Tutti gli appasionati di Football hanno sicuramente sentito menzionare Nick Bosa almeno una volta in questa stagione, le sue prestazioni in difesa non sono sicuramente passate inosservate.

Il rookie classe ’97 quest’anno ha sicuramente fatto parlare di sé, con delle prestazioni davvero di qualità. La difesa dei 49ers é una delle più solide grazie anche al suo contributo come Defensive End.

Le stats del ragazzo sono sicuramente solide, si tratta infatti di 47 tackles, 9 sacks, 16 tackles for loss, 2 fumble recoveries, 2 passes defended, 1 INT e 1 forced fumble.

La scelta numero 2 in assoluto al Draft 2019 è stata sicuramente azzeccata da parte di San Francisco. Ha permesso infatti alla squadra di ottenere risultati difensivi importanti, al punto da raggiungere la finale per decretare i campioni NFC che andranno poi al Super Bowl.

Nella prima partita di postseason, Bosa, ha sicuramente lasciato una buona impressione, con 6 quarterback pressures contro i Vikings, inclusi 2 sacks. Il primo rookie dei Niners ad aver eseguito più sacks in una partita dei playoff sin dal 1993, anno in cui Dana Stubblefield riuscì nella stessa impresa.

Non c’è da stupirsi se tutto questo gli ha permesso di guadagnare l’invito al Pro Bowl nod. Od anche il premio di NFC’s Defensive Player del mese in ottobre e un paio di premi come NFC Defensive Player della settimana.

Questo potrebbe portarlo a ricevere anche l’onorificenza di Defensive Rookie of the Year al NFL Honors Show del mese prossimo.

I risultati ottenuti sono dovuti anche all’attenzione che Nick Bosa ha per il suo corpo. L’allenamento che segue nella stessa routine del fratello, Joey Bosa, da ormai alcuni anni gli ha permesso una forma fisica invidiabile. Allenamento iniziato prima delle combine di NFL, con l’alleantore del fratello.

“La cosa spaventosa è che lui sta migliorando” ha affermato Saleh “e lo sta facendo sempre di più”

Non sarà una sorpresa se lo vedremo in una condizione migliore di quello che abbiamo visto fino ad ora, postseason ed oltre.

Foto in copertina: AP photo / Tony Avelar

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Autore: Nicola Corradin