Nella bozza del piano UE il taglio sui consumi degli elettrodomestici

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Di Redazione Metropolitan

La Commissione Europea ha cominciato a discutere nella giornata odierna della bozza del piano esecutivo volto a contrastare la crisi energetica che ha colpito tutti i paesi UE, e al centro della discussione ci sarebbero i consumi causati dagli elettrodomestici. Se il piano dovesse essere approvato, già da mercoledì 14 sarebbe impossibile, entro determinate fasce orarie, usare due elettrodomestici ad alto consumo in contemporanea. Tale misura potrebbe portare al risparmio di oltre il 10% dei consumi, quindi entro il target fissato proprio dall’Unione. Questione a parte riguarda però le modalità di attuazione della misura. Stando al Ministro per la transizione ecologica Cingolani, infatti, sarà difficoltoso centralizzare il controllo della fornitura elettrica in ogni casa, dal momento che non tutte le abitazioni dispongono dei contatori di nuova generazione.

Il progetto del piano UE bloccherebbe l’uso in contemporanea di due elettrodomestici ad alto consumo; le difficoltà con l’attuazione e il dispendio annuo medio

Il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani

La bozza del piano UE volto a contrastare la crisi energetica e le misure più drastiche (come il razionamento) contiene un punto particolare che farà discutere. Al centro della bozza vi è infatti la possibilità di limitare il flusso energetico nelle abitazioni, tanto da impedire il consumo eccessivo di numerosi elettrodomestici. Il piano imporrà quindi un risparmio del 10% sul consumo elettrico, ma spetterà ai singoli membri dell’UE attuare il piano e risparmiare entro quella cifra, con un certo margine di discrezionalità. La riduzione del flusso nelle abitazioni private non dovrebbe però essere costante nel corso della giornata: è infatti previsto per le ore in cui generalmente il consumo è elevato e limitarsi a un arco temporale di circa tre o quattro ore.

Il problema che però potrebbe riguardare il nostro Paese sui metodi di attuazione, sottolinea però il ministro Cingolani, è dato dalla non universalità nella diffusione dell’ultima generazione di contatori elettrici, che possono essere gestiti, relativamente a fornitura e a lettura dei consumi, a distanza. Cingolani ha affermato della necessità di una “infrastruttura capillare” per il controllo della fornitura, di attuazione particolarmente complessa, dati i tempi stretti. Si è espresso invece favorevole a una “moral suasion” dei consumatori, “ma credo che questo lo facciano già i cittadini”. Con la riduzione del flusso elettrico risulterebbe particolarmente difficoltoso usare due elettrodomestici in contemporanea. L’elettrodomestico di maggior consumo è il condizionatore, che infatti necessita in media di 425 kW/h all’anno, mentre il meno esoso è la lavatrice, che ne consuma circa la metà.

Alcune misure che potrebbero arginare gli elevati consumi e i costi in ascesa, a favore dei consumatori

Oltre alla misura drastica del piano UE di staccare tutti gli elettrodomestici (che probabilmente nessun europeo è disposto a sottoscrivere), ci sono numerosi piccoli accorgimenti che potrebbero arginare l’aumento vertiginoso dei consumi: Altroconsumo ha quantificato l’incremento a 1889 euro per nucleo famigliare. Secondo la stessa associazione di consumatori, la sostituzione di lampadine tradizionali con quelle a basso consumo potrebbe farci risparmiare 32 kW/h; se tutti gli elettrodomestici in casa fossero di classe A+++, il risparmio aumenterebbe a 130 kW/h, e ancora: spegnendo gli apparecchi in standby e le luci non utilizzate, schermando le finestre, il risparmio medio sarebbe di circa 160 euro all’anno.

Alberto Alessi

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