Mortal Shell – Prime impressioni sulla Beta

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Cold Symmetry ha finalmente rilasciato sull’Epic Games Store la Beta di Mortal Shell. La loro ultima fatica, sebbene si ispiri decisamente a Dark Souls, possiede tuttavia delle caratteristiche peculiari che la distinguono dai numerosi Souls-like.

Noi di InfoNerd l’abbiamo giocata per voi. Siete pronti a scoprire se questo Mortal Shell possieda una sua identità, o se sia l’ennesimo clone della saga di From Software?

Mortal Shell - Photo Credits: Web
Mortal Shell – Photo Credits: Web

Mortal Shell: la Beta

La beta di Mortal Shell introduce le meccaniche di gioco in maniera decisamente più soft rispetto ai vari souls. Il nostro protagonista sarà un Foundling, una salma costituita da un involucro di pietra. Proprio da questa natura avremo la capacità di irrobustirci per difenderci dagli attacchi nemici, ma anche di pietrificarci prima di un attacco per arrecare maggiori danni.

Come dicevamo, l’area tutorial ci darà tutto il tempo di familiarizzare con questi comandi, senza trovare subito una repentina morte. Pad alla mano, troveremo un Combat System che fa della pesantezza del personaggio il suo tratto distintivo. I combattimenti sono lenti e cadenzati, una danza della morte in cui dovremo dosare e ritmare ogni attacco per avere la meglio. Una meccanica che avvicina Mortal Shell più a Sekiro che a Dark Souls. Anche qui saranno fondamentali parata e schivata, con quest’ultima che potrà essere bloccata se non si ha buon tempismo.

Mortal Shell - Photo Credits: Web
Mortal Shell – Photo Credits: Web

Le Mortal Shell

Cuore del gioco, le Shell. Le armi del gioco sono infatti legate alle spoglie che andremo ad abitare, le Mortal Shell appunto. Il nostro Foundling, spogliato di ogni talento, potrà sperare di salvarsi andando ad “abitare” le Shell. Tutte diverse, tutte con una propria build.

La build guerriero utilizzerà una spada a due mani, avrà tanta stamina, sarà potente ma lenta. Quella del ladro sarà invece più agile, utilizza martello e scalpello con attacchi rapidi ma con poco damage output. Ogni shell possiede tre attacchi leggeri e tre pesanti, che se concatenati possono dar vita a combo anche abbastanza complesse. Ognuna di esse possiede poi un colpo speciale.

I combattimenti sono quindi pesanti ma fluidi, con hit box ben bilanciate. Tuttavia, manca la collisione delle armi con l’ambiente. A differenza dei souls, si potranno usare armi grandi anche in corridoi stretti, visto che la nostra arma non rimbalzerà sulle pareti.

Mortal Shell - Photo Credits: Web
Mortal Shell – Photo Credits: Web

Mortal Shell – Una identità ben precisa

Perdere il combattimento significherà perdere la Shell. Abbandonare il proprio guscio protettivo ci esporrà a sicura morte, e dovremo essere rapidi a riconquistarlo. Tuttavia, per prendere possesso delle shell, bisognerà esplorare per conoscere l’identità del defunto. Solo dopo potremo utilizzarle. Ci aspettiamo quindi la presenza del backtracking.

Tutto ciò che non verrà equipaggiato rimarrà nell’hub centrale, un luogo che fa da base e dal quale potremo scegliere come equipaggiarci. Qui, Sorella Genessa gestirà la nostra ruota delle abilità, permettendoci di potenziarci. I potenziamenti, i Glimpse, e le “anime” del gioco, i Tar, potranno essere spesi su un solo shell. Non essendo quindi condivisibili dovremo scegliere bene cosa potenziare.

 Mortal Shell - Photo Credits: Web
Mortal Shell – Photo Credits: Web

Altra meccanica interessante è quella legata agli oggetti. Non si conoscerà infatti l’effetto degli oggetti finché non verranno usati, e più si usano più si sbloccano dettagli. Non essendoci poi cure di base, per sopravvivere dovremo sfruttare la parata. Se effettuata col giusto tempismo, infatti, ci permetterà di rigenerare parate della salute, a patto di aver accumulato abbastanza risolutezza.

Mortal Shell- le nostre conclusioni

Sebbene non sia esente da difetti, con delle zone centrali leggermente spoglie ed un framerate ancora poco stabile, Mortal Shell ci ha convinto. Partendo dalle basi di Dark Souls, il gioco segue una sua strada, mantenendo grazie alle Shell una propria identità. Il sound design è già molto buono, e le meccaniche di combattimento ed esplorazione sembrano ben ispirate.

Non ci resta quindi che attendere l’uscita del gioco per sperare di confermare le nostre impressioni. Nel frattempo, continuate a seguirci su Facebook e Instagram per tutti i futuri aggiornamenti.