Nella Giornata internazionale della donna, il Mef si illumina di viola: Mattarella e Draghi al Quirinale

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Di Redazione Metropolitan

Il 2020 sarà un anno difficile da dimenticare, questo è certo: la lotta, ancora in atto, verso quel nemico chiamato Coronavirus ci ha sconvolto letteralmente la vita, costringendoci a ridisegnare la ‘mappa’ della nostra quotidianità, senza scelta sul colore della penna da utilizzare. Tante sono le cose che hanno subito un cambiamento, altrettante le persone che ci hanno dovuto fare i conti. Ma nei 12 mesi di pandemia sono state soprattutto le donne a soffrire di più dal punto di vista sociale ed economico: un dato che è necessario sottolineare anche – soprattutto – oggi, nella “Giornata internazionale della donna”: la stessa uccisa dal proprio partner o dall’ex, per moventi cosiddetti “passionali”, o che comunque ha subito violenza tra le mura domestiche. L’incidenza percentuale di donne uccise è infatti passata dal 35,2 per cento del 2019 al 41,1 del 2020 (sul totale di omicidi commessi). E così, ad un calo generalizzato del numero di reati corrisponde un aumento del numero di femminicidi causati da quelle stesse misure restrittive che, oltre al Covid, avrebbero dovuto contenere qualcos’altro.

Coloro che hanno la fortuna di non rientrare in questa categoria, con ogni probabilità avranno pagato un prezzo altissimo dal punto di vista economico: una donna su due – soprattutto di giovane età – ha visto infatti peggiorare la propria situazione nell’ultimo anno. Già prima del Covid, era solo il 50% a lavorare – oggi siamo al 48. Ma il peggio è che, in questa fase, mediamente, una donna viene pagata il 20% in meno rispetto ad un uomo che svolge eguali mansioni. Un dato che (ri)conferma l’ulteriore disparità tra i sessi, e che nel nostro Paese si tenta di oscurare solo in giorni come questi, dove – come a carnevale – ci travestiamo di buonismo per i ‘festeggiamenti’.

Chiaramente non mancano le iniziative istituzionali in occasione della ricorrenza: la Presidenza della Repubblica celebra oggi al Quirinale la Giornata dedicata alle Donne. Presenti anche Sergio Mattarella e altre cariche dello Sato, tra cui il premier Mario Draghi ed Elena Bonetti, ministra delle Pari opportunità. Prima della cerimonia è prevista la premiazione, da parte del presidente del Consiglio, delle scuole vincitrici del concorso “Con rispetto. Educando”, promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Mentre, nel pomeriggio – alle 16 – Draghi invierà un videomessaggio alla Conferenza “Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere”, promossa dal ministero delle Pari opportunità. Inoltre, “Choose to challenge” (Scegli di sfidare) è la campagna promossa dal network di cooperazione e sensibilizzazione sui valori di parità di genere Iwd (International women’s day), cui aderisce il ministero dell’Economia e delle Finanze, in virtù della quale la facciata del palazzo delle Finanze in via XX Settembre a Roma si illuminerà di viola, colore scelto come simbolo cromatico di giustizia e dignità.

Che tutte queste iniziative non possano più permettersi – solo – di nascondere la disparità di genere, senza contribuire al cambiamento radicale, è evidente. Il nostro Paese ha bisogno di riformulare una cultura e un sistema del tutto incapaci di dare e riconoscere alle donne la dignità di cui hanno diritto. E il cambiamento ha bisogno della partecipazione di tutti, cittadini e istituzioni. Speriamo dunque che non sia solo una “bella facciata”.

Francesca Perrotta