Basket

NBA, i risultati della notte e gli appuntamenti di stasera

Spettacolo nella serata americana con due partite trasmesse in diretta su Sky Sport NBA. Dopo un assaggio di quelle che potrebbero essere le Finals NBA contro i Bucks, i Lakers affrontano quella che potrebbe essere l’avversaria in finale di Conference, i cugini Clippers. A mezzanotte invece scontro tra due squadre con obiettivi diversi, con Houston che cerca di uscire da un periodo che la potrebbe portare lontano dai vertici dell’ovest e Orlando che vuole rinsaldare l’attuale ottava posizione per assicurarsi un posticino ai playoff.

NBA Sundays: Los Angeles Lakers – Los Angeles Clippers

Si apre stasera alle 21.30 allo Staples Center il terzo capitolo del derby di Los Angeles tra Lakers e Clippers. Le due gare precedenti ci parlano di uno scontro a senso unico, fino a oggi: Clippers due, Lakers zero. Nel primo match (il primo in assoluto di questa stagione NBA) i gialloviola avevano incassato una sconfitta che aveva già dato per scontato il gap tra la squadra di Lebron e quella di Leonard; nel secondo, invece, i Lakers erano stati additati di non essere competitivi con squadre da vertice, complice anche la sconfitta subita a Milwaukee qualche giorno prima.

Adesso che il campionato comincia ad essere agli sgoccioli e i Lakers sono avanti 5 vittorie dai cugini, si parla di una squadra diversa. Anche questa volta, prima dei Clippers, i gialloviola hanno dovuto affrontare i Bucks, riuscendo questa volta ad avere la meglio. Stragrande merito del loro successo è stato di Lebron James, il quale adesso più che mai è seriamente da tenere in considerazione come probabile MVP di questa stagione NBA. La prestazione monstre con cui ha sconfitto Giannis e, in generale, quelle delle ultime 10 partite (in cui ha viaggiato a una media di 29 punti) a ridosso della sfida con i Clippers possono rivelarci un James di un livello superiore rispetto a quello visto negli scontri con la squadra di Doc Rivers (“solo” 20.5 i punti di media nelle due partite).

LeBron james NBA
Photo Credit: Los Angeles Daily News

Accanto a lui ci sarà Anthony Davis, che delle ultime dieci partite giocate ne ha vinte nove segnando la media di 27 punti a notte. Se però c’è qualcuno che può arginare le bocche di fuoco gialloviola quelli sono i Clippers. Nei due scontri precedenti Leonard e compagni hanno concesso solo 102 e 106 punti agli avversari. Ma i Clippers non sono solo difesa e a dimostrarlo c’è proprio Kawhi, che oltre a essere leader difensivo della sua squadra è anche quello offensivo.

Nelle ultime 10 partite The Klaw ha viaggiato a 26.6 punti a serata di media, guidando più volte il suo team in punti segnati. Un onere di cui si deve fare carico in questo periodo in cui l’altra stella dei Clippers, Paul George, non è nella sua forma migliore. Per l’ex Indiana e Oklahoma sono stati solo 14.7 i punti nelle ultime 10 partite, numeri influenzati sicuramente dal problema al tendine. Questo è un altro fattore da tenere in considerazione rispetto ai due scontri precedenti tra le due squadre.

kawhi leonard
Photo Credit: AP

NBA Sundays: Orlando Magic – Houston Rockets

Dopo un mese di febbraio ad altissimi livelli da 9 vittorie e due sconfitte, con marzo sono arrivate anche le sconfitte per coach D’Antoni. Tre sconfitte consecutive contro Knicks, Clippers e (come vedremo) Hornets. Striscia negativa che arriva dopo quella positiva di 6 W di fila, grazie alla quale Houston si era fatta nuovamente sotto nella lotta ai vertici dell’ovest. Sì, i Rockets sono sempre lì, quinti con 39 vittorie e 23 sconfitte, ma se non fossero scivolati su partite non impossibili come quelle di New York e Charlotte, adesso avrebbero potuto essere appaiati ai Nuggets.

Tuttavia nonostante il fantastico momento di forma della coppia Harden-Westbrook (prima coppia a viaggiare alla media di 30 punti per un mese dai tempi di Kobe e Shaq del 2001) e dell’ormai oliato quintetto bassissimo di D’Antoni, l’ingranaggio di Rockets sembra essersi un attimo bloccato. Contro Orlando Westbrook dovrebbe rientrare, riuscendo magari a dare una scossa alla squadra.

NBA harden westbrook
Photo Credit: AP

Se si dovesse analizzare la più scarsa competitività della Western Conference rispetto alla Eastern in NBA, basterebbe guardare a dove sono gli Orlando Magic e quante vittorie di differenza ha rispetto alla nona un classifica. Orlando, infatti, si trova in ottava posizione con 5 vittorie in più rispetto ai noni Wizards, anche se ha giocato una partita in più. In Western Conference si troverebbe al nono posto, a tre vittorie dal posto playoff e in lotta con altre tre squadre racchiuse in tre vittorie. Nonostante la più comoda posizione a est, i Magic dovranno comunque guardarsi alle spalle se coreano centrare per il secondo anno consecutivo l’obiettivo postseason.

Marzo però non è cominciato nel migliore dei modi per la squadra di coach Clifford, che ha iniziato il mese con una striscia di tre sconfitte consecutive interrotta dalla vittoria contro Minnesota. Ottimi segnali sono arrivati da questa partita anche da Markelle Fultz, che ha sfiorato il suo career-high di 25 punti segnandone uno in meno. L’ex Philadelphia sta finalmente giocando una stagione piena senza essere segnato dall’infortunio alla spalla che gli ha fatto giocare appena 33 partite in due anni. La qualificazione ai playoff di Orlando passerà anche da lui.

Markelle fultz
Photo Credit: USA TODAY Sports

Risultati della notte NBA

Parecchi risultati a sorpresa nella notte NBA, con Houston, Denver e Philadelphia che scivolando contro Charlotte, Cleveland e Golden State. Vittorie importanti in vista playoff invece per Memphis, Utah e Sacramento.

Houston Rockets – Charlotte Hornets 99-108

Terza sconfitta consecutiva per gli Houston Rockets che si schiantano a Charlotte, perdendo 99-108 contro dei brillanti Hornets. Fin dall’inizio della partita si evince la scarsa attitudine dei Rockets: fisicamente entrano in campo ma lasciano la testa negli spogliatoi. Per i primi sette minuti di partita, infatti, la squadra di D’Antoni non riesce a infilare un canestro, subendo un parziale di 20-0. Tra la fine del primo e l’inizio del secondo quarto però i Rockets rispondono con un contro-parziale da 12-0 e si rifanno sotto, chiudendo comunque il primo tempo in svantaggio di 14 punti.

Nel secondo tempo gli Hornets sono bravi a tenere a debita distanza Houston che non riesce mai nella partita a passare in vantaggio. La tripla di Graham a 50 secondi dalla fine ammazza definitivamente i Rockets e permette a Charlotte di uscire dalla striscia di tre sconfitte consecutive da cui veniva. Per Charlotte ottime prestazioni – soprattutto dall’arco – di P.J. Washington (22 punti e 3 triple), Devonte’ Graham (23 punti e 4 triple) e Terry Rozier (24 punti e 6 triple). A Houston invece non è bastato un Harden da tripla doppia (30 punti, 10 rimbalzi e 14 assist) e un Covington in versione cecchino da 25 punti e ben 7 triple.

NBA Harden
Photo Credit: Getty Images

Utah Jazz – Detroit Pistons 111-105

Ottima vittoria a Detroit dei Jazz che nel primo tempo dominano praticamente tutti i 24 minuti di gioco: nel primo quarto degli ispirati Donovan Mitchell e Bojan Bogdanovic guidano l’attacco di Utah che chiude il primo quarto a +11; nel secondo quarto i Pistons lasciano troppo campo agli avversari e concedono un parziale di 19-5, andando sotto anche di 22 punti. Nel terzo quarto Detroit si dà una scossa e grazie all’energia di Christian Wood e Sekou Doumbouya si rifanno sotto e iniziano l’ultimo quarto con sole quattro lunghezze di distanza.

Dopo essere addirittura tornati in parità, Mitchell e Bogdanovic – che chiuderanno con, rispettivamente, 25 e 32 punti – riprendono da dove avevano cominciato e regalano la quinta vittoria consecutiva a coach Snyder. Grazie allo scivolone dei Nuggets a Cleveland (di cui parleremo di seguito) i Jazz si avvicinano pericolosamente al terzo posto, a una vittoria da Denver. Nonostante l’ottimo periodo di forma di Wood (che anche ieri notte ne ha messi 30), invece i Pistons incassano la decima sconfitta delle ultime 11 partite giocate, sprofondando sempre di più a est.

Utah jazz
Poto Credit: AP

Denver Nuggets – Cleveland Cavaliers 102-104

Come accennato prima, Denver è caduta inaspettatamente in casa dei Cavs col punteggio di 102-104. Eppure la squadra di Malone era partita alla grande, segnando 33 punti nel primo quarto e distaccando i padroni di casa di 10 lunghezze. Nel secondo quarto Kevin Love e Collin Sexton svegliano i Cavs, che mettono in difficoltà la difesa dei Nuggets e chiudono il primo tempo con appena tre punti di distanza. I ragazzi di Bickerstaff sembrano averne di più e giocano un grande terzo quarto che chiudono avanti di due punti. I Nuggets reagiscono e nell’ultimo quarto ritornano in testa, ma dopo essere andati in vantaggio di 3 si spengono.

In quattro minuti e mezzo i Cavs impongono un parziale di 10-0 e vincono col brivido grazie all’ultimo tiro sbagliato da Murray. Anche senza Drummond, quindi, i Cavs interrompono la striscia negativa di tre sconfitte consecutive. Grandi protagonisti della partita Love (27 punti) e Sexton (25 punti), il quale mantiene perfettamente la media con cui ha viaggiato nelle ultime 10 partite. Prestazioni meno convincenti da parte di Nuggets, che con questa sconfitta si allontanano dal secondo posto a ovest e si avvicinano al quarto.

Jokic
Photo Credit: USA TODAY Sports

Atlanta Hawks – Memphis Grizzlies 101-118

Importante vittoria dei Memphis Grizzlies sugli Atlanta Hawks che fa sperare di più per l’approdo ai playoff NBA. Partita non troppo complicata per la squadra di Jenkins che ha sfruttato l’imprecisione al tiro degli avversari (33.7% dal campo e 26.5% da tre). Memphis domina interamente il primo tempo, chiudendo il primo quarto a +20 e arrivando a +26 durante i secondi 12 minuti. Nel secondo tempo il copione è praticamente lo stesso, con Atlanta mai veramente in partita e i Grizzlies capaci di gestire la partita e vincere.

Vittoria che, come detto, ha un buon sapore per Memphis, che resta salda all’ottavo posto e tiene a debita distanza le inseguitrici. Come sempre ottima prestazione di Morant (24 punti e 6 assist) e Valanciunas (27 punti e 17 rimbalzi), in compagnia della nota lieta Josh Jackson. L’ex Phoenix rientrato in squadra a febbraio si è guadagnato un buon minutaggio e questa è la quarta partita consecutiva con più di 16 punti. Unica nota positiva per gli Hawks è John Collins, autore di 27 punti; mediocre prestazione di Young che sì, segna 16 punti, ma con pessime percentuali al tiro (4/16 dal campo e 1-10 da tre).

Memphis grizzlies
Photo Credit: USA TODAY Sports

Philadelphia 76ers – Golden State 114-118

Altro risultato a sorpresa della notte NBA, Philadelphia cade in casa contro Golden State, nonostante le assenze di Steph Curry, out per influenza (ma non Coronavirus), e Draymond Green, alle prese con un problemino al ginocchio. Partita comunque abbastanza combattuta, con Philadelphia che è stata in vantaggio per 46 minuti, tenendo sempre dietro i Warriors. La squadra di Kerr è stata però sempre lì, aspettando il momento giusto per azzannare gli avversari. Dopo un terzo quarto chiuso a +8 per i Sixers, l’esito della partita sembrava volgere in favore della squadra di Brown.

Nel quarto quarto Golden State trova più energie e precisione, mentre Phila non è capace di gestire al meglio i possessi finali. Per la squadra della Pennsylvania, ancora orfana di Embiid e Simmons, si tratta della terza sconfitta nelle ultime quattro partite. Terzo successo nelle ultime 5 invece per Golden State, che continua a ricevere buone risposte dalle “seconde linee” (18 punti per Mulder, 23 per Paschall, 24 per Lee scorsa notte).

Golden state warriors NBA
Photo Credit: Reuters

Sacramento Kings – Portland Trail Blazers 123-111

Ultima partita della notte NBA e scontro diretto tra due delle inseguitrici di Memphis per un posto ai playoff a ovest; a Portland i Kings hanno avuto la meglio sui Blazers, superandoli anche in classifica e portandosi appena dietro i Grizzlies. Sacramento conferma dunque un grande periodo di forma che l’ha vista trionfare 7 volte nelle ultime 9 partite. Discorso diverso per Portland, che nonostante il rientro di Lillard continua a perdere (questa è l’ottava sconfitta nelle ultime 11).

Nello scontro della notte la squadra di Walton ha vinto la partita probabilmente già nel primo tempo, in cui segna complessivamente 77 punti, distanziando di 16 lunghezze i padroni di casa che non sono mai riusciti a riprendere i Kings. Per questi ultimi grande partita di Bogdan Bogdanovic che segna 27 punti mettendo a bersaglio sette triple. Accanto a lui Harrison Barnes (20 punti e 5 triple) e Buddy Hield (22 punti e 6 triple). Partita scialba invece per Lillard che segna 12 punti tirando col 26.7% dal campo e col 20% da tre. Buone prestazioni di McCollum e Whiteside, entrambi a 19 punti, che però non bastano a salvare Portland.

Sacramento kings NBA
Photo Credit: USA TODAY Sports

Adv
Pulsante per tornare all'inizio