Nuovo Dpcm, l’Italia divisa in tre zone: ecco cosa succederà

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Di Redazione Metropolitan

Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm, valido fino al 3 dicembre. Le decisioni prese riguardano un’Italia divisa in tre zone: gialla arancione e rossa, a seconda dell’indice dei contagi.

Zona gialla

Nella zona gialla rientrano le regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Toscana, Umbria, Campania, Veneto e province autonome di Trento e Bolzano.
In queste zone sarà vietato circolare dalle 22 alle 5 del mattino. Nelle scuole superiori e nelle università ci sarà la didattica a distanza al 100%. Per il trasporto pubblico, è prevista una capienza dimezzata: 50% su bus, metro e treni regionali. I centri commerciali saranno chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Chiusi anche i musei, le mostre, le sale bingo. Bloccate le crociere. Vengono sospesi tutti i concorsi pubblici, ad eccezione di quelli che riguardano il personale della sanità. Sarà consentito l’accesso ai parchi, sempre rispettando la regola del distanziamento di un metro.

Zona arancione

Della zona arancione fanno parte Puglia, Sicilia, Liguria ed il Veneto.
Bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie resteranno completamente chiusi. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici. Sarà vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute. Per il resto valgono tutte le regole delle zone gialle.

Zona rossa

Di questa zona fanno parte le regioni Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta.
In queste regioni sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, perfino gli spostamenti all’interno del territorio, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. La didattica a distanza scatterà già dalla seconda media (salvo le attività con minori disabili). Resteranno chiusi bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi che non vendono beni essenziali. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e – fino alle 22 – la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze. Resteranno aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti e rimarranno aperte anche le industrie.