Il 31 marzo, Giornata mondiale del backup dal 2011, ha in sé molti eventi rappresentativi del cambiamento sociale, tecnico e culturale dell’umanità. L’inaugurazione della Torre Eiffel, la promulgazione dei Codici Hays e il termine del Patto di Varsavia, sono solo parte degli eventi successi che compongono i fenomeni di unione e disgregazione della storia. L’unione fa la forza?

UNIONE DI TECNICHE

Koechlin, Nouguier e Sauvestre, tecnici e ingegneri che lavoravano per la Compagnie des Etablissements Eiffel, una fiorente ditta gestita da Gustave Eiffel, progettano quella che poi diventerà un simbolo di Parigi e della nuova epoca del ferro, dell’acciaio e del vetro che rappresenta la seconda metà dell’Ottocento: la Torre Eiffel.

Era necessario trovare materiali più solidi di legno, pietre e cemento. Le esigenze delle persone stavano cambiando, ormai il popolo si accalcava sulle porte delle fabbriche. Sempre più numeroso, bisognava mascherare l’invasione con palazzi più alti, che potessero contenere decine e decine di famiglie: palazzi solidi che puntassero verso il cielo. Già nel 1833 l’inglese Richard Trevithick aveva progettato una colonna di ghisa traforata alta mille piedi, ma essa non venne mai realizzata. Difficile impresa che implicava grandi sforzi fisici e finanziari, era inoltre molto pericolosa: i tempi erano ancora immaturi.

La Torre Eiffel - immagine del web
La Torre Eiffel – immagine del web

Ma quando, al giungere del nuovo secolo, per la precisione sul finire del 1884, il governo fracese annunciò sui giornali che l’Esposizione Universale si sarebbe tenuta  proprio a Parigi nel 1889, molti ingegneri, tra i quali, appunto, Koechlin e Nouguier, non poterono più frenare le matite. Così, proprio il 31 marzo 1889, venne inaugurata la Torre Eiffel, una “mostruosa opera” per alcuni e “un originale capolavoro di metallo” per altri.

UNIONE DI PRINCIPI

Il 31 marzo non è solo giorno di innovazioni. Fu, infatti, per gli statunitensi del XIX secolo un giorno di contrasti nel settore del cinema: ma la decisione era stata presa e il Codice Hays era già legge.

 E’ il 31 marzo del 1930, quando vengono pubblicate alcune istruzioni per la produzione di materiale cinematografico alquanto irreprensibile. Il “Production Code” elencava tre “Principi generali”:

  1. Non sarà prodotto nessun film che abbassi gli standar morali degli spettatori. Per questo motivo la simpatia del pubblico non dovrà essere indirizzata verso il crimine, i comportamenti devianti, il male o il peccato.
  2. Saranno presentati solo standars di vita corretti, con sole limitazioni necessarie al dramma e all’intrattenimento.
  3. La Legge, naturale, divina o umana, non sarà mai messa in ridicolo, nè sarà mai sollecitata la simpatia dello spettatore per la sua violazione.
Facciate prese da La piccola illustrazione del popolo - immagine presa dal web.
Facciate prese da La piccola illustrazione del popolo – immagine presa dal web.

Ad esse erano correlate le innumerevoli “Applicazioni particolari”. Venne proibita la produzione di materiale cinematografico in cui appariva: un nudo o danze lascive, la religione messa in ridicolo (i ministri del culto non potevano venire rappresentati come personaggi comici o malvagi), la rappresentazione dell’uso di droghe e di alcolici “quando non richiesto dalla trama o per un’adeguata caratterizzazione”, la rappresentazione di relazioni tra persone di etnie diverse, la rappresentazione del metodi di esecuzione del delitti (come il contrabbando o l’omicidio colposo), le allusioni all’omosessualità, alle “perversioni sessuali” e alle malattie veneree, la rappresentazione del parto, l’uso di parole e locuzioni offensive.

Immagine presa dal web
Immagine presa dal web

Inoltre, “la vendetta ai tempi moderni” non doveva apparire giustificata e “i film non devono concludere che le forme più basse di rapporti sessuali sono cose accettate o comuni”, infatti, adulterio e sesso illegale non potevano essere espliciti o giustificati, anzi dovevano essere dipinti come scelte del tutto sconvenienti e riprovevoli. La bandiera degli Stati Uniti d’America doveva essere rispettata, come i popoli e la storia delle altre nazioni, ma le scene che includevano personaggi di “razze” diverse erano proibite. Per finire, la volgarità, e cioè “soggetti bassi, disgustosi, spiaceli, sebbene non necessariamente negativi”,  dovevano essere trattati con buon gusto, come anche la pena capitale, la tortura, la crudeltà verso i minori e gli animali, la prostituzione e le operazioni chirurgiche.

UNIONE DI STATI

Il 31 marzo è anche il giorno di alleanze e disgregazioni di unioni politiche.

Parliamo del 31 marzo del 1939 quando il primo ministro inglese Chamberlain annuncia che Francia e Inghilterra daranno alla Polonia “tutto l’appoggio possibile” per la resistenza agli invasori tedeschi. Poco poterono fare la Francia e Chamberlain, ma si sa che in momenti del genere il supporto emotivo può comunque dare grande speranza al popolo e aiutare la pazienza a prendere il sopravvento sul panico.

Così si parla di disgregazioni politiche per quanto riguarda il 31 marzo del 1991, quando termina il Patto di Varsavia, ufficialmente il Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza firmato nel 1955 dagli Stati comunisti del Blocco sovietico: una alleanza militare nata in contrapposizione all’Alleanza del Patto Atlantico firmato dalla NATO nel 1949.

L'Europa prima del 1991 - immagina presa dal web
L’Europa prima del 1991 – immagine dal web

Dunque, la risposta all’evoluzione e al progresso dell’umanità non è racchiusa nella parola unione, ma piuttosto nel concetto più ampio che include sia l’inizio che la fine di una collaborazione, di una legge o di un progetto. Se cerchiamo una risposta, quella potrebbe essere, semplicemente, un ampio utilizzo di quella facoltà umana che chiamiamo buon senso. Il buon senso sicuramente è un basamento forte sul quale appoggiarsi. La storia è stata caratterizzata da unioni prive di buon senso; spesso l’ottusità umana porta a conseguenze disastrose e per questo renderci conto del confine che sta tra un’unione proficua nel tempo e una invece deleteria può essere di fondamentale importanza anche nella vita privata di tutti i giorni.

I NATI OGGI

Ecco a voi una breve lista delle persone nate il 31 marzo: Johann Sebastian Bach, Robert Bunsen, Leo Buscaglia, Maurizio de Giovanni, Vanessa del Rio, Renè Descartes, Isabella Ferrari, Anna Finocchiaro, Jacopo Fo, Al Gore, Georg Listing, Octavio Paz, Tina Pica, Carlo Rubbia, Christopher Walken.