Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio alla scoperta di una grande scrittrice sudafricana. Parleremo di razzismo, Sudafrica e apartheid. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a Nadine Gordimer alle sue opere
“Esser stata di enorme beneficio all’umanità grazia alla sua scrittura magnifica”
Questa la motivazione con cui nel 1991 fu assegnato il Nobel per la letteratura a Nadine Gordimer. La celebre scrittrice sudafricana, che amava definirsi “un africana bianca”, fu da sempre in prima linea contro il razzismo e l’apartheid della sua terra iscrivendosi persino all’African National Congress di Nelson Mandela e combattendo contro il regime segregazionista bianco.
Le opere di Nadine Gordimer
Nadine Gordimer ha iniziato la sua carriera letteraria con una prima raccolta di racconti intitolata “Faccia a faccia”. Al centro di molte delle sue opere le tensioni morali e psicologiche scatenate dall‘apartheid. Tra di esse ricordiamo “Il conservatore” che le valse il Booker Prize. Non possiamo poi dimenticare “Luglio” che fu messo al bando dal Sudafrica post apartheid perchè giudicato erroneamente razzista. Bisogna però dire che la Gordimer si è battuta anche contro la corruzione dilagante nel Sudafrica post segregazionismo e contro un’altra piaga della sua terra come l’Aids. D’altronde “non posso deprecare solo l’apartheid quando l’ingiustizia umana è ovunque”, diceva la famosa scrittrice sudafricana
L’incontro con Mandela
“Madiba era un democratico naturale, una cosa piuttosto inusuale in Africa. In un continente che ha lottato per decenni per liberarsi dalla dominazione straniera e raggiungere la libertà, è raro trovare qualcuno che non basi la sua azione sull’odio o il risentimento”
Cosi Nadine Gordimer ha parlato di Nelson Mandela che è stato per lei un elemento importante della sua vita insieme alla letteratura. Si conobbero nel 1964 durante il processo Rivonia che si concluse con la condanna all’ergastolo di Mandela.
Stefano Delle Cave