MotoGP Coronavirus: protocolli rigidi per un motomondiale sicuro

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Di Redazione Metropolitan

Manca poco più di un mese alla tanto attesa (ri)partenza del Motomondiale 2020. Questo che vedremo però, sarà un campionato senza precedenti, pieno di regole e restrizioni; vediamo quindi quali saranno le misure necessarie che permetteranno il connubio tra MotoGP e Coronavirus.

MotoGP Coronavirus – Convivenza forzata

La sicurezza prima di tutto!, sono state queste le parole ripetute più e più volte da Carmelo Ezpeleta, per giustificare il blocco del motomondiale 2020. Di certo non possiamo far altro che condividere il suo pensiero, ma finalmente pare siano arrivate le condizioni favorevoli per una tanto sperata ripartenza. Il 19 Luglio infatti, sul circuito Ángel Nieto di Jerez, inizierà il MotoGP 2020, ma sarà un campionato pieno di regole e restrizioni, utili a salvaguardare e proteggere ogni lavoratore facente parte del mastodontico circo della MotoGP. I protocolli da seguire sono moltissimi, e tutt’altro che scontati. Primo fra tutti l’imperativo categorico di mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro e mezzo.

MotoGP Coronavirus
Il via della MotoGP il prossimo 19 Luglio sul circuito di Jerez intitolato a Ángel Nieto – Photo credit: MotoGP.com

MotoGP Coronavirus – Il rigido “Protocollo”

Vediamo le rigide regole stabilite da Dorna assieme al contributo della società sanitaria spagnola Quiron Prevencion (ramo di Quiron Salut ), a cui dovrà attenersi tutto il personale presente in pista e non:

  • Le gare dovranno svolgersi con la totale assenza del pubblico.
  • Bisognerà eseguire un test Covid-19 tre giorni prima dell’evento per poi auto-isolarsi. Se necessario verranno fatti test a campione direttamente in circuito.
  • I DPI, ovvero i dispositivi di sicurezza individuali, dovranno essere obbligatori e dovranno essere utilizzati per tutta la durata dell’evento.
  • Obbligo di rispettare le linee guida riguardanti il distanziamento sociale e il lavaggio/igienizzazione delle mani.
  • Il personale verrà isolato e suddiviso in gruppi (piloti compresi) e non potrà mescolarsi con altri addetti.
  • Verrà utilizzato un sistema di tracciamento tramite App per facilitare tutti i controlli da parte del personale sanitario.
  • I controlli medici avranno cadenza giornaliera e dovranno essere eseguiti su tutti i 1200 membri presenti nel Paddock.
  • La clinica mobile avrà una capacità inferiore e dovrà strutturare un calendario per permettere la distribuzione delle visite mediche onde evitare assembramenti.
  • Il personale medico dovrà utilizzare gli stessi DPI anti Covid-19 utilizzati negli ospedali europei.

Ed in caso di positività?
In presenza di contagio, il centro medico provvederà ad isolare prontamente il paziente e, se le probabilità di contaminazione dovessero essere elevate, il malato verrà inviato direttamente in un ospedale attrezzato, ove verranno effettuati tutti gli accertamenti del caso. Se l’esito dovesse poi risultare negativo, la persona potrà tornare in circuito; se l’esito altresì dovesse risultare positivo, il paziente dovrà obbligatoriamente rimanere in isolamento in ospedale, o in un hotel assegnato dalla direzione MotoGP.

MotoGP Coronavirus
La Clinica Mobile presente del circuito MotoGP – Photo Credit: Clinicamobile.com

Limitati inoltre gli addetti stampa presenti all’evento; pochi i fotografi e i giornalisti ammessi che avranno il compito di coprire il più possibile, tutte le categorie presenti all’evento. Ad aiutare i pochi fotografi ci sarà comunque il personale Dorna.

MotoGP Coronavirus – Pugno di ferro per i trasgressori

In caso di mancato rispetto delle regole, la direzione provvederà a sanzionare il trasgressore; “non si scenderà a compromessi con nessuno!” ha ribadito inoltre il Dr. Charte, direttore del servizio medico della MotoGP che poi ha aggiunto:

“Dipenderà da loro se la pandemia di Covid-19 non li colpirà. Nonostante il fatto che alcune zone della Spagna abbiano già superato le tre fasi e sia iniziata la de-escalation, nelle due gare di Jerez del 19 e 25 luglio, tutti i partecipanti all’evento vivranno in una bolla“.

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Il Dr. Charte, direttore del servizio medico della MotoGP – Photo Credit: MotoGP.com

Regole più che rigide, ma che permetteranno lo svolgimento dei Gran Premi nella più totale sicurezza.

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Andrea Perfetti