
Allarme rosso – o meglio, arancione – per sei regioni d’Italia che, a partire da venerdì 19 Febbraio, dovranno fare i conti con nuove misure di contenimento in grado – si spera – di contrastare la diffusione delle varianti del Covid-19. Con l’Rt della scorsa settimana quasi all’1, Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte sono le prescelte in cui si dovrà intervenire per scongiurare la chiusura totale.
E’ questo l’obiettivo del nuovo governo Draghi: limitare il più possibile gli effetti di una terza ondata, in cui il virus sembra aver assunto nuove sembianze, più insidiose e letali. Mentre la Campania deve fare i conti con una variante mai emersa prima nel nostro Paese, in Lombardia si è pensato di prevenire, istituendo quattro nuove zone rosse. Il rischio di un nuovo lockdown nazionale, già messo a punto in Germania e in altri Paesi Europei, sembra sempre più forte: ecco perché si studiano chiusure mirate nelle aree maggiormente colpite.
Le regioni a rischio zona arancione
Gli allentamenti messi a punto dopo le festività natalizie, durante le quali si era registrato un abbassamento della curva epidemiologica dovuto alle misure cautelari emesse dal ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, avevano colorato le regioni di giallo, facendo ben sperare gli italiani di essere pronti per un ritorno alla normalità. Ma, da quanto emerso, quella frenata pare oggi la causa stessa di aggravio della nuova situazione. Il ministro Speranza e la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini esortano infatti a “mantenere cautela, intervenire tempestivamente”. Ma intanto, alle sei regioni già citate, si sta pensando di aggiungere Abbruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, Umbria e la provincia di Trento. Una prospettiva che lascia intravedere il moltiplicarsi di città e paesi chiusi in tutta Italia.
Dunque, si richiudono i cancelli delle scuole, dove gli studenti torneranno alla didattica a distanza, e giù le saracinesche dei locali pubblici e i negozi, fatta eccezione per alimentari, farmacie, edicole e tabaccai. E ancora, la circolazione sarà permessa soltanto per motivi di lavoro, salute e casi di emergenza, come già sperimentato a Marzo.
Dpcm in scadenza: prossime strategie
L’Istituto Pascale e l’Università Federico II di Napoli hanno scoperto la B.1.525, “una variante di cui al momento non si conoscono il potere di infezione”. 32 casi in Gran Bretagna, e alcuni anche in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti, ma ancora nessun caso in Italia. Tuttavia la situazione impone di tenere alta l’attenzione. Ecco perché nel fine settimana, alla scadenza del Dpcm attualmente in vigore, prevista per il 5 Marzo, il governo Draghi attuerà immediatamente la sua strategia: sono ancora incerte le decisioni a riguardo. Quel che è certo è che resteranno chiuse palestre e piscine, cinema e teatri, e nessuna ipotesi di ritorni al ristorante per cena.
Francesca Perrotta