Monday Night War | D-Generation X

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Di Redazione Metropolitan

La D-Generation X (o semplicemente DX) segnò l’inizio di un nuovo approccio al wrestling da parte della WWF. D’altronde la WCW, con la creazione del New World Order, aveva spostato di molto i confini tra finzione e realtà, e Vince McMahon doveva mettersi al passo. Il rischio era quello di perdere il pubblico delle famiglie e dei bambini, ma il rischio ancora maggiore era quello di perdere tutto.

Prima della D-Generation X: The Kliq

Al di fuori degli schermi WWF, nel mondo blindato della keyfabe, esisteva un gruppo di lottatori molto amici tra di loro che gestiva le politiche del backstage. Questo era composto da Shawn Michaels, top star della WWF, Triple H, Sean Waltman (aka X-Pac, aka 1-2-3 Kid), Scott Hall e Kevin Nash. Questi, forti di una consolidata amicizia con Vince McMahon, avevano un grande potere decisionale sui risultati dei match e l’andamento delle storylines. Si facevano chiamare The Kliq, per via del fatto che viaggiavano sempre insieme ed erano indivisibili. Il loro potere politico era talmente forte che misero in atto il famoso Curtain Call al Madison Square Garden.

Difatti, al termine dell’ultimo match in WWF di Diesel (Kevin Nash) e Razor Ramon (Scott Hall), in un live event, la keyfabe venne rotta. I buoni (Shawn Michaels e Scott Hall) si strinsero in un abbraccio con i cattivi (Triple H e Kevin Nash). Per la prima volta la keyfabe era stata esposta, causando malumori e rabbia sia nel backstage che tra i puristi della disciplina.

A farne le spese sarà solo Triple H. Nash e Hall erano ormai già fuori dalla federazione, mentre Shawn Michaels, essendo campione mondiale WWF, non venne punito. Triple H invece, che avrebbe dovuto essere consacrato come King of The Ring, avrà il suo push ridimensionato e per un anno perderà contro praticamente tutto il roster WWF. Questa storia però ce la dice lunga sul potere della Kliq.

Rarissimo scatto del Curtain Call: la keyfabe era stata esposta – Credits: ProWrestlingStories

D-Generation X: la genesi

Da questo episodio della vita reale, la WWF troverà ispirazione per una propria storyline controversa, da contrapporre a quella della NWO della WCW. Se la NWO aveva Nash e Hall, allora la WWF avrebbe creato la D-Generation X intorno a Triple H e Shawn Michaels.

Il concetto viene dell’espressione Generation X, usata negli anni 90 per definire gli adolescenti del nuovo decennio. Durante un promo, Bret Hart, dirà che Michaels e Hunter (Triple H) non sono altro che un gruppo di degenerati: da lì il termine D-Generation X.

La DX creò molti momenti controversi e portò la WWF ad un approccio più adulto, con riferimenti sessuali e battutine sconce. Al duo originale si unirà presto Chyna come bodyguard e successivamente il tag team New Age Outlaws (Road Dogg e Billy Gunn).

Non siamo ancora nella fase Attitude Era, di cui parleremo prossimamente, ma i semi erano stati piantati.

D-Generation X
La DX durante uno dei loro promo provocatori – Credits: WWE Network

DX: un nuovo approccio

Il concetto di D-Generation X servì anche a soppiantare defintivamente tutta una serie di occupational gimmick (personaggi stereotipati da professioni quotidiane) che rendevano il prodotto WWF ancora molto cartoonish rispetto a quello moderno e realistico della WCW.

La formazione del gruppo creò parecchie controversie e malumori nel backstage, in particolare tra i lottatori puristi (come Bret Hart) che non videro di buon occhio la nuova direzione della WWF.

Lo stesso McMahon era molto reticente all’idea: le censure del network televisivo e le proteste da parte delle famiglie misero più volte a rischio cancellazione questa nuova strada che il prodotto aveva intrapreso.

DX: quello che rimane

Tra i momenti memorabili della D-Generation X non si possono non ricordare i promo in cui invitavano le ragazze tra il pubblico a spogliarsi delle proprie magliette. La creazione della frase Suck it indirizzando le mani ai genitali era solo una delle mille provocazioni inventate dal gruppo.

USA Network, l’emittente che trasmetteva RAW, diffidò la WWF dal linguaggio scurrile della DX, ed essi, per tutta risposta, mandarono in onda una serie memorabile di promo con parolacce censurate dai bip.

Per raccontare l’episodio chiave del concetto di D-Generation X dobbiamo fare un salto avanti negli anni, fino al 1998. Una sera sia Nitro che RAW si tenevano in Virginia. La DX girò una serie di video di invasione della compagnia rivale, con tanto di carro armato, all’esterno del palazzetto dove si sarebbe tenuto Nitro quella sera. Inoltre, intervistando i fan in fila per entrare allo show WCW, un fan confessò alla DX che il suo biglietto era omaggio, e che la WCW, pur di riempire le arene, spesso regalava biglietti ai fan locali.

La DX invade la WCW

RAW is WAR

La DX era la migliore risposta possibile alla NWO, e mise le due federazioni ancor di più sul piede di guerra. Il gruppo aprirà le porte alla Attitude Era che cambierà il mondo del wrestling per sempre.

La WWF e la WCW erano ormai in guerra aperta, e a simboleggiarlo sarà anche un piccolo dettaglio: dal 1997 lo show di McMahon cambiò nome da Monday Night Raw a RAW is WAR.

Seguiteci lunedì alle 22 per il prossimo episodio del nostro viaggio all’indero della Monday Night War.

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