
Sono moltissimi i casi di morte su un campo da calcio. Avvenimenti tragici che hanno sconvolto tutti gli amanti di questo sport, ragazzi prima che calciatori che hanno visto la loro vita terminare anzitempo.
Noi di Metropolitan Magazine vogliamo, in occasione del 2 novembre ovvero il “Giorno dei morti“, commemorare la memoria dei calciatori morti sul campo andando ad analizzare alcuni casi. Con la speranza che altri casi del genere non si verifichino più. Non dimentichiamo mai chi ha lasciato la vita sul terreno di gioco inseguendo la sua passione più grande.
L’ultimo scatto di Curi
In un freddo pomeriggio autunnale, il 30 ottobre 1977 si gioca Perugia-Juventus allo stadio di Pian di Massiano. Una sfida tragica che vide la scomparsa del centrocampista biancorosso Renato Curi. Il calciatore si accasciò improvvisamente all’inizio del secondo tempo, fu una morte istantanea e fulminea, il cuore di Curi smise di battere. Ad appena ventiquattro anni i sogni di Curi svanirono, l’ultimo scatto sul prato verde del centrocampista è ancora oggi una delle immagini più toccanti e tragiche della storia del calcio. Curi sin da ragazzo amava correre ma nella sua carriera ebbe qualche problema di salute proprio per i suoi battiti irregolari, si pensava fosse malato, nonostante ciò ha sempre avuto l’ok da parte dei medici. Una morte che ha scaturito molte polemiche e che poteva essere evitata. Da quel momento lo stadio di Perugia è proprio intitolato al suo nome.

Morti sul campo: Foé sconvolse il calcio internazionale
Il 26 giugno 2003, Marc–Vivien Foé perse la vita durante la disputa della semifinale di Confederations Cup tra Camerun e Colombia, al minuto 72′ il camerunense collassò nel cerchio di centrocampo, furono vani gli interventi di rianimazione, Foé perse la vita e sconvolse tutto il panorama calcistico internazionale. La sua scomparsa fu motivo di grandi diatribe, infatti alcuni specialisti affermano che con la presenza di un defibrillatore il calciatore sarebbe rimasto in vita. Foé morì all’età di 28 anni e nella sua carriera giocò con il Lens, il West Ham, il Lione e il Manchester City. Nel 2000 vinse la coppa d’Africa, nel 2002 replicò il successo. La maglia “23” del Manchester City è ritirata in suo onore.

Puerta e il Siviglia, un amore svanito
22 anni, spagnolo, scuola del Siviglia, tifoso del Siviglia. Antonio Puerta è uno dei calciatori morti sul campo. Nella prima giornata della Liga spagnola, il 27 agosto 2007, si giocava Siviglia–Getafe e il centrocampista Antonio Puerta subì un arresto cardiaco. Fu trasportato nell’ospedale più vicino allo stadio ma Puerta perse la vita. Puerta rappresentava il futuro del club, il calciatore non tenne mai nascosto il suo desiderio di giocare per tutta la carriera con il Siviglia. Un ragazzo legato alle sue tradizioni, alla squadra che lo ha cresciuto, alla squadra che ha sempre amato. La società diede sin da subito molta fiducia a Puerta facendolo esordire molto giovane. Il calciatore si fece subito apprezzare per il suo spirito combattivo abbinato ad una buona tecnica. Una storia d’amore che sembrava destinata ad essere lunga e piena di successi ma che invece svanì sul nascere. I genitori del calciatore chiesero giustizia, ritenendo che i medici del Siviglia fossero a conoscenza della malattia.

Morti sul campo: il dramma di Morosini
Il 14 Aprile 2012 nella partita tra Pescara e Livorno il calciatore Piermario Morosini fu vittima di un infarto. Il centrocampista del Livorno si accasciò a terra durante la gara che fu successivamente sospesa. Morosini ebbe un infarto e la sua vita si interruppe all’età di 26 anni, il giocatore morì in ospedale. Non sono mancati nel corso degli anni i processi di colpe sulla morte del calciatore. Sono stati condannati il medico del 118 di Pescara e i medici sociali di entrambe le società. I soccorsi sono stati tardivi e in alcuni casi non è stato seguito correttamente il protocollo. Il caso di Morosini ha scosso tutto il mondo del calcio, la certezza che il ragazzo si potesse salvare non c’è ma di certo era obbligatorio fare il possibile per provarci. Piermario Morosini indossò in carriera le maglie di Udinese,Bologna,Vicenza,Reggina,Padova e Livorno. Nel 2009 prese parte della spedizione europea dell’Italia Under-21 in Svezia.
Tutti i deceduti che non avranno mai un titolo sul giornale
C’è anche chi muore sul terreno di gioco in serie minori o, addirittura, nelle partitelle di calcetto con gli amici. Questo articolo, triste e commemorativo, vuole ricordare anche queste persone che, senza esser pagate da nessuna società, giocano a calcio sotto la pioggia o nel caldo rovente per passione, amicizia e divertimento. Auspichiamo che la prevenzione e le attrezzature necessarie al primo soccorso siano sempre presenti nelle strutture private che ospitano i campi da calcio. Anche a loro, ovviamente, arriva il nostro pensiero. Perché se muori in un campo di calcio in Serie A o in periferia, sul sintetico tra amici, per noi non fa alcuna differenza…
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