Sono tante le polemiche che si sono accese nell’ultimo periodo riguardo il match in programma mercoledì 25 dicembre, alle ore 18:00, tra Trentino e Ravenna, valido come anticipo della prima giornata del girone di ritorno, che poi scenderà regolarmente in campo nel giorno di Santo Stefano.
Tra polemiche e necessità, alla fine così è stato deciso: il quattordicesimo turno della Superlega, ovvero il primo del girone di ritorno, si giocherà il 26 dicembre, con un anticipo fissato al giorno di Natale. Abbiamo provato a raccogliere testimonianze, interviste e spiegazioni, per definire meglio il quadro della situazione. Una decisione che indubbiamente lascia perplessi, soprattutto perché i tifosi saranno meno invogliati a raggiungere il palazzetto, e i giocatori, almeno i più credenti, in qualche modo costretti, passeranno quel giorno lontano da casa.
In campo a Natale: le motivazioni
Tutto è nato alla stesura del calendario quando si era deciso si inserire, per la prima volta, un boxing day, in programma il 26 dicembre, come successo in passato anche nel calcio. Poi, per obblighi internazionali, si era deciso di anticipare il turno al giorno di Natale. Questo il comunicato della Lega:
“Le competizioni continentali, per chiudere la lista delle 12 partecipanti a Tokyo 2020 sono state inserite in calendario a partire dal 6 gennaio (Asia 7 gennaio, Africa 6 gennaio, Nordamerica 10 gennaio, Sudamerica 8 gennaio). La Confederazione Europea ha invece annunciato la sua qualificazione a partire dal 5 gennaio alla Max Schmeling Halle di Berlino”.
Questo vuol dire che, visto che i transfer delle Nazionali devono essere presentati 10 giorni prima dell’evento, il termine ultimo diventava proprio il 26 dicembre, giorno di gara. Le società si sono fatte sentire, riuscendo ad ottenere la possibilità di poter giocare, come deciso in precedenza, il giorno di Santo Stefano. L’unica partita che non ha potuto godere di questa possibilità, è proprio Trentino-Ravenna, poiché il palazzetto è già occupato dalla squadra di basket della città. Di conseguenza, la gara sarà giocata il giorno di Natale alle ore 18:00.
Saitta a Bergoglio: “Non si può giocare a Natale”
Il palleggiatore di Ravenna, Davide Saitta, è ricordo addirittura a Papa Francesco, con l’intento di ottenere uno spostamento della partita. Lui, molto legato alla religione, trova inaccettabile questa decisione. Per questo, in un’intervista a La Repubblica, ha spiegato:
Assentarmi da casa per la partita di Trento sarebbe per me molto triste. Saranno le prime feste per mia figlia Noemi, di otto mesi, dopo che due suoi fratellini, Karol e David Jr, sono morti prima di nascere. Questa bambina è per me e mia moglie Nicoletta un dono meraviglioso di Dio e lo sport di oggi, con questo calendario, dimostra di non rispettare più i sentimenti. Anche in Francia, dove ho giocato fino alla scorsa stagione con il Montpellier, il campionato veniva interrotto. Spero il Papa tenga in considerazione la mia richiesta di aiuto, perché per un atleta cattolico come me il Natale rappresenta ancora qualcosa di sacro.
A.D. Lega: “Lo sport è intrattenimento”
L’amministratore delegato della Lega Pallavolo Serie A, Massimo Righi, ha ribadito l’importanza del match dell’impossibilità di spostarlo in un altro giorno. Queste le sue parole:
Davide Saitta, con il quale avevo parlato anche prima che scrivesse la nota lettera al Pontefice, merita assoluto rispetto. Tuttavia il tema va riportato nella gestione complessa di un planning agonistico. Il palasport di Trento è impegnato da una gara del campionato di basket il 26 dicembre, data di scadenza per la partenza dei tanti giocatori che si devono qualificare con le proprie squadre a Tokyo 2020. Ravenna ha il turno di riposo domenica prossima e comprendo che il problema delle partite ravvicinate non li preoccupi più di tanto. Va anche considerato che probabilmente il pubblico e gli abbonati di Trento non gradirebbe un impegno alla vigilia, mentre una partita di SuperLega nel pomeriggio di Natale può essere allettante per una famiglia. Lo sport è anche intrattenimento.
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