Dal 25 al 28 aprile, nella meravigliosa città delle “Cento Chiese“, si è svolta l’XXI edizione del Napoli Comicon, e io ho avuto la fortuna di esserci stata grazie anche a Infonerd!
Il Napoli Comicon, ormai tappa fissa della mia vita da nerd, tra fumetti e amicizie mi regala grandi emozioni che mi fanno innamorare sempre più di quest’evento ogni anno.
Quest’anno ho vissuto la fiera in due modi differenti e completamente opposti: da nerd in giro il primo giorno e da cosplayer in gara il secondo. In questo mio articolo vi racconterò, a mo’ di “Diario di Viaggio“, il Comicon attraverso i miei due mondi.
Sabato 27 Aprile – Day One
Partenza presto dalla terra del sole e del mare, la Calabria, per arrivare in quel di Napoli a un orario decente e godermi il più possibile il mio pomeriggio “Geek Style” da inviata speciale per Infonerd.
Una volta arrivata ai famosi cancelli del Napoli Comicon, con la mail da “giornalista” in mano e l’aria di chi si sente realizzata, sono andata nella fila preferenziale “accrediti”, il mio cuore sussultava di gioia. E poi eccolo, dopo anni, il tanto agoniato pass stampa!
Una volta oltrepassati i cancelli, come una “vecchia” Alice sono stata catapultata, a mio avviso, nella Fiera delle Meraviglie, perché nonostante tutto il Comicon è questo.
Prima tappa: Padiglione Comics!
Per me, dopo Lucca Comics & Games, è la fiera che meglio sa realizzare e gestire l’area autori e case editrici; mi spiace solo che è sempre la zona meno frequentata, però qui non è colpa dell’evento in sé, piuttosto della mentalità italiana poca legata a quest’aspetto del fumetto. Ovviamente non era vuota, anzi c’era il via vai del pubblico, dei veri appassionati in fila per ottenere autografo e sketch dal loro artista preferita (per esempio, la fila per Sio era infinita), però rispetto alle altre zone è quella in cui si può “camminare” con tranquillità, godersi meglio ogni stand e fare quattro chiacchiere con artisti, redattori e cultori del genere.
Qui, per fare compagnia ad un amico, ho fatto la fila con lui da Declan Shalvey, ospite Saldapress per il suo fumetto “Injection“, e attualmente disegnatore per la Marvel.
Idea davvero carina, sempre di questa casa editrice italiana che cura The Walking Dead, è l’omaggio ai quindici anni di carriera di Charlie Adlard, disegnatore storico della serie sopracitata. Unendo ben 14 nomi noti in una lunga tavolata, hanno fatto disegnare a questi talentuosi artisti i propri personaggi zombie per onorare il lavoro di Adlard.
I 14 Artisti con Charlie Adlard: Nova, Declan Shalvey, Carmina Di Giandomenico, Simone D’Armini, Lorenzo De Felici e Annalisa Leoni, Federico Bertolucci, Zerocalcare, Stefano ‘TheSparker’ Conte, Lorenzo Palloni, Lisandro Estherren, AlbHey Longo, Captian Artiglio, Holdenaccio, e Marco Matrone.
Altra tappa per me fondamentale in quest’aerea è stata la Tatailab, da giorni aveva puntato “Kishotengo” di Massimo Dall’Oglio, raccolta di sue opere realizzate per il concorso “Silent Manga Audition“, contest manga internazionale dove ogni storia deve essere obbligatoriamente “silenziosa”, ovvero senza parole. Presto troverete la mia recensione.
Dopo l’Area Comics, abbiamo fatto un giro generale per la restante fiera. Molto bella e sempre molto affollata l’Area Commerciale, con stand che vendono gadget di ogni genere. Particolarmente apprezzata, anche per la mia sopravvivenza, la Zona Food. Certo, l’anno scorso era posizionata decisamente meglio davanti all’anfiteatro, però come sempre regala molte scelte e molti tavoli, quindi non si ci può lamentare.
Affianco a tale area il Padiglione Videogames, forse molto piccolo rispetto ad altri aventi, ma comunque offre svariate attrazioni per gli amanti videoludici. Mi ha colpito il piccolo angolo retro-games stile vecchia sala giochi con flipper e tanto altro, sempre occupata e con molta fila per poter giocare. Infatti sono dispiaciuta, perché il flipper di Jurassic Park mi guardava speranzoso, pronto a vedermi a perdere palline a non finire, invece a causa della molta influenza, ho dovuto rinunciare alla mia giocata “perfetta”!
Comunque, amo lo spazio palco del Padiglione VideoGames del Napoli Comicon per le numerose conferenze che ogni anno ospita i migliori gamers/youtubers, ed è bellissimo assistere alle loro performances live comodamente seduti.
Nota di merita va all’area Asian Village, che riesce a teletrasportare le persone in Giappone con le sue piccole ricostruzioni, create e gestite da Gabriella Orefice (conosciuta come Mogu Cosplay) e il KC Group (Applauso ad Antonio Di Napoli, direttore del padiglione che ha saputo mantenere il controllo e ha saputo realizzare una bellissima area). La zona perfetta per chi ama il Sol Levante e tutto ciò che offre: manga, anime, idol, cosplay ecc.
Meno piena rispetto al solito è stata le due Aree Games dedicate ai giochi da tavolo, dov’era anche posizionato lo stand ufficiale Funko. Di solito si fa fatica a camminare dentro questi due padiglioni, invece quest’anno era meno frequentato, eppure facevano provare giochi di carte in anteprima, come quello dedicato a Dragon Ball.
Alle 17:00 invece mi sono spostata nel vecchio teatro, luogo in cui è possibile assistere ad anteprime film, serie tv (per esempio quest’anno si poteva guardare “Per Sematary“, ma il mio “amore” per gli horror è risaputo, quindi da brava codarda ho evitato la sala!) e vedere gli attori ospiti della fiera: purtroppo non ho fatto in tempo a vedere Jerome Flynn, anche se a fine conferenza mi hanno fatto entrare grazie al pass stampa, ma a lui lo avevano già fatto “volatizzare” con qualche magia e ci sono rimasta malissimo.
Comunque al teatro si è tenuta la consueta Gara Cosplay Pro, dove i premi erano davvero succulenti: scelta del rappresentante italiano per l’EuroCosplay di Londra e viaggio a New York, con annesso ingresso al New York Comicon, per due persone. Sono felice che due carissimi amici si sono aggiudicati la vittoria: Nadia Baiardi in arte NadiaSk, EuroCosplay, Massimiliano Catalano in arte Josey, viaggio a New York.
E’ stata una bella gara, con grandi cosplayers e magnifiche scenette, il livello come al solito era altissimo e ciò sottolinea quanto noi italiani teniamo a quest’hobby. Poco carina è stata la trovata del dire i “Pro e Contro” dei costumi prima di far esibire i partecipanti, provocando così un po’ di agitazione in alcuni di essi, ma di per sé l’idea non era malaccia, è stata solo gestita in modo errato. Anche perché, in un periodo in cui il cosplay è costantemente criticato e accusato, far vedere su cosa si basano i giudici, sul perché vince un abito piuttosto che un altro, ha aperto un po’ gli occhi anche a chi di questo mondo sa ben poco. Magari l’anno prossimo questo piccolo aspetto verrà sistemato.
Per il resto è stata una gara meravigliosa, presentata da Gabriella Orefice, padrona di casa perfetta, e Daniele Giuliani, voce italiana di Jon Snow, che sul palco è stato rispettoso e simpatico. Nota di merito ad Armando Elefante (Cosplus e Pannaus Studio), giudice insieme alla sua compagna Shanna Elisei (Shalizàà Cosplay), a Francesca Aliberti (Misa Cosplay), Fabiano Valentino (Diaboliko Cosplay) e Samuele Campobassi (Nero Cosplay) rappresentati italiani al WCS 2019, Ryoko Demon e Rei Doll, famosissime cosplayer russe dalla fama internazionale, che ha saputo mantenere da solo il palco durante la spiegazione dei “Pro e Contro”.
Alla fine questa giornata per me si è conclusa con la visione di “Avengers: Endgame“, che come ben sapete abbiamo già trattato in molti articoli e di cui ancora mi devo riprendere.
Domenica 28 Aprile – Day Two
La vita da cosplayer è sempre particolare, soprattutto quando hai una certa età e decidi di partecipare alla gara domenicale (annullando la tua vita per 20 giorni pur di finire il vestito) sempre molto affollata. Ho fatto gruppo insieme a due delle mie migliori amiche, non salivo su un palco di una fiera così grande dal lontano Romics 2013, quindi il mio stato d’animo oscillava tra “Che agitazione!” – “Che figata!” – “Sono troppo vecchia per tutto questo!“, insomma un mix di sentimenti molto coerenti tra loro.
Così, domenica mattina sveglia “presto”, ci siamo truccate e messe le “maledette” lenti colorate, poi via in fiera a confermare l’iscrizione con borse, borsoni e armi in mano. Arrivate, visto perché appunto da brave anziane ci siamo svegliate “presto”, eravamo le numero 40…(ovviamente il “presto” è tutta ironia!)
In gare c’erano ben 53 salite sul palco e più di 125 partecipanti tra singoli, coppie e mega grupponi.
Finito di confermare, con molta calma ci siamo cambiate nei camerini adibiti apposta per i cosplayers, dove era sistemato anche il guardaroba. Devo fare i complimenti agli addetti, perché hanno saputo gestire la grande mole di valige, borse, zaini, pacchi senza confusione e con molto rigore logico (che non è poi una cosa così scontata!).
Dopo un’oretta e passa in cui ci siamo aiutate a vicenda e dove una cara amica ha fatto da povera coscaddy (ovvero, aiutante cosplayer), eravamo bellissime e fighissime pronte a conquistare il Napoli Comicon…peccato solo che il tempo ha deciso di annuvolarsi e quindi piovere, facendo abbassare le temperature. Noi che, alla nostra veneranda età, eravamo belle nude, abbiamo temuto la polmonite fulminante.
Vabbè, armate di coraggio e “cazzimma”, ci siamo dirette dietro al palco, dove avevano allestito gazebi coperti proprio per proteggere noi poveri sventurati dalle intemperie.
Il dietro le quinte è un posto magico, a mio avviso il momento che davvero vale la pena vivere di una gara. Lì dietro, tutti uniti da ansia e divertimento, il tempo scorre magico: veloce, lento, lungo, corto e succedono mille cose diverse, come per esempio un party abusivo in uno dei gazebi. Insomma, vale la pena fare una gara anche per questo piccolo momento, per vivere tutte l’emozioni pre-scenetta con gli amici o con persone che conosci in quell’attimo di puro fermento e di stanchezza cronica…nonostante l’età!
Fu così che iniziò la gara, presentata magistralmente da un Alfredo Florio (il miglior TUTTE LE VERSIONI di Johnny Depp che conosco) e Raffaella Di Napoli, in arte Miriel Montague, e dopo ben 5 ore, è arrivato finalmente il nostro glorioso momento di salire sul palco nel Napoli Comicon 2019!
Abbiamo fatto solo una semplice sfilata, qualche posa dei nostri personaggi (a proposito, non vi ho scritto cosa e chi abbiamo interpretato: Ottavia Muzii, aka Nitroshiro, Seong Mi-Na, Roberta Albano, aka ArmorPenny Cosplay, Sophitia e io Chia Xianghua da Soul Calibur VI), chiappe un po’ al vento proprio grazie a quest’ultimo e poi siamo andate verso la giuria felice e contente che tutto era finito. Domenica quest’ultima era composta da: Ryoko Demon e Rei Doll, citate già prima, Fabiano Valentino e Samuele Campobassi, anche loro già citati, Francesca Aliberti ma questa volta in team con suo marito/compagno Gugliemo Zamparelli (Sho Cosplay) e Emanuele Brigandì (Manu Mindfreak), trio che rapresenterà l’Italia all’ECG in Francia questo luglio, e Luana Salvatore, in arte HelHeim Cosplay.
Direte voi: “5 ore di attesa per solo un minuto di gara, n’è valsa la pena?” Cento, mille…anzi tremila volte!
Non solo perché vedere il cosplay, a cui hai lavorato tanto intensamente, venire apprezzato fa piacere, ma perché è un momento prezioso che vissuto con le persone giuste è indescrivibile.
Comunque alla fine ci siamo portate dietro una piccola vittoria, il Premio Bandai, che calza poi a pennello anche con i nostri cosplay.
Insomma dopo ben 6 anni mi sono ritrovata a fare una gara che mi ha portato via quasi un mese intero per realizzare tutto il necessario per essere all’altezza della situazione, con sclero annesso su whatsapp con le compagne di avventura, e non sapete quanto sono felice di averlo fatto e di potervelo raccontare.
In conclusione: questo Napoli Comicon mi ha regalato un altro bel ricordo, confermandosi ancora una volta una delle mie fiere preferite in assoluto.
Ringrazio di cuore Luisa Grieco Photography per le foto della Gara Pro di sabato e della gara di domenica, passate sulla sua pagina per vedere le altre gallery.
Maria Francesca Focarelli Barone (BatMary)