Napoli, veleno e Gattuso: la corsa europea riparte

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Di Redazione Metropolitan

Il Napoli è tornato in fiducia. Tre vittorie consecutive che creano speranza attorno all’ambiente azzurro. Si può ancora credere alla Champions?

Il Napoli 2019/2020 è il Napoli più forte dell’era De Laurentiis. Il mercato estivo sembrava poter ridurre il gap con la Juventus e, perché no, dare un respiro più internazionale a questa squadra. Poi si sa, Ancelotti in Champions è un mago, non è che quest’anno … Le cose sono andate diversamente. Il Napoli più forte dell’era ADL ha deciso di spontanea volontà di sfaldarsi. Eppure l’inizio non è stato per niente male. Chiedete pure a Jurgen Klopp, che dal San Paolo è uscito sconfitto. Qualcosa poi si è rotto, come il legame con le prime della classe.

Il Napoli ora è decimo a 30 punti, a -24 dalla capolista Juve. Incredibile? Sì, perché dal successo sul Liverpool qualcosa è cambiato. Sono successe tante di quelle cose che De Laurentiis potrebbe già aver trovato la trama per un nuovo film. Carlo Ancelotti non siede più sulla panchina azzurra e, anzi, ne ha già trovata un’altra. La guida del gruppo non era più tale, così come i leader non volevano più esserlo. Chi doveva dare una chiave di lettura più matura del momento, si è sentito in dovere di fare la star.

Il “veleno” per ripartire

Un caos totale. La squadra che ci ha fatto innamorare con Sarri e che cercava stabilità nei piani alti con Ancelotti, sembra essere snaturata. La fine di un ciclo? Può essere, ma questo lo decidiamo a maggio. Intanto a Napoli arriva Gennaro Gattuso. L’uomo di carattere, chiamato a ridare un’anima al gruppo azzurro. Non è facile per “Ringhio”, tanto che i risultati non arrivano. Il Napoli cade in casa contro il Parma e, dopo il successo esterno sul Sassuolo, è l’Inter a profanare il San Paolo. C’è un accenno di reazione, ma il gioco è sterile e si nota ancora tanta insicurezza.

Le assenze non aiutano. Koulibaly fermo ai box e lo stop di Maksimovic, costringono Ringhio a inventarsi la difesa. Vittoria in Coppa Italia con il Perugia, ma altro k.o. interno con la Fiorentina. E’ un colpo basso per gli azzurri, tanto che aleggia la depressione nell’ambiente. Ma ecco che alle porte si presentano due impegni che costringono a stare sul pezzo. Il Napoli affronta prima la Lazio in Coppa Italia, poi la Juventus. Qua emergono i frutti della cura Gattuso. Gli azzurri si sbarazzano di entrambi gli avversari. Due grandi imprese, dove gli azzurri hanno tirato fuori quel veleno tanto invocato da Gattuso.

Napoli, ci devi credere

Il Napoli ha vinto, soffrendo bisogna dirlo, anche con la Sampdoria. Tre vittorie consecutive, quindi, che fanno morale. Con la squadra a pieno regime, perché escludere il Napoli dalla corsa europea? Contro il Lecce dovrebbero rientrare Koulibaly, già in panchina contro la Samp, e Allan, ma non si sa se da titolari. Potrebbe mancare Manolas, in questi giorni in Grecia, spazio così a Maksimovic. Il mercato di gennaio, poi, ha regalato giocatori importanti. Diego Demme è già andato in gol contro la Sampdoria e si sta dimostrando utilissimo nello scacchiere azzurro.

Lobotka ha già stregato Gattuso. Lo slovacco è stato il più veloce in campo contro la Samp. Senza scordarsi di Matteo Politano, voglioso di scavalcare gerarchie. Callejon dovrà, quindi, fare molta attenzione. Se è vero che il quarto posto sembra irraggiungibile, è anche vero che gli azzurri possano almeno provarci. Se il Napoli dovesse ritrovare entusiasmo e trame di gioco di alto livello, non è assolutamente da sottovalutare. Prima della rivoluzione è giusto, quindi, concentrarsi su quello che si ha. La stagione non è finita.

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