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New York è diventata la città con la peggiore qualità dell’aria al mondo

Il fumo e le ceneri provenienti dagli incendi divampanti in Canada si sono spostati verso sud e hanno avvolto i cieli di New York e gran parte del nord est degli USA, rendendo l’aria estremamente pericolosa da respirare e seminando panico in tutta la regione.

New York ha adesso la qualità dell’aria peggiore al mondo

New York: una città soffocata dal fumo degli incendi canadesi, ora con la peggiore qualità dell'aria al mondo.
New York: una città soffocata dal fumo degli incendi canadesi, ora con la peggiore qualità dell’aria al mondo.

Come riporta il “New York Times”, dall’inizio della settimana, il cielo di Manhattan si è tinto di arancione, mentre le nuvole di fumo si sono estese oscurando la visibilità nell’intera regione. Uno scenario apocalittico.

Le autorità hanno fortemente consigliato di non uscire. I cittadini hanno indossato le mascherine, abbandonate nel post pandemia Covid-19 mentre camminavano per le strade, i bambini sono stati costretti a rimanere al chiuso durante la ricreazione e alcune scuole sono rimaste chiuse.

La qualità dell’aria nello Stato è “malsana”, secondo l’Agenzia per la protezione dell’ambiente. Questo avvenimento potrebbe avere effetti diffusi sulle persone in buona salute e risultare particolarmente grave per chi soffre di patologie respiratorie. Tutte le persone sono a rischio.

Cosa c’entra il cambiamento climatico?

Il tweet del metereologo Collin Gross

Su Twitter, il meteorologo Collin Gross ha comunicato che l’indice di qualità dell’aria ha raggiunto un punteggio di 342, una soglia estremamente pericolosa per la salute.
New York è diventata la città con la peggiore qualità dell’aria al mondo. Livelli così elevati di inquinamento dell’aria sono tipici di metropoli come Giacarta o Nuova Delhi, ma sono rari a New York – dove per decenni di legislazioni statali e federali hanno contribuito a ridurre significativamente le emissioni-.

Incendi boschivi devastanti sono un fenomeno ricorrente nelle regioni occidentali del Canada. Diversamente, quest’anno il Paese ha affrontato incendi di dimensioni significative, con oltre 110 di essi dichiarati fuori controllo. Finora, sono stati rasi al suolo circa 3,3 milioni di ettari, una cifra che supera di ben 13 volte la media degli ultimi dieci anni. Più di 120.000 persone hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni.

Secondo quanto citato da “Ansa”, in Canada, le città Toronto, Montreal e Ottawa sono sottoposte all’allerta smog e purtroppo la situazione non sembra destinata a migliorare nel breve termine. Il servizio meteorologico ha lanciato un avvertimento riguardo a un possibile peggioramento delle condizioni nei prossimi giorni.

L’aumento delle temperature è evidente: con il surriscaldamento, la vegetazione si secca più facilmente e diventa facilmente infiammabile. Il cambiamento climatico non conosce confini nazionali. Gli incendi che si verificano in Canada si ripercuotono su New York. Il problema è globale. Un gran numero di individui, soprattutto in paesi a basso e medio reddito, è costantemente esposto a una scarsa qualità dell’aria e le conseguenze sulla salute possono essere devastanti.

Alessia Carofiglio

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