MotoGP Alberto Puig, il 2020 di Honda

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Di Redazione Metropolitan

Alberto Puig, manager del Team Repsol Honda, analizza il Mondiale MotoGP 2020 di Honda. Dopo la sua peggior stagione nella classe regina, il bilancio di fine anno della casa di Tokio non può che essere fallimentare. Ma nonostante la pesante assenza di Marc Marquez, Honda riesce comunque a trovare spunti positivi per il 2021.

Alberto Puig Honda Repsol
Alberto Puig, Team Manager Honda Repsol, commenta il bilancio del Mondiale MotoGp 2020. Tante le delusioni, ma altrettanti gli spunti per la prossima stagione – Photo Credit MotoGP

É tempo di bilancio per Honda che, dopo l’annuncio dei team per la stagione 2021, mette la parola fine al questo tragico 2020. Dopo quattro anni di dominio il Team Honda Repsol registra la peggior stagione in MotoGP scivolando in fondo alle classifiche: la causa? L’infortunio di Marc Marquez.

“Penso sia impossibile valutare la nostra stagione, d’altronde ci è mancato il top-rider. Sarebbe una mezza valutazioneOvviamente non è andata bene quest’anno, però non voglio andare oltre questa frase poiché è chiaro che se ti manca un pilota come Marquez la stagione ne risente. Non è una stagione da ricordare, ma d’altronde ricalca l’anno che abbiamo vissuto con il Coronavirus, che è stato difficile non solo per noi ma per tutti i membri del paddock. Ha influenzato l’approccio alle gare e in generale l’ambiente che si respira fuori e dentro i box”- (Team Manager Repsol Honda) Alberto Puig ai microfoni della MotoGP.

Alberto Puig: “Senza Marc è impossibile vincere”

Con l’infortunio del pluricampione di Cervera il marchio dall’ala dorata sprofonda inesorabilmente. Alex Marquez, Taka Nakagmai e Stefan Bradl fanno il possibile, ma sembra che nessuno possa eguagliare la guida dell’alieno Marc sulla Honda RC213V. La miglior arma della casa di Tokio diventa così il suo più grande limite:

“Siamo passati dall’essere in grado di vincere a rendere quasi impossibile vincere. Con Marc potevamo vincere, senza di lui era impossibileÈ stato un anno strano per tutti noi, non abbiamo avuto l’opportunità di vincere il titolo MotoGP in questa stagione“ – sottolinea Alberto Puig.

Con l’assenza del capitano Marc Marquez il box Honda sembra cadere nel caos. Ci vuole tempo per capire dove lavorare e come gestire la pressione, specialmente per il rookie Alex Marquez. Anche se scarsi rispetto ai pronostici, però, piano piano arrivano i primi risultati positivi.

Honda, risultati positivi in un drastico 2020

Alex Marquez Honda
Alex Marquez festeggia con il Team Honda Repsol il secondo podio stagionale. Nonostante la prima, difficile stagione in MotoGP, Alex non perde l’occasione per dimostrare il suo valore in pista – Photo Credit: pagina Twitter ufficiale Repsol Honda Team

Nonostante la pressione e i fari puntati addosso, Alex Marquez riesce a rendere positiva anche la prima, traumatica, stagione in classe regina. Ancora una volta al rookie serve solo tempo per ambientarsi, sperimentare e trovare la sicurezza giusta per conquistare gli unici due podi fondamentali del Team Repsol Honda (secondo in Francia e ad Aragon). Un traguardo per nulla scontato e, apparentemente, l’unica luce positiva nel buio bilancio di Alberto Puig:

“Con l’incidente di Jerez siamo passati all’improvviso al ruolo di sfavoriti nel Mondiale. D’altronde ci mancava un pilota come Marc e avevamo un rookie nel team. Alex ha fatto un gran lavoro da esordiente, dal mio punto di vista ha fatto un grande passo in avanti, che probabilmente non tutti si aspettavano, siamo molto felici dei suoi progressi durante il 2020.”

Degni di elogio, naturalmente, anche Taka Nakagami e Cal Crutchlow: fondamentali nello sviluppo Honda. Tra tutti i piloti della casa alata, il giapponese si dimostra il più costante: Taka sfrutta al meglio le attenzioni degli ingegneri e chiude la stagione con il decimo posto in classifica (primo tra i piloti Honda).

“Taka ha fatto molti passi avanti. Ha dimostrato di poter stare con i migliori in prima fila. Ha fatto una buona stagione. Riguardo Crutchlow, ha avuto i suoi alti e bassi ma è stato decisivo nell’aiutarci a capire meglio la moto in un anno in cui non avevamo Marc”.

Parole di elogio anche per Stefan Bradl che ha dovuto ricoprire il duplice e difficile ruolo di collaudatore e sostituto dell’infortunato Marc:

“É stato un eroe! Doveva essere un tester ed è stato un pilota. Si è adattato velocemente, in alcuni giri abbiamo visto che era veloce e che ha capito la Honda.“

Puig e Honda, sfida ancora più impegnativa per la MotoGP 2021?

Le ultime parole del Team Manager di Honda Repsol non possono che guardare al futuro e al Mondiale MotoGP 2021. Al momento è ancora difficile prevedere il rientro di Marc Marquez e il lavoro degli ingegneri nel box sarà tutt’altro che facile:

“Dobbiamo migliorare in tutte le aree, ma con i nuovi regolamenti non possiamo sviluppare molte areeQuindi faremo il possibile seguendo le regole che Dorna ha approvato“.

Ora non ci resta che aspettare il via alla stagione 2021 della MotoGP per scoprire se, ancora una volta, la casa di Tokio sarà in grado di riconquistare il trono della classe regina.

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Alberto Gelmi