Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Si è conclusa ieri Venezia 77 con la proclamazione dell’atteso “Nomadland” come film vincitore con il Leone d’oro andato alla regista cinese Chloè Zhao. Nessun colpo di scena ma la semplice vittoria del film con la struttura produttiva più potente in proiezione dei prossimi premi Oscar che potrebbero vederlo come protagonista
Nomadland, un viaggio nell’America rurale
L’esplorazione della America rurale più dura e sconosciuta è al centro della storia di “NomadLand“. Il film più atteso di Venezia 77 porta al lido una storia commovente e vera che la Zhao racconta portando la freschezza della novità. Uno stile registico fresco e genuino fa da contraltare ad una delle più brave attrici al mondo come Frances McDormand. La moglie di Joel Coen da vita a Fern, una donna sessantenne che dopo la morte del marito sceglie di vivere in viaggio in camper. Accanto a lei veri nomadi che danno un tocco di realismo in più al film.
Nonostante racconti di una realtà non propria di Hollywood “Nomadland”riesce pienamente entrare nello schema americano tenendo alta la bandiera come unico rappresentate statunitense in gara. Lo fa grazie alla dolcezza del racconto di Chloè Zhao propria dei suoi precedenti film coadiuvata a idee registiche nuove ed efficaci.
La rinascita e il futuro
“Ce l’abbiamo fatta! Abbiamo raggiunto un risultato incredibile. Qui si è fatta la storia. Dobbiamo brindare al coraggio di chi ci ha creduto dall’inizio alla fine, di chi ha affollato le sale ogni giorno”. Queste le parole di Anna Foglietta, che ha fatto da madrina a Venezia 77, alla cerimonia conclusiva. Un’edizione della Mostra del cinema di Venezia particolare che segna un inizio dopo i mesi bui del lockdown. Un inizio che però riafferma lo strapotere e l’occhio lungo del cinema americano rappresentato dalla Searchlight gestita a sua volta dalla Disney.
Una vittoria apparentemente del cinema indipendente ma non del tutto che impone una riflessione su Chloè Zhao. La regista cinese, la prima donna a conquistare il Leone d’oro dopo 10 anni, infatti è già stata accalappiata dalla Marvel per “Gli Eterni”. Potrebbe, come parte della critica le augura anche forse troppo idealisticamente, conquistare un Oscar. Al tempo stesso rischia però di sciupare il suo talento entrando nell’industria commerciale hollywoodiana. Una prospettiva preoccupante già decretata con il successo di Venezia targato Disney.