“Non intendo andare avanti nell’alleanza con il Pd”: lo ha annunciato Carlo Calenda

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Di Alessia Spensierato

Non intendo andare avanti nell’alleanza con il Pd’: lo ha annunciato Carlo Calenda in tv intervistato da Lucia Annunziata a ‘Mezz’ora in +’.

“Non mi sento a mio agio con questo, non c’è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica così ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza” ha detto il leader di Azione.

Carlo Calenda ha ufficializzato la rottura del patto siglato appena 5 giorni fa con Enrico Letta

Dopo 24 ore di silenzio su Twitter, sono bastati i primi 30 secondi in tv: “Non intendo andare avanti con questa alleanza“. Con una frase Carlo Calenda ha ufficializzato la rottura del patto siglato appena 5 giorni fa con Enrico Letta, rinnegando quanto era stato deciso all’inizio di questa settimana, quando il 2 agosto i due leader seduti fianco a fianco avevano annunciato l’intesa per costruire “una proposta vincente di governo“. Dentro quel patto, 120 ore dopo, Calenda dice non sentirsi più a suo agio, perché “non c’è coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica così”. A Mezz’ora in più, su Rai Tre, il leader di Azione attacca il Partito democratico e il suo segretario per aver trasformato l’alleanza in “una grande ammucchiata di persone”, per non avere avuto la forza di “rappresentare la sinistra senza correre dietro a Fratoianni”, per aver creato “una coalizione che nasceva per perdere”. Il casus belli, già noto, è l’accordo del Pd con Sinistra Italiana e Verdi, ma anche con Di Maio. Per evitarli, Calenda sostiene di aver proposto a Letta “di fare un’alleanza netta, rinunciando ai collegi, avrei accettato anche solo il 10%“. Il segretario del Pd, aggiunge, “sapeva quello che sarebbe accaduto”. Eppure, anche il leader di Azione sapeva quello che sarebbe accaduto: nell’accordo che aveva firmato solo 5 giorni fa si parlava esplicitamente “dei diversi partiti e movimenti politici del centrosinistra che entreranno a far parte dell’alleanza”. Lo stesso Calenda, la sera del 2 agosto, a La7 diceva: “L’accordo è fra Pd e Azione, dopodiché il Pd ha dei suoi alleati, legittimissimi, sono fatti loro”. Dal martedì alla domenica, invece, è cambiato tutto.

Alla vigilia di queste elezioni ho intrapreso un negoziato col Pd, non ho mai voluto distruggere il Pd, con con Letta abbiamo iniziato un negoziato per costruire una alternativa di governo.

“La sensazione è che c’è il Pd in mezzo e poi una serie di forze, ho perso il conto. Ma c’era un punto chiaro, il fatto che entrassero in coalizione Fratoianni non implicava che esprimessero da subito il no all’agenda Draghi. Invece c’è stato un crescendo, che ha dimostrato come sarà la campagna elettorale, che non sarà contro la destra ma demolirà l’area liberale della coalizione”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a Mezz’ora in più. “Questa cosa è durata anche troppo. Quando abbiamo fatto l’accordo ci siamo detti che dal giorno dopo un pezzo della coalizione non avrebbe bombardato l’agenda Draghi, sennò ci saremmo fatti ridere dietro dal Paese”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a Mezz’ora in più, su Rai Tre. “A questa proposta si sono aggiunte personalità che italiani non vogliono più vedere”. Calenda ha poi aggiunto che “è arrivato di tutto, Di Maio, Di Stefano…” Ora c’è “una grande ammucchiata di persone. Da parte mia non c’è stato un equivoco, ma l’ingenuità che il Pd fosse pronto a decidere di rappresentare la sinistra senza correre dietro a Fratoianni, Bonelli e domani ai 5 stelle, che Letta avesse capito che la coerenza è fondamentale. Che il Pd avesse fatto la sua Bad Godesberg. Ed ho sbagliato”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a Mezz’ora in più, su Rai Tre.  “C’erano due pulsioni, una a fare una proposta di governo una a fare un Cln (Comitato di liberazione nazionale) e alla fine in Enrico è rimasto al Cln” precisa il leader di Azione. “Renzi non l’ho sentito, ma gli dirò che come non si fa la politica destra contro sinistra non si fa nemmeno contro chiunque. Bisogna spiegare agli italiani come governare. Non ho parlato con Renzi, ci parlerò”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a Mezz’ora in più, su Rai Tre. Vede una strada convergente? “Lo vedremo. Negli ultimi due giorni ho ricevuto dai renziani contumelie, qualsiasi scelta non coincida con quella di Renzi per loro è una scelta da traditore della patria”.