Netflix starebbe pensando di iniziare a rilasciare episodi settimanali

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Di Eleonora Quarchioni

Netflix è la piattaforma di streaming che nel 2015 ha sbaragliato la concorrenza con il rilascio di intere stagioni di serie in un unico momento. Ma oggi sta pensando di cambiare rotta e tornare al modello tradizionale di distribuzione, ovvero rilasciare episodi settimanali.

Questo è quanto emerge dalle dichiarazioni rilasciate dal Ceo Reed Hastings, in passato convinto sostenitore del modello “batch”, ossia del rilascio degli episodi in un unico momento. L’azienda, però, deve reinventarsi a fronte di una concorrenza sempre più agguerrita.

Uno spettatore in attesa dell’episodio settimanale

House of the Dragon: la nuova serie HBO a rilascio settimanale.
House of the Dragon

Disney+, Amazon Prime Video e HBO Max stanno dando sempre più spazio a produzioni originali, contenuti di alta qualità con un modello distributivo misto, tra la distribuzione a lotti di Netflix e quella più tradizionale a cadenza settimanale.

Rilasciare episodi settimanali stimola uno scambio di opinioni più fitto sui social network, dove si crea un passaparola che favorisce l’aumento degli spettatori. Basti ricordare l’hype attorno all’ultima stagione di Game of Thrones, serie che ha raggiunto negli anni una vastissima popolarità.

Al contrario, nel modello “batch” utilizzato da Netflix lo spettatore tende a vedere un episodio dopo l’altro, in una spasmodica ricerca del cliffhanger che favorisce una fruizione passiva. Il bingewatching ha sostituito le vecchie maratone televisive, che erano spesso un momento di aggregazione tra amici. Il bingewatcher, invece, solitamente vede le serie rinchiuso nella sua stanza, disteso sul letto assieme al suo pc.

Episodi settimanali per valorizzare meglio le produzioni

Oltre alla diminuita socialità, si assiste a un appiattimento della fruizione, a scapito delle produzioni ad alto valore qualitativo, che rischiano di non essere valorizzate abbastanza. Si può constatare, invece, come serie del recente passate, i cui episodi sono stati caricati a cadenza settimanale, siano rimaste scolpite nella memoria collettiva, divenendo dei veri e propri cult. Una su tutte: Breaking Bad.

Sulla strada del cambiamento, Netflix ha già avviato delle piccole sperimentazioni. Ad esempio, le ultime stagioni di Stranger Things e Ozark sono state divise in due parti. In entrambi i casi il riscontro del pubblico è stato favorevole e l’hype creatosi è stato fortissimo, il che fa pensare in un cambio di rotta da parte dell’azienda.

La forma influenzerà il contenuto?

Al di là dei prognostici sul futuro di Netflix e messi da parte gli interrogativi sulla nostra socialità, resta una questione da affrontare: il cambiamento distributivo porta con sé un’inevitabile rivoluzione dei contenuti? Il cliffhanger verrà spazzato via, o rimarrà comunque un punto fermo della nuova serialità?

La risposta, a mio parere, è affermativa, perché la forma influenza sempre la sostanza. Rilasciare episodi settimanali comporta una fruizione più diluita nel tempo e di conseguenza necessità diverse per lo spettatore. Forse il cliffhanger rimarrà per determinati generi, mentre per altri emergeranno nuovi meccanismi narrativi in grado di appassionare lo spettatore tra un episodio e l’altro. Ma staremo a vedere.

Eleonora Quarchioni

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