vie del centro storico pedonali nell’ora di punta a causa del fumo era superiore a quella delle strade carrabili circostanti. Insomma, il fumo all’aperto inquina e anche tanto, ridurre la possibilità di accendersi una sigaretta in alcuni spazi pubblici come parchi e nei pressi delle scuole è un progresso a livello ambientale e civile. Non si sta d’altronde sopprimendo un diritto individuale, dal momento che fumarsi una sigaretta sarà sempre consentito. Piuttosto, si vuole tutelare la collettività e l’aria che essa respira, per il presente e per il futuro.

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