Da oggi a Milano scatta il divieto di fumo all’aperto nelle fermate di mezzi pubblici, cimiteri e parchi. Attivata una norma compresa nel “Regolamento per la qualità dell’aria” approvato a novembre. Multe per i trasgressori fino a 240 euro. All’inizio vigerà però un atteggiamento soft delle forze ordine che non si adopereranno subito in maniera repressiva.

Il divieto di fumo e il miglioramento della qualità dell’aria a Milano

In una Milano in zona rossa e alla prese con l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus scatta un nuovo divieto. Si tratta del divieto di fumo all’aperto applicato dalla giornata di oggi e contenuto nel “Regolamento per la qualità dell’aria” approvato a novembre dal Consiglio comunale. Un piano ambizioso voluto dal comune di Milano per migliorare la qualità dell’aria in città. Lo scopo del divieto di fumo all’aperto è quello di ridurre il Pm10 ossia le particelle nocive inquinanti presenti nell‘aria che danneggiano i polmoni.

Il piano ambizioso prevede di vietare il fumo delle sigarette in tutti i luoghi pubblici milanesi all’aperto entro il 2025. Da oggi invece sarà vietato fumare nel raggio di dieci metri di distanza dalle persone nelle fermate di bus e tram, nei parchi e allo stadio come il Meazza pur se adesso le partite sono senza pubblico causa emergenza Covid. Per i trasgressori sono previste multe che vanno dai 40 a 240 euro.

Il divieto di fumo a Milano fonte Your Movies

Una partenza soft

Attualmente i milanesi devono fronteggiare le restrizioni imposte dalla zona rossa quali l’autocertificazione per ogni spostamento da casa che può avvenire solo per motivi di salute, lavoro e necessità. Ecco perchè il comune di Milano ha deciso una partenza soft per l’applicazione del nuovo divieto valido anche nei cimiteri pubblici del capoluogo lombardo.

Per questo gli agenti della Polizia locale utilizzeranno un atteggiamento più informativo che repressivo. Sarano inoltre presenti cartelli che ricordano il divieto nelle aree interessate mentre ci sarà qualche giorno di tolleranza per i trasgressori prima che scattino le multe.

Stefano Delle Cave