Nord Italia asfissiato dallo smog: in Lombardia oggi via libera per tutti

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Di Redazione Metropolitan

Situazione drammatica per l’inquinamento e lo smog. Il Nord Italia è in ginocchio: via libera in Lombardia causa sciopero dei treni.

L’asfissia dello smog sta da giorni assediando il Nord Italia. Veneto, Piemonte e Lombardia hanno accumulato una quantità di polveri sottili superiore alle soglie nonostante le misure restrittive per la circolazione dei veicoli.

Non è bastato ridurre il traffico delle auto, come a Torino e in altri 11 Comuni (dove vige il blocco per le auto Euro 5 diesel immatricolate prima del primo gennaio 2023). In Veneto è scattato il blocco anche per alcuni veicoli commerciali e privati. La causa? L’allerta arancione che ha risparmiato solo le città di Belluno e Verona.

La Pianura Padana, come dimostrano recenti studi, è la zona più inquinata d’Europa. La situazione cambia, però, in Lombardia, dove solo per oggi sono stati sospesi tutti i divieti, da quelli emergenziali a quelli permanenti (in vigore dallo scorso 3 gennaio), alla circolazione delle auto. La nota che ha diffuso la Regione è stata chiara e semplice: “a causa dello sciopero regionale del settore ferroviario sono revocate le misure di limitazione della circolazione per i veicoli più inquinanti per tutta la Lombardia”.  

Lombardia: motivo del via libera

La causa di questo momentaneo via libera è, dunque, lo sciopero dei treni regionali, indetto dall’Orsa. La situazione in Lombardia è davvero preoccupante: basti vedere il caso (non isolato, ma esemplare) della città di Cremona. Come Torino, è da più di 10 giorni ormai che il livello di polveri sottili è notevolmente superiore alla soglia concessa: la soluzione è stata quella di bloccare anche qui i veicoli commerciali, applicando le misure temporanee di secondo livello.

Per quanto riguarda Milano, il 3 gennaio sono scattati i divieti temporanei di primo livello (che comportano lo stop alla circolazione dei veicoli Euro 4 diesel), e ancora oggi non sussistono le condizioni necessarie per rimuoverli. I divieti emergenziali, di fatti, scattano in via temporanea finchè la concentrazione di Pm10 non torna sotto la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo d’aria.

Lo stesso destino tocca alle città di Lodi e Mantova, che bloccano i veicoli a diesel Euro 0,1,2,3 e 4 dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30. Le uniche città in cui sono stati rimossi tali divieti restano Pavia, Bergamo e Monza, dove i diesel Euro 4 hanno ripreso a circolare già da ieri, martedì 7 gennaio.

Cosa si fa e cosa si farà, l’impegno dell’assessore Granelli

Le limitazioni imposte al traffico dei veicoli sicuramente portano ad un risultato positivo. Certamente non si ottiene la riduzione totale dei gas inquinanti, ma almeno lo si riduce, anche se in minima parte. Il comune di Milano si dimostra impegnato sul fronte ecologico, cercando di alzare l’asticella.

L’assessore milanese alla Mobilità, Marco Granelli, a riguardo non si dice esattamente soddisfatto, ma con ottimismo crede di poter migliorare la diminuzione dello smog con “interventi strutturali”, come “incentivare il trasporto pubblico e il rinnovamento energetico dei condomini”.

Espone i dati. “Nel 2019 abbiamo avuto 72 giorni di superamento del limite massimo di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo, nel 2018 i giorni di superamento erano stati 79 e nel 2017 addirittura 97. Non ci siamo ancora: il limite massimo è di 35 giorni di superamento all’anno. Ma i miglioramenti ci sono. Aggiungo che nel periodo considerato la concentrazione media annua di Pm10 è sempre stata al di sotto della soglia di guardia dei 40 microgrammi per metro cubo. […]” 

La combinazione letale: smog- nebbia

Il percorso che ci si appresta ad affrontare è lungo e faticoso. L’obiettivo è quello di ottenere un più proficuo processo di eliminazione dei gas inquinanti. Anche perché a Milano soprattutto, in Lombardia in generale, lo smog crea non poche difficoltà se combinata con le pessime situazioni metereologiche.

Proprio in questi giorni, l’atmosfera climatica crea diversi disagi che diminuiscono esponenzialmente la qualità dell’aria. L’inquinamento, infatti, permette un più veloce condensamento dell’aria per la maggiore presenza di polveri e ne aumenta la durata, la frequenza e la densità.