NBA, la situazione ad Est

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Di Redazione Metropolitan

Mentre l’NBA sposta i riflettori sull’All Star Weekend, è tempo di dare un occhio ai rankings. Mancano circa due mesi all’inizio dei playoff e la situazione della Eastern Conference appare abbastanza delineata.

NBA, Le contenders di Eastern Conference

I Milwaukee Bucks del Dio greco, Giannis Antetokoumpo, si presentano come assoluti dominatori della Regular Season, con il miglior record di tutta l’NBA. Tuttavia, la storia ci insegna che nulla è scontato e che ai Playoff si giochi tutto un altro sport. Secondo spot per i campioni in carica dei Toronto Raptors che, orfani di Kawhi Leonard, hanno ribadito il loro valore, dimostrandosi contender anche quest’anno. Subito dietro, Boston Celtics e Miami Heat, guidati da due fenomeni come Jayson Tatum e Jimmy Butler e i cui risultati sono figli anche della famosa culture e di due allenatori tra i migliori sul pianeta, Brad Stevens e Erik Spoelstra. I Philadelphia 76ers, dopo qualche sconfitta di troppo, hanno zittito gli scettci con tre w consecutive (tra cui quella contro i CLippers). L’ex squadra di Marco Belinelli rappresentava un tema caldo della NBA, dopo i fischi del Wells Fargo Center a Joel Embiid.

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Giannis Antetokoumpo lotta contro Marcus Smart e Kemba Walker nella partita vs Boston del 17 gennaio, vinta dai Bucks 128-123
(AP Photo/Morry Gash)

NBA, lotta per la post season

Gli Indiana Pacers occupano il sesto posto, grazie ad un gruppo solido, orchestrato da coach McMilan. Rientrato Victor Oladipo, gli hickories puntano i 76ers, a solo due w di vantaggio. Brooklyn Nets e Orlando Magic oscillano tra settima e ottava posizione, con un buon distacco dai Washington Wizards. I Nets arrivano alla pausa dopo due vittorie prestigiosa contro Indiana e Toronto, aspettando il miglior Kyrie Irving. I Magic di Aaron Gordon raggiungerebbero i Playoff per il secondo anno consecutivo, cosa che non accade da otto anni. Ad inseguire, i Washington Wizards, guidati da Bradley Beal, ormai leader, data l’assenza di John Wall. Chicago Bulls, Charlotte Hornets e Detroit Pistons si alternano dalla decima alla dodicesima posizione, virtualmente ancora coinvolti nella lotta playoff, nonostante siano tre squadre in ricostruzione. Gli addii di Andre Drummond da Detroit e Kemba Walker da Charlotte hanno confermato come la Post Season siano l’obiettivo del domani.

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Spencer Dinwiddie attacca Malcolm Brogdon nella partita Brooklyn-Indiana dell’11.02 vinta 106-105 dai Nets.
( USA TODAY Sports/Reuters )

Fanalini di coda: ora del tanking?

New York Knicks, Atlanta Hawks e Cleveland Cavaliers hanno ormai poco da chiedere a questa annata. Le prime due hanno puntato sul roster giovane, dal potenziale devastante. La scelta, oggi, non paga, ma potremo giudicare il lavoro di queste due franchigie tra qualche anno. A Rj Barret da una parte e Trae Young dall’altra sono state affidate le chiavi per tornare a brillare. I Cleveland Cavaliers chiudono la classifica con il secondo peggior record dell’intera lega e tante perplessità. Andre Drummond è approdato a “The Land”, lasciando tanti interrogativi sulla strategia che sta prendendo l’ex franchigia di Lebron James. A meno di grosse sospese, è scontato pensare che queste squadre utilizzino queste ultime 28 partite per mettere alla prova ciò che hanno, focalizzati già sul Draft e, in generale, sulla prossima stagione.

Zach Lavine contro Bradley Beal, nella sfida del 11.02 scorso vinta dai Washington Wizards.
( USA Today )

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