E’ stato da poco approvato un nuovo decreto, che estende l’obbligo del Green Pass a tutto il mondo del lavoro, dal pubblico al privato. Il decreto entrerà in vigore a partire dal 15 ottobre e coinvolgerà oltre 23 milioni di persone. I trasgressori saranno sospesi e non percepiranno lo stipendio, ma non è previsto il licenziamento.

Green pass: dal 15 ottobre scatta l’obbligo per tutti i lavoratori

Il nuovo decreto legge, approvato dal Consiglio dei ministri, nella giornata del 16 settembre, ha stabilito l’estensione dell’obbligo del Green Pass a tutti i lavoratori, sia del settore privato che del pubblico.

Il premier Mario Draghi ha detto: “E’ un decreto per continuare ad aprire il Paese”. L’obiettivo è incrementare le vaccinazioni, prima che con l’arrivo dell’inverno, la situazione possa nuovamente aggravarsi e questo comporti la necessità di nuove chiusure che farebbero precipitare l’economia e che aggraverebbero le condizioni già problematiche di molte famiglie.

Questa decisione, andrà ad incidere direttamente sulla vita di 23 milioni di italiani, di cui 14 milioni e 700mila impiegati nel settore privato, compresi deputati e senatori anche se, essendo Camera e Senato organi costituzionali, spetterà a loro decidere da quando e con quali modalità adeguare il proprio ordinamento in base al principio dell’autonomia decisionale.

Ecco le regole

Il nuovo decreto, entrerà in vigore a partire dal 15 ottobre e sarà valido fino al 31 dicembre. Il Green Pass si otterrà subito dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino e non più a partire da quindici giorni dopo la somministrazione, come previsto dalla normativa precedente. La validità sarà di 12 mesi dalla data di avvenuta vaccinazione o guarigione dall’infezione.

Sarà obbligatorio esibirlo nel settore pubblico e privato, quindi comprenderà luoghi di lavoro quali fabbriche, uffici, studi professionali con lavoratori con partita iva, ma sarà necessario anche per svolgere professioni, quali l’idraulico, l’elettricista, il collaboratore familiare (come colf, baby sitter) e anche il volontariato. Senza Green Pass, non si potrà entrare in nessun luogo di lavoro.

Ai lavoratori è stato dato un mese per adeguarsi con la prima dose di vaccino. Se non si è in possesso del certificato, si dovrà necessariamente effettuare un tampone ogni 48 ore (72 ore se molecolare), altrimenti s’incorrerà nella sospensione dal lavoro che scatta a partire dal primo giorno e dal quinto per le imprese con meno di 15 dipendenti, oltre che dallo stipendio.

Sono anche previste sanzioni pecuniarie tra i 600 e 1.500 euro per i lavoratori sorpresi all’interno del luogo di lavoro senza green pass. Queste sanzioni sono irrogate dai prefetti. Il datore di lavoro, a carico di cui sono i controlli, rischia una sanzione da 400 a 1000 euro.

Saranno esenti solo i soggetti in possesso di un’idonea certificazione, impossibilitati a vaccinarsi per motivi di salute o i casi di oggettiva impossibilità dovuta ad un’urgenza, valutata di volta in volta dal personale medico, per avere l’accesso al pronto soccorso, in caso contrario verrà comunque effettuato obbligatoriamente un tampone.

Sarà obbligatorio anche per partecipare a matrimoni o comunioni, tranne per i minori sotto i 12 anni, così come per le altre attività da cui erano già esenti come ristornati, musei, piscine e così via.